Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un automobilista, che, seppur consapevole di aver commesso un’infrazione al codice della strada, non può fare a meno di considerare come a volte ci siano manovre che potrebbero rendersi necessarie per evitare incidenti anche gravi.
La ss. 189, è una strada la cui pericolosità è a tutti nota.
Di contro, non v’è dubbio che si tratti di un vero calvario per gli automobilisti che si trovano a percorrerla, anche a causa delle innumerevoli contravvenzioni che quotidianamente vengono elevate per il mancato rispetto di una segnaletica stradale che imporrebbe tempi di percorrenza biblici, che causerebbero lunghissime code, finendo con il paralizzare il traffico veicolare di mezza regione.
Cosa fare allora? Giusta l’azione repressiva in ogni caso – anche allorquando un’infrazione è commessa per evitare ben più gravi conseguenze -, o si rende necessario prevenire e magari adeguare la segnaletica stradale in quei tratti dove è possibile snellire il traffico?
Lettera firmata:
Mi chiamo Mario, ho 56 anni, sono sposato e lavoro alla Provincia Regionale di Agrigento.
Il giorno 6 u.s. io e mia moglie, a bordo della nostra Chevrolet Matiz, stavamo andando a Palermo, circa 300/350 metri prima del cosiddetto bivio Tumarrano, all’uscita di una curva a destra, mi trovo davanti un camion e velocita’ ridottissima che inizialmente mi impone una frenata per non tamponarlo, ma poi mi mette nella necessita’ (e ripeto necessita’) di superarlo per mettermi in sicurezza e evitare ulteriori tamponamenti e l’ho superato dato anche che avevo una ottima visibilita’ fino a valle anche se con la striscia continua.
Nella piazzola di sosta poco prima del bivio, la zelante, puntigliosa, intransigente e di ghiaccio pattuglia della stradale mi ferma, mi contesta la violazione di due articoli del c.d.s., mi fa un verbale da 115 euro e mi detrae 5 punti dalla patente trascurando del tutto il camion che poco dopo gli passa davanti affumicando tutto e tutti con i fumi di scarico.
Io ho avuto l’onore, il privilegio e il piacere di conoscere il compianto e mai dimenticato col. Giovanni Messina anche lui, ironia della sorte, deceduto per un incidente stradale e quando ci ha tenuto il corso di polizia stradale (io allora lavoravo all’ufficio tecnico della provincia regionale) non faceva altro che ripeterci sempre che la legge va si rispettata ma gli agenti accertatori, prima di essere agenti, sono degli uomini e devono usare la massima discrezione e valutare di volta in volta il contesto in cui nasce una infrazione.
Non e’ il primo caso di infrazioni che evitano incidenti e salvano vite umane.
Molte croci ed edicole funerarie che “decorano” la ss.189 probabilmente sono di persone che non hanno commesso alcuna infrazione e che sono andate al Creatore con tutti i punti della patente intatti.
Il mio non vuole essere soltanto uno sfogo fine a se’ stesso, ma vorrei che in maniera propositiva su questo tema si aprisse un dibattito, affinchè, garantendo la sicurezza degli automobilisti, si eviti che le contravvenzioni elevate rappresentino mera repressione di atti spesso necessari, indipendentemente dalla volonta’ dell’utente della strada che commette eventuali infrazioni al codice della strada.
Mario
bravo direttore ha saputo comprendere e capire in pieno il mio disagio e la mia rabbia.