Un propositivo impegno per il centro storico di Agrigento, dopo i noti fatti dei giorni scorsi, è stato adottato con un ordine del giorno dal Consiglio comunale nel corso della seduta di ieri sera del consiglio comunale. E’ stato approvato ad unanimità, infatti, un documento, proposto dalla Presidenza ed elaborato e sottoscritto da tutti i consiglieri presenti in Aula, che impegna l’Amministrazione sia sul fronte della sicurezza e degli aspetti tecnico-manutentivi degli immobili ricadenti nella vasta area del nucleo antico della città sia sulle richieste di finanziamento necessarie per la riqualificazione di detta zona. L’ordine del giorno, nello specifico, “esprime ai cittadini abitanti nel centro storico l’impegno del Consiglio ad intraprendere ogni azione utile a garantire tutte le condizioni di vivibilità e sicurezza, sostenendone la volontà di permanenza in detta zona riconoscendone gli alti valori affettivi e culturali. Impegna l’amministrazione comunale attiva a creare una apposita unità operativa che, oltre a curare glia spetti tecnico-manutenrtivi, abbia il preciso compito di ascolto delle esigenze che saranno manifestate dagli abitanti, sia in questa fase di superamento dell’emergenza, che per la definizione e programmazione degli interventi di rivitalizzazione del centro storico. Prendere atto della relazione del Sindaco in ordine agli aspetti finanziaria, agli interventi effettuati, alle ordinanze emesse come risulta dalla documentazione consegnata a ciascun consigliere; rilevare la necessità di incrementare l’azione di monitoraggio e di interventi a salvaguardia della pubblica incolumità nel centro storico con interventi di demolizioni di tutti gli immobili che presentano pericoli nei casi di grave pregiudizio per la incolumità pubblica con i fondi che saranno messi a disposizione dalla Regione o con fondi comunale da reperire con eventuali eliminazioni di servizi non obbligatori per legge. Infine richiedere al Governo nazionale e a quello regionali i fondi sufficienti a sostenere gli interventi di privati per il recupero egli immobili e ad incentivare l’insediamento di attività commerciali, centri di aggregazioni e culturali, che diano impulso alla rivitalizzazione del centro storico, attuandone il piano di recupero vigente”. Dopo le formalità di inizio seduta il presidente, Francesco Alfano, ha dato notizia che la conferenza dei capigruppo aveva inserito all’ordine del giorno una proposta, firmata da dieci consiglieri comunali, riguardante le problematiche inerenti il centro storico di Agrigento alla luce degli ultimi avvenimenti; i firmatari chiedevano la discussione in via d’urgenza e, tale indicazione, dopo la votazione ad unanimità, ha comportato, pertanto, l’avvio di un dibattito introdotto dal presidente Alfano che affermato che “il Consiglio comunale, approvando il piano particolareggiato del centro storico, si è sempre interessato alla tematica del centro storico discutendone le complesse argomentazioni in una seduta appositamente convocata il 17 dicembre del 2009 alla presenza dei rappresentanti degli ordini professionali. In quella occasione si cercò di individuare le soluzioni per la realizzazione di una via di fuga con conseguente approvazione di un atto di indirizzo per l’Amministrazione attiva”. Subito dopo, il sindaco Marco Zambuto, nel prendere la parola ha documentato quanto finora fatto per il centro storico affermando che “ci siamo trovati davanti ad una situazione di grande difficoltà che ha comportato l’emissione di 200 ordinanze di diffida nei confronti di proprietà di immobili di cui 64 diventate ordinanze di demolizioni. Tali interventi hanno comportato una spesa complessiva di 870 mila euro ripartita tra 640 mila di fondi regionali e 229 mila di fondi comunali che sono ben poca cosa e, pertanto, vi è la necessità di avere fondi straordinari per il centro storico di Agrigento. Ringrazio, tramite il presidente, i singoli consiglieri per la capacità di affrontare e dare soluzione ad un problema che riguarda tutti gli agrigentini”; dopo l’intervento del sindaco ha preso la parola Cirino che ha affermato che “sotto l’aspetto finanziario non c’è niente di concreto e di certo. Gli unici interventi che sono stati finanziati per il centro storico risalgono al 2005 tramite l’onorevole Cimino che stanziò 17 milioni di euro e di questi non tutti sono stati spesi e, pertanto, quelle ancora disponibili potrebbero essere utilizzati in breve tempo per il centro storico”. Francesco Galvano ha chiesto al sindaco un intervento “ in via Saponara per un immobile fatiscente abitato da un soggetto portatore di handicap”. Subito dopo Virone ha affermato che “è inevitabile sentire il peso delle aspettative di tutti i cittadini che hanno riposto in noi la fiducia attraverso il loro voto. Certamente non possiamo concedersi il lusso di sentirci impotenti; per Vita “strumentalizzare è l’ultima cosa che dobbiamo fare. Cercare dei colpevoli è facile ma non è cosi che si risolve il problema: il consiglio comunale è a fianco dell’Amministrazione in questa battaglia”. Il vice presidente Marchetta intervenendo ha affermato che “è ingenerosa l’assunzione di responsabilità in tutti noi in relazione di un problema che ormai è trentennale. Oggi siamo nell’emergenza che deve essere valutata senza demagogia e con una certa serenità di valutazione con interventi che devono andare in due direzioni: nel bilancio previsionale prevedere dei fondi a titolo di compartecipazione sugli interessi sui mutui per chi vuole investire nel centro storico ed un maggiore monitoraggio sugli immobili”. Angela Galvano ha evidenziato che “il crollo del palazzo Lo Jacono rappresenta l’ennesimo campanello d’allarme del centro storico che sembra chiederci aiuto. Gli agrigentini devono indignarsi per le condizioni di degrado ma anche per la mancanza di fondi. Non è ammissibile il continuo sbriciolarsi dei palazzi e la politica ha il compito di attivarsi a livello regionale e nazionale affinché si possa fronteggiare la situazione. Chiediamo e pretendiamo rispetto per la nostra città”. Calabrese ha ricordato che “quello che noi vediamo è una punta dell’iceberg perché il vero problema sta nel sottosuolo del centro storico. La battaglia che va fatta è nel coinvolgimento della Soprintendenza”. Per Gramaglia “non è successo niente per le persone anche se non è condivisibile l’aggressione verbale dei cittadini della zona nei confronti dell’Amministrazione”; per Hamel ”il crollo è un fatto grave che ha delle aggravanti particolari. Sul centro storico è necessario affrontare un ragionamento serio e scientifico ipotizzando una revisione del piano particolareggiato del centro storico con un censimento puntuale degli immobili a rischio”. Infine Amato ha chiesto un intervento dei dirigenti dell’ Ufficio tecnico comunale presenti in Aula “per una proposta di modello per la soluzione dei problemi attraverso la Protezione civile nazionale”. Al termine del dibattito, l’approvazione dell’ ordine del giorno e successivamente votato ad unanimità il rinvio della seduta al prossimo 3 maggio con inizio dei lavori alle ore 19. L’ordine del giorno è stato già inoltrato a tutta la deputazione agrigentina.
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