Palazzo ‘Lo Jacono- Maraventano’, situato fra le vie Santa Maria dei Greci, San Vincenzo e salita Itria era un edificio nobiliare tra i più antichi di Agrigento. Oggi, alle prime luci dell’alba è crollato. Non ci sono morti. Non ci sono feriti.
Carabinieri, polizia e vigili del fuoco, intervenuti sul posto, hanno aiutato ad uscire alcuni abitanti di altri edifici, rimasti bloccati all’interno delle loro abitazioni dalle macerie.
Un crollo annunciato, tanto che da tempo l’edificio era stato interessato da lavori di messa in sicurezza. Interventi attuati dall’Ufficio comunale di Protezione civile, coordinato da Attilio Sciara.
Ma la storia di palazzo Lo Jacono e dei lavori di restauro e messa in sicurezza, parte da più lontano, da quando circa due anni fa, il Comune di Agrigento tramite ordinanza, decise d’impedirne l’accesso ai proprietari.
Durante un successivo incontro tra l’Amministrazione e i proprietari, questi ultimi acconsentirono a che il Comune, grazie ad un finanziamento regionale, provvedesse alla messa in sicurezza dell’edificio.
Da tempo dunque, il palazzo era nella piena disponibilità del Comune, senza che i proprietari potessero neppure metterci un piede dentro. I risultati, sono sotto gli occhi di tutti.
Seguono ancora una volta le solite frasi di rito: una strage mancata; per fortuna, non c’è scappato il morto; …cambierà quando ci scapperà il morto…
Dobbiamo dunque aspettare il morto? Bene, proviamo allora a fare un ragionamento cinico.
Via Giovanni XXIII: La protezione civile provvede a transennare(?) tramite un nastro un tratto di strada a rischio crollo. Passa qualche giorno e la strada, con il muro sottostante, crolla. Le macerie finiscono all’interno di una villetta comunale, incredibilmente rimasta aperta al pubblico. Altri grossi massi, seppelliscono un’automobile il cui proprietario era sceso dalla vettura solo qualche minuto prima.
Qualcuno ha verificato di chi le eventuali responsabilità nell’aver lasciata aperta al pubblico la villetta; nel non aver chiuso e transennato la strada; nel non aver impedito che sotto quel muro si potesse transitare e/o posteggiare autovetture?
Una strage mancata, considerati i tanti ragazzini che frequentavano quel giardino pubblico, senza che si siano neppure ipotizzate eventuali responsabilità.
Cinico augurarsi che questo benedetto morto – magari soltanto uno – ci scappi al più presto, di modo che si evitino possibili stragi?
Anche nel caso di palazzo Lo Jacono, sarebbe potuta avvenire una strage. Se il crollo fosse avvenuto la sera del Venerdì Santo quando sfilava la processione e centinaia di persone si accalcavano in quella viuzza, quante di loro sarebbero morte? Perché quella strada non era stata interdetta al transito? Potevano pochi puntelli mantenere in piedi quel palazzo? A quest’ultima domanda, la risposta l’ha data il palazzo stesso, crollando stamani all’alba…
Quanto sono costati i lavori per la ‘messa in sicurezza’ di Palazzo Lo Jacono? Come sono stati spesi i soldi?
Tutte domande che in assenza del ‘morto’, ancora una volta forse non si porrà nessuno. Serve dunque un morto? Allora che ben venga, se servirà ad evitare qualche strage come quella che sarebbe potuta accadere venerdì sera…
Intanto, potenti fuoristrada con le insegne della protezione civile comunale, percorrono quotidianamente la via Atenea. È vero che il manto stradale del salotto buono di Agrigento è in pessime condizioni, ma non ci eravamo ancora resi conto che per passeggiare nel centro storico fosse necessario usare potenti pick up…
Gian J. Morici
Vogliamo indire un concorso?a ki vuol morire!!! ki vince muore…ma mica muore x niente…..aiuterà ki di competenza doveva,deve e darà delle risposte!!!gli agrigentini ringraziano!
L’Amministrazione più efficiente Che abbia mai avuto la Città di Agrigento :
Quella pilotata dal sindaco Zambuto ?
Il crollo degli antichi Palazzi , le macerie sulle macerie
……………….. ed il “coraggio di cambiare “!
Il Coraggio di cambiare è uno slogan a cui bisogna dare credito e affidamento ,
in quanto , la caduta di questo Palazzo Lo Iacono – Maraventano, costituisce
una importante novità per gli Agrigentini come la storia ” DU SCECCU DI
RAFFIELI”.
Infatti , Il crollo del Palazzo è una novità vera e propria del cambiamento:
adesso dopo il crollo del Palazzo
Togliendo le macerie , il Comune di Agrigento , può vantarsi con l’
intelligenza creativa , organizzativa , responsabile e preventiva del Sindaco
e degli altri suoi suggeritori consapevoli del Reame, hanno realizzato
uno “ spazio “ grandissimo da adibire a posteggio nel Centro Storico , così
finalmente, gli abitanti del quartiere , potranno usufruire , senza problemi ,
di un megaparcheggio oltre che spazi per il verde pubblico.
La fortuna di questa vitale, moderna e nuova Amministrazione è che ha avuto l’
abilità ed “ il Coraggio di Cambiare “ , “ al di sopra dei Partiti “ ,
realizzando , senza avere speso solo una lira , una struttura libera,
nata dal “ crollo naturale di un antico Palazzo” al servizio della gente .
Che bel coraggio ?
Un Sindaco organizzato , avrebbe radunato a se e chiamato all’appello i
Maggiori Esperti Ingegneri, Geologi, tecnici , per mettere in sicurezza
accertata l’immobile in questione a salvaguardia della Storia Agrigentina.
Certamente non utilizzando i cosiddetti tubi innocenti , esili , incapaci di
sostenere un gran Palazzo , come degli stecchini …. Ma sarebbe stato più adeguato
sicuramente incastonare , come un gioiello, con ferramenta enormi “ incatenando
“ il tutto , a salvaguardia.
Avrebbe dovuto chiamare all’appello , le Maggiori Ditte e – o Specializzate ,
quali : Campione, Moncada,Scifo, Miccichè, tessuti Bellavia, tessuti Cimino ,
Navarra, Sinatra, Li Causi , Di Salvo Costruzioni etc . etc. , per farsi
aiutare economicamente al fine di non perdere e salvare uno dei più prestigiosi
immobili della Storia della nostra Città : uno dei Palazzi d’epoca .
Invece nulla. Ma da chi è collaborato questo Sindaco ? Come mai nessuno ha
pensato di provvedere con oculatezza ?
Ma “ il coraggio di cambiare “ in effetti non c’è stato , è solo uno slogan ,
sbattuto come l’uovo , energizzante elettoralistico . In vero non c’è stata
esperienza : è mancata l’esperienza!
E’ mancata la capacità organizzatrice,convogliatrice,l’aiuto dei Partiti ( al
di sopra dei Partiti !)
Tutta questa mancata esperienza ha indotto ed ha causato questo disastro e
grave disagio.
Farebbe bene il Sindaco , Marco , a dimettersi , insieme al suo assessore ai
Lavori Pubblici.
LAVORI PUBBLICI .
Dunque, tornare a nuove elezioni e subito!
Poi, a non immaginare i pericoli che il crollo mastodontico avrebbe potuto
generare ?
E se ci fosse stato , oltre al danno immobiliare antico perduto , un disastro
umano appena,appena scampato ?
La procura della Repubblica in che posizione si porgerà? Ci sono estremi di
reati ?
Certo è che la fortuna ha voluto che in quel momento la strada fosse libera di
cittadini ,altrimenti ,
avremmo pianto e sofferto .
Tutti insieme , dobbiamo ringraziare , il Signore nostro Iddio risorto per noi
, che ci ha tutelati ; e la benedizione di nostro Iddio ha permesso , per
nostra fortuna , la caduta ed il crollo dei soli massi ….e forse
Sinceramente me lo auguro …… permetterà il crollo degli Dei , persi , inutili
e dannosi.
ALDO CAPITANO
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