Dell’impianto fotovoltaico di Cutrofiano, avevamo già scritto in diverse occasioni, a tal punto da suscitare reazioni da parte degli esponenti di Legambiente.
Reazioni a volte garbate, come quelle della Dott.ssa Rossella Muroni, Direttrice nazionale dell’Associazione – che ha voluto esprimere tramite le pagine del nostro giornale il proprio punto di vista -, altre volte un po’ meno, come nel caso degli ambientalisti pugliesi, che hanno ritenuto legittimo poter dare dei mafiosi e dei nuclearisti a tutti coloro che non condividevano lo scempio avallato dalla loro associazione, e che in più circostanze hanno alzato i toni utilizzando la minaccia della querela per intimorire quanti di opinione diversa dalla loro.
Atteggiamenti che non hanno intimorito nessuno, a tal punto che i soci di 18 circoli di Legambiente hanno preferito abbandonare l’Associazione pur di non farsi sottomettere da logiche imprenditoriale che nulla hanno a che vedere con la tutela dell’ambiente.
Minacce, che non hanno certo intimorito gli amici delle tante Associazioni che si sono levate in difesa del territorio, né il nostro giornale, né tantomeno i volontari del “Forum Amici del Territorio”, che hanno portato avanti insieme con tanti altri questa battaglia.
I fatti, ci hanno dato in ultimo ragione. Lo scempio è stato impedito, e non certo grazie a chi avrebbe dovuto tutelare l’ambiente, anziché pensare a far business-
L’ “impianto dei “ciclopi”, sfregio industriale dentro il verde vivo del Parco dei Paduli, nel cuore di Cutrofiano ( Lecce ) non si potrà più realizzare!
“Eco la cronistoria della brutta vicenda che ha deluso anche tanti virtuosi circoli di Legambiente in tutt’Italia – si legge nella nota del “Forum Amici del Territorio“ -, circoli che in questi mesi hanno preferito conservare dignità e onore lasciandosi esiliare fuori dal direttivo dell’associazione, rei solo di aver difeso ambiente e paesaggio e di non aver prestato il fianco alla speculazione messa in piedi della Green Economy Industriale.
Il 14 ottobre 2010 Legambiente ufficializza con una conferenza stampa a Lecce, il suo ingresso nel business delle rinnovabili, come sponsor per un progetto industriale di Centrale FV a terra, presentato da società private quali AzzeroCO2 s.r.l. (ESCO controllata da Legambiente) ed Exalto energy&innovation s.r.l., amministrate entrambe da dirigenti nazionali e membri di spicco della stessa associazione.
Le due società in collaborazione con la Concentrix Solar azienda tedesca che produce pannelli FV a concentrazione, avrebbero dovuto progettare e realizzare l’impianto industriale di FV, che prevedeva l’installazione di 700 inseguitori alti ognuno fino a 7 metri per 6,5 di larghezza, su 26 ettari di terreno agricolo coltivato a Cutrofiano, per poi venderlo una volta messo in esercizio alla stessa Concentrix.
La scelta intransigente del direttivo nazionale Legambiente Onlus di promuovere energie rinnovabili a qualunque costo anche in zone agricole è così perentoria, da portare alle dimissioni o all’espulsione di tutti i circoli che si permettono di pensarla in modo diverso tacitando così le posizioni “dissidenti” al suo interno.
Chiunque non sposi la linea tracciata dai vertici dell’associazione è “ottuso”, oltre ad essere accusato “di fare il gioco della Mafia”, e di “ essere a favore del Nucleare” , nonché di ” falsità,” quando si parla di vincoli paesaggistico-ambientali sul sito interessato.
Ma qual è la verità che oggi non consente la realizzazione di questo progetto industriale di FV a terra?
1. Il progetto di Centrale FV su 26 ettari di terreno agricolo a Cutrofiano, contrariamente a quanto dichiarato dal responsabile del settore energia di Legambiente Edoardo Zanchini, ricade in pieno “Parco dei Paduli” e stando alle linee guida della Regione Puglia in vigore dal 1 gennaio 2011, rientra in un’area vincolata e quindi non idonea all’installazione di Fonti ad Energia Rinnovabile FV a terra.
2. La rete elettrica presente sul territorio non è adeguata a supportare la potenza sviluppabile da tale impianto e le opere di allaccio avrebbero dovuto attraversare un lunghissimo percorso sino ad arrivare alla centrale.
3. Il terreno interessato ha criticità geomorfologiche molto elevate segnalate dall’autorità di bacino delle Regione Puglia, un cantiere di quella portata avrebbe potuto creare grandi dissesti con conseguenti crolli dovuti alla presenza di cavità antropiche situate nel sottosuolo.
4. L’attuale D. Lgs. Romani limita l’installazione di centrali industriali FV ad un massimo di 1 Mw su terreni agricoli coltivati negli ultimi cinque anni come nel caso del terreno in questione.
5. Il sito rientra in buona parte all’interno della zona buffer di 150 m dal Canale Piscopio, è inserito anche nell’ambito C, indicato dal Piano Urbanistico Tematico Territoriale della Regione Puglia ancora vigente, come zona di ripopolamento e cattura di specie rare, un’ulteriore ostacolo alla richiesta di autorizzazione.
Superficialità nell’individuare il sito – continua la nota – o troppo ottimismo per il superare degli ostacoli?
Chi ha promosso questo progetto a sfregio del Paesaggio, compreso il circolo Legambiente di Cutrofiano ora tace, facendo finta che nulla sia successo.
In realtà molte cose sono cambiate e l’allontanamento dell’ex circolo di Milano Ovest e di Manciano dalla Onlus ci fanno pensare che forse Legambiente non rappresenta più l’interesse collettivo di un ambientalismo vero e genuino.
In conclusione il Forum Amici del Territorio, è riuscito insieme ad altre associazioni territoriali ed a tantissimi cittadini a difendere il proprio territorio, tutti sappiano che continueremo a vigilare ed a intraprendere nuove battaglie come quelle per il SI referendario contro il ritorno del Nucleare e la difesa dell’acqua pubblica.”
Che dire? Laddove le mire imprenditoriali di taluni ambientalisti spingono all’aggressione del territorio, lo scoglio dell’ambientalismo vero e disinteressato, a volte può far naufragare i sogni dei nuovi businessman in green…
gj/m
Come mai non ci sono commenti dei dirigenti di legambiente?