Il Consiglio comunale di Aragona torna a dibattere del problema idrico. Nella seduta di giovedì 5 maggio 2011 riprendono i lavori lasciati in sospeso nella precedente seduta. Ricordiamo che il comune di Aragona ha un forte debito nei confronti della “Girgenti Acque SpA che si trascinerebbe dal 2009 e dato che l’ente ha regolarmente incassato le bollette pagate dagli aragonesi, senza, però, saldare il suo debito, la società idrica si è vista costretta a ridurre la portata erogata da 25 a 20 l/s. Già nella precedente seduta consiliare, il sindaco Alfonso Tedesco, aveva spiegato che erano in corso accertamenti tecnico-contabili perché l’ente ravvisava delle incongruenze da verificare prima di procedere al relativo pagamento.
Dalla Girgenti Acque fanno sapere che il comune di Aragona non era dotato di un misuratore della portata in entrata e, adesso, strumentalmente tale circostanza vuole essere utilizzata per contestare i volumi idrici forniti e fatturati dalla società. “Pertanto, al fine di evitare inutili e sterili polemiche – fanno sapere i vertici della Girgenti Acque SpA – a proprie spese la società ha installato un ulteriore misuratore all’ingresso del serbatoio comunale”.
L’assessore Alongi informa il Consiglio che si sta procedendo nel rilevamento dei dati per le relative verifiche, ma occorreranno altri 10 giorni prima di poter confrontare le misurazioni rilevate con le precedenti. Il sindaco, presa la parola, chiarisce che il comune è debitore nei confronti della “Girgenti Acque” per circa 500.000€, cifre coperte dalla riscossione e non ancora saldate per problemi di liquidità di cassa, ma è stato già concordato un piano di rientro di questo debito da effettuarsi non appena verranno terminate le verifiche tecnico-contabili.
Alfonso Tedesco contesta la riduzione della portata idrica, fatta, a suo dire,“ARBITRARIAMENTE” e indebitamente dalla società che fornisce l’acqua al Comune. Con una nota ufficiale, il primo cittadino di Aragona dice di aver chiesto l’immediato ripristino dei 23 l/s. perché il soggetto erogatore non può, a causa di una posizione debitoria, ridurre la portata dell’acqua.
Il consigliere Michelangelo Seminerio si dice d’accordo col sindaco, circa le verifiche da effettuarsi prima di procedere con i pagamenti dichiarando: “Noi dobbiamo contestare e non dobbiamo dargli neppure 1 centesimo alla “Girgenti Acque”, perché già dal mese di ottobre ricevevamo 18 l/s. e questo i fontanieri lo possono confermare”.
“Se il Comune non paga è normale che l’acqua non venga erogata” dichiara, senza giri di parole, il consigliere Morreale che aggiunge: “si può contestare tutto quello che si vuole. Non saranno 500.000€ bensì 450.000€ ma vanno comunque pagati”. I cittadini hanno pagato regolarmente le bollette, mentre il comune non ha saldato il suo debito, “comunque la si vuole vedere – conclude Morreale – ci sono grosse responsabilità dell’ente”.
Emerge dal dibattito che la nota con cui l’amministrazione chiede alla “Girgenti Acque” l’immediato ripristino della portata idrica originaria, sia stata ufficialmente, notificata nella stessa giornata del corrente Consiglio comunale (05/05/2011). “Verbalmente – precisa il sindaco – l’avevo fatto presente ai vertici della società già la scorsa settimana”.
Il consigliere Bellanca rimprovera al sindaco il fatto che quest’ultimo, contrariamente a quanto vuol far credere, avrebbe saputo della riduzione della portata idrica poiché “Girgenti Acque”, ogni volta che inviava la relativa nota di diffida per il pagamento, questa avrebbe riportato in calce: nel caso non si ottemperi con il pagamento si procederà alla riduzione di XY l/s. di acqua. Mettendo in sequenza tutte le diffide accumulate, e relative riduzioni, si arriverebbe alla portata di 18 l/s. che veniva erogata all’ente comune nei mesi precedenti.
“Girgenti Acque sbaglia – dichiara il consigliere Angelo Galluzzo –, quando, a fronte di mancati pagamenti da parte del comune, procede a una riduzione idrica anziché aprire un contenzioso economico con l’ente ed evitare di penalizzare gli aragonesi lasciandoli senz’acqua”.
Raimondo Cipolla invita l’amministrazione a parlare meno di controllo all’evasione perché nei fatti questa “non sarebbe assolutamente controllata”; il suo stesso nominativo sarebbe infatti sparito dai ruoli della riscossione dell’acqua e solamente grazie al supporto cartaceo, è stato possibile dimostrare il regolare pagamento. Il consigliere Cipolla non si spiega perché, nonostante i cittadini abbiano regolarmente pagato le bollette, il comune sia esposto con forti debiti sia verso “Girgenti Acque” che nei confronti di altre società. “L’amministrazione – chiede di sapere Duccio Cipolla – ha oggi le palle per pagare questi debiti oppure fa demagogia cercando di scaricare le colpe sulla Girgenti Acque colpevole, a vostro dire, della riduzione?”. L’assessore Gandolfo spiega al consigliere Cipolla che l’amministrazione si è ritrovata con degli arretrati, risalenti agli anni 1998, 1999 e 2000, caduti in prescrizione quindi, difficilmente recuperabili dagli utenti. “Ad ogni modo – sottolinea Filippo Gandolfo – la strada maestra deve essere quella del potenziamento dei controlli”. Risulterebbe che ad Aragona ci siano 5.275 nuclei familiari, di conseguenza mancherebbero all’appello ben 1000 utenze idriche che, quasi certamente, sottraggono abusivamente acqua dalla rete idrica comunale senza pagare un centesimo.
Determinati livelli di efficienza, efficacia ed economicità, a detta di Alfonso Tedesco, dopo essere stati raggiunti dovrebbero essere mantenuti e possibilmente migliorati nel tempo, dal lavoro delle amministrazioni che si avvicendano nel corso dei decenni. Tedesco, già nella precedente seduta consiliare, aveva ricordato che Aragona ha sprecato un’importante occasione per l’informatizzazione e ottimizzazione del suo sistema di distribuzione idrico. Quindi, quello attuale non può essere un problema attribuibile alla sua amministrazione; certamente, è una questione che andrebbe ben contestualizzata per capirne le criticità che l’hanno generata.
Disapprovando il modus operandi della “Girgenti Acque” il primo cittadino di Aragona si dice convinto che, indipendentemente da qualsivoglia motivazione, il servizio idrico dovrebbe essere garantito e il gestore di detto servizio, anche in presenza di un aspetto debitorio, non può permettersi di effettuare alcuna riduzione
Alla base della complicata situazione idrica aragonese, ci sarebbe un problema di liquidità di cassa alimentata sia da una intricata situazione economica, ereditata da questa amministrazione, ma, soprattutto, dovuta dalla riduzione ed ai ritardi cronici dei trasferimenti siano essi statali che regionali. “E’ fisiologico quindi, che il comune abbia difficoltà ad ottemperare agli obblighi che ha verso i creditori. Io ritengo – conclude Alfonso Tedesco – che le capacità di un’amministrazione debbano essere riconosciute nei momenti di grande difficoltà. Una cosa è amministrare con il tesoretto o con l’equilibrio di bilancio, mentre ben altra cosa è amministrare con i debiti come noi abbiamo fatto”. “Avendo noi la copertura ed essendo essenzialmente un problema di liquidità” il sindaco si dice fiducioso lasciando intendere che al più presto gli impegni presi saranno onorati.
Il Consiglio comunale di Aragona si riunirà nuovamente nella giornata di giovedì 12 maggio.
C.S.