Seduta del Consiglio comunale del 19 maggio
Si è discusso del recupero del centro storico di Agrigento e della messa in sicurezza della vasta area del cuore antico della nostra città nella seduta del Consiglio comunale di ieri sera ma soprattutto è stata votata una mozione di impegno e di contrasto alle lotta alle mafie. Dopo le formalità di inizio seduta e prima dell’avvio del dibattito, i consiglieri del PID, tramite Giuseppe Salsedo, hanno chiesto alla Presidenza il ritiro della mozione relativa all’introduzione “del contributo di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive della nostra città”; successivamente, il citato consigliere, ha chiesto il prelievo della mozione riguardante le “iniziative di contrasto alle mafie e di sviluppo alla legalità e della trasparenza da parte degli Enti locali, impegno per i comuni a costituirsi parte civile nei procedimenti per mafia che coinvolgono le amministrazioni”. Dopo la relazione di Salsedo, componente tra l’altro di ANCI Giovani, è intervenuto il consigliere Miccichè di FLI che sulla questione ha dichiarato che “la mozione non ripropone quello che la città ha maturato e digerito poiché c’è un clima diverso rispetto a prima. Non riesco a comprenderne le finalità in quanto considero un atto automatico costituirsi parte civile contro la mafia”. Subito dopo Virone del PID ha sottolineato “la fondatezza della mozione e sono convinta che i comuni debbano fare uno sforzo in più per le finalità di quella che è una lotta concreta alle mafie”. Successivamente si è proceduto alla votazione e la mozione è stata approvata a maggioranza. Dopo tale atto, il Presidente Alfano, per significare la drammaticità della situazione del centro storico ha avviato il dibattito manifestando il disagio per l’assenza dell’Amministrazione comunale impegnata in una riunione con alcuni residenti. “Certamente questo punto prevede la presenza dell’amministrazione e mi duole che in questa sede, dove si può legiferare, non c’è un interlocutore. E’ mortificante vedere il portone chiuso del Palazzo di Città. Pertanto, chiederò di aprirlo poiché non reputo opportuno che debba restare ancora chiuso”. Dopo le dichiarazioni del Presidente Alfano, Cirino di Forza del Sud, ha affermato che “la riunione organizzata nel centro storico, in contemporanea con la seduta del Consiglio, è servita solo a dare delle speranze a dei cittadini che sono disperati. Mi aspettavo un altro discorso da parte dell’Amministrazione comunale come ad esempio quali iniziative messe in atto per la sicurezza del centro storico anche accedendo ad un mutuo”. Saeva, a nome del PID, ha chiesto “di invitare il Presidente della Regione Raffaele Lombardo e l’assessore Russo ad una seduta straordinaria del consiglio comunale per capire come stanno realmente le cose poiché assistiamo a notizie contrastanti per dare risposte certe ai cittadini; Marchetta del MPA ha sottolineato che “da quella riunione si continua a colpire l’impegno di consiglieri comunali che fanno il proprio dovere. Oggi viviamo un clima irreale: mentre noi siamo qui a discutere sul centro storico, la giunta regionale sta deliberando di assegnare 15 milioni di euro a favore del centro storico grazie all’azione concreta del Consiglio comunale che ha approvato un ordine del giorno su tale argomento. Mentre siamo qui a discutere ci sono altri tavoli non legittimati. Dobbiamo ribellarci perché non possiamo passare per soggetti inutili. Il sindaco poteva fare tutte le riunioni ma doveva prestare attenzione e dignità a questo consiglio comunale per averlo a fianco. Chiedo la solidarietà di tutti i consiglieri poiché non vengono rispettati lo statuto e il regolamento comunale”. Successivamente Virone del PID ha voluto “evidenziare l’assenza dell’amministrazione. Non credo sia accettabile trasferire i dibattiti fuori dalle sedi istituzionali. Si possono aggiungere dei confronti fuori dalle istituzioni ma ciò non può sostituire il dibattito. Condivido l’esposizione del consigliere Marchetta, non riusciamo ad incidere ma oggi vogliamo dare il nostro contributo”. Calabrese nel suo intervento ha sottolineato che “raccolgo la sfida del vice presidente vicario Marchetta e la rilancio: se non dovessero arrivare le somme dalla Regione è molto semplice andare a trovare 2 milioni di euro tra le pieghe del nostro bilancio in caso contrario azzeriamo tutto. Sarò il primo firmatario di una mozione di sfiducia e liberiamo il campo da tutto. Dalla prossima settima ne preannuncio la presentazione per mandare a casa chi non rispetta le indicazioni di questo Consiglio in quanto abbiamo un comune paralizzato in ogni settore”. Picarella del PRI ha affermato che “c’è una disaffezione dei cittadini. Si parla del centro storico ed abbiamo il portone di Palazzo di Città chiuso. Il problema è sentito solo dai residenti mentre è una questione che appartiene a tutti gli agrigentini; volere tentare di restaurare il centro antico significa mantenere vivi i legami col passato. Pertanto, occorre un risanamento serio, un intervento unitario per dare sviluppo. Spero che i soldi che arriveranno servano per le demolizioni e per una piano di viabilità”. Miccichè di FLI ha apprezzato il discorso del consigliere Marchetta, sottolineando che “stiamo vivendo uno dei momenti peggiori di questa città per la poca considerazione che questa amministrazione attiva ha nei nostri confronti. Siamo arrivati ad una via sena uscita e sono disponibile a firmare la mozione di sfiducia se il Sindaco non dovesse comprendere che è arrivato il momento di sostituire tutti i suoi collaboratori”. Al termine del suo intervento Miccichè ha chiesto, vista l’importanza dell’argomento trattato, il rinvio dei lavori a martedì 24 maggio con inizio della seduta alle ore 19; tale indicazione è stata votata ad un unanimità. Prima dello scioglimento, il Presidente Alfano, ha ringraziato tutti i consiglieri “per la proficua discussione sul centro storico che non si esaurisce in questa seduta ma che continuerà fin quando non ci sarà una risoluzione. Le colpe non possono essere nostre ma degli assenti”.
Agrigento 20 maggio 2011