Due diversi articoli a firma di Alida Amico, pubblicati dal settimanale “Centonove”. Dedicato al sindaco di Agrigento il primo, con al centro le vicende che riguardano il centro storico, i crolli, gli intrecci politici. Dedicato a Jolanda Scelfo il secondo, che ci racconta di una milanese innamorata della Sicilia, che ha dedicato la sua vita alla salvaguardia dei beni culturali.
Ancora una volta, vi proponiamo le anticipazioni di due pregevoli articoli, che potrete trovare in edicola, su “Centonove” di questa settimana:
“Se Zambuto non…crolla”
“Bisognava vedere cadere l’uno dopo l’altro i Palazzi del centro storico, per dare ragione al sindaco, che da 4 anni sostiene che è necessario un intervento straordinario in questa città? E che andava rifinanziata la legge sul centro storico?” Massimo Muglia, il vice sindaco della città dei Templi, grande amico del primo cittadino Marco Zambuto, è reduce della messa di ringraziamento, celebrata davanti alle macerie del Palazzo Lo Lojacono, crollato all’alba di Pasquetta, nel vecchio quartiere di Santa Maria dei Greci. E che, solo per un miracolo, non si è trasformato in una tragedia. “Il Signore ci ha miracolato per ben due volte – ha ricordato davanti alla folla di abitanti del quartiere don Russotto – sia con il crollo dell’istituto Schifano, sia con il crollo di Palazzo Lo Jacono…”
Alla fine dell’ intervento a braccio, anche il vice sindaco Muglia – dopo il suo appello a fare “fronte comune” nei confronti di Palermo e Roma, e qualche “stoccata” indirizzata alla Soprintendenza …
Per mercoledì prossimo 4 maggio, è atteso nella città dei Templi l’arrivo del Guardasigilli Angelino Alfano e del Ministro per l’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, con al seguito il Capo della Protezione civile nazionale Franco Gabrielli.
Il governo regionale è già intervenuto con la proposta di inserire (nella legge Finanziaria in discussione all’Ars) 2 milioni di euro da destinare alla messa in sicurezza ed alla salvaguardia del centro storico agrigentino. A cui verrà aggiunto, anche un ulteriore 5 per cento dei fondi infrastrutturali che verranno destinati ai Comuni dell’isola…
Le bacchettate di Lombardo. Una replica, allo “scivolone” – spiegano gli “zambutiani” – del presidente della Regione Lombardo. Che all’indomani del crollo di Palazzo Lo Jacono, aveva bacchettato il primo cittadino agrigentino…
I progetti di Zambuto. Pur con le casse comunali squattrinate, ha precisato il sindaco, sono stati presentati 21 progetti da parte del Comune, in parte finanziati dai bandi europei. “Per la parte pubblica – osserva Zambuto – non ce ne siamo stati con le mani in mano, ma per l’enorme patrimonio edilizio privato è necessario che ci siano ben altri interventi”…
Intanto, sullo sfondo dei crolli nel centro storico che coinvolgono anche il Duomo – chiuso dal 28 marzo scorso e per il quale sia il sindaco Zambuto che il Vescovo Montenegro, nei giorni scorsi erano volati a Roma, per un vertice alla Protezione civile, a cui era presente anche il Guardasigilli – si registrano nuovi scenari, in vista delle prossime elezioni amministrative nel capoluogo.
Zambuto, candidato del Pdl? Zambuto, che in questi anni ha amministrato la città prima con una giunta di tecnici “al di sopra dei partiti”, e poi (dopo il rientro nell’Udc di Casini), aveva aperto le porte a tutti i partiti – sollecitandoli a guardare l’interesse della città – adesso punterebbe ad una giunta di “fine legislatura”…
Al riavvicinamento tra il primo cittadino ed il Guardasigilli – dopo le polemiche intercorse l’anno scorso tra i due, a colpi di roventi lettere aperte – avrebbe lavorato soprattutto il leader del movimento Patto per lo sviluppo, Riccardo Gallo (che alla Provincia conta ben 7 consiglieri). Ed anche lui, si sarebbe riavvicinato al Guardasigilli (dopo lo strappo). Insomma, “galeotti” alcuni incontri nella capitale, sarebbe scoppiata la pace tra Marco & Angelino…
“Jolanda, messaggera della cultura”
Milanese innamorata della Sicilia ha dedicato la sua vita alla salvaguardia dei beni culturali.
I comuni di Nicosia, Militello Val di Catania e Vittoria, le hanno già conferito la “cittadinanza onoraria”. Ecco le battaglie. Cominciate col Duomo di Nicosia
CATANIA. Anche davanti alla “tristezza” per l’ultimo “scempio”, le macerie di Palazzo Lo Jacono Maraventano ad Agrigento, crollato al suolo per incuria nostrana, Jolanda Scelfo rimane ancorata ai suoi convincimenti: il futuro dell’isola, sta nel suo grandioso passato. “Sono sempre stata convinta – ribadisce – che la nostra “industria” sia quella: il turismo culturale. Potenzialmente, abbiamo tante ricchezze, ed i nostri giovani potrebbero restare e lavorare nella loro terra, anziché scappare via per trovare lavoro. Solo nella provincia di Enna, ci sono oltre 200 siti archeologici”. Già consigliera nazionale della federazione italiana Centri e Club Unesco, nonché presidente del Club Unesco di Aci Castello, da oltre 40 anni Jolanda Palumbo Scelfo conduce la sua battaglia personale, per salvare i beni culturali siciliani dal degrado…
Una “paladina” spesso solitaria, Jolanda Scelfo, di un patrimonio culturale di inestimabile valore, e che rischia di andare n malora, tra la negligenza e spesso finanche il menefreghismo, di chi dovrebbe curarsi del bene comune. La battaglia di Jolanda Palumbo Scelfo, milanese, nonché moglie di un magistrato (da poco in pensione), originario di Nicosia – il sostituto Procuratore Generale della Corte d’Appello di Catania, Ugo Scelfo – comincia nel lontano ‘68. Quando dopo il matrimonio, Jolanda (il cui padre Gaetano, era stato per tanti lustri bibliotecario alla Statale di Milano ), si trasferisce a Catania. “Mi sono subito innamorata della storia e dell’arte di questa terra – racconta – mi colpivano la luce dei luoghi ed i colori così intensi, che non c’erano neanche nella riviera ligure. E poi, questo sole così cocente, i colori abbaglianti, i contrasti che sono propri della gente e della terra di Sicilia. Una natura straordinaria – rammenta ancora incantata Jolanda Scelfo – e poi tutti i paesini etnei, ridenti, ordinati, con i giardini davanti le case ben curati…”….
IL DUOMO DI NICOSIA. Quasi 40 anni fa, la sua prima battaglia comincia da Nicosia, il paese dell’ennese da cui è originaria la famiglia del marito. Grazie all’arciprete, don Sigismondo Vitale, la memoria storica del paese – che gli fa vedere il pregiatissimo soffitto ligneo della Cattedrale, già allora in pessimo stato – Jolanda Scelfo inizia a sensibilizzare le autorità locali e regionali…
Un’attività, svolta esclusivamente per passione, e mettendo mano al portafoglio (“ mai chiesto un contributo pubblico…”rammenta). Anche se in Sicilia, questo genere di battaglie rappresentano un “lusso” talvolta mal ripagato. La vicenda del tetto ligneo della Cattedrale di Nicosia, ne è un esempio…
CATANIA. Jolanda Scelfo (giovanissima nella foto), una laurea in Lingue alla Bocconi di Milano, ha dedicato una vita alla tutela del patrimonio culturale. Ad Acicastello, dove ha abitato fino a 2 anni fa, Jolanda si batte da anni per la valorizzazione del maniero normanno, ed il museo archeologico annesso…
Negli anni 90, Jolanda Scelfo si battè per salvare la vecchia chiesa di San Pietro dal progetto di restauro – oggi si ritrova a fare la spola con Nicosia, per difendersi da una querela per diffamazione che gli hanno intentato gli aggiudicatari dell’appalto (una ditta palermitana legata alla Curia), per le sue critiche all’intervento di restauro in corso…
S.O.S MONUMENTI. E’ andata meglio la battaglia di Jolanda, per salvare il campanile più antico di Sicilia, della chiesa di San Martino a Randazzo. ”Insieme al parroco, don Vincenzo La Rosa – ricorda Jolanda Scelfo – andammo alla Soprintendenza di Catania, e ottenemmo che quel gioiello venisse restaurato”. Altra battaglia vinta dopo 15 anni, anche l’abbattimento dell’orrendo campanile (in cemento armato) che sovrastava la Chiesa Madre di Adrano. “Il critico d’arte Cesare Brandi – riferisce la Scelfo – lo definì “escrementi di arpie”. Ed alla fine, grazie alla testardaggine della documentarista milanese, il “mostro” di cemento che deturpava il paese venne abbattuto (“nonostante girasse la storiella, che tentare di buttarlo giù, portasse male…” ci scherza sù).
CONVEGNI E DOCUMENTARI. E poi, le conferenze insieme al Vescovo, Monsignore Malandrino, per fare ricostruire la Cattedrale di Noto crollata…
Mentre continua la sua ultra trentennale battaglia per fare realizzare ad Aci Castello un depuratore che ponga fine allo sconcio nauseabondo degli scoli fognari a ridosso degli scogli, lungo la “splendida riviera dei Ciclopi” dove il Verga ambientò “I Malavoglia”…
Jolanda Scelfo, intervenendo a Parigi alla Commissione Cattedrale di Noto e di Nicosia – e sulle opere d’arte siciliane di “straordinaria bellezza” nonché strumento di conoscenza tra i popoli anche per le sovrapposizioni di culture e popoli diversi (fenici, greci, romani, goti, bizantini, arabi, etc.) – diede anche l’input alla più importante organizzazione culturale mondiale, diretta emanazione dell’Onu, di aggiungere la nuova formula di “monumenti messaggeri di una cultura di pace” per i beni artistici e monumentali del globo, che rientrano nell’ambito riconoscimento Unesco.
LA CITTADINANZA ONORARIA. A Jolanda Scelfo, milanese innamorata di questa terra, i Comuni di Nicosia, Militello Val di Catania e Vittoria, hanno già conferito la “cittadinanza onoraria”. Grazie al suo “impegno” a favore dei beni culturali siciliani, alla sua “tenacia” ed al suo “amore per l’arte” – le ha reso omaggio l’amministrazione comunale vittoriese allora guidata dal sindaco Aiello – la città di Vittoria deve il riconoscimento del Teatro Vittoria Colonna, come “messaggero di una cultura di pace”, sotto l’egida dell’Unesco.
A Militello Val di Catania, il paese di Pippo Baudo, Jolanda Scelfo si è data da fare per sensibilizzare l’amministrazione comunale. E fare rientrare gran parte dei suoi monumenti – insieme al Barocco di Val di Noto – nel patrimonio tutelato dall’Unesco. Mentre a Vittoria, nel ragusano – dove il 29 aprile Jolanda Scelfo parteciperà ad un convegno sul Liberty – grazie ad i suoi suggerimenti, il teatro comunale Vittoria Colonna è stato valorizzato come “bene messaggero di pace” da parte dell’Unesco…