È della scorsa settimana – si legge nel comunicato stampa del Comune di Aragona – il servizio giornalistico realizzato da Edo Stoppa , inviato di Striscia la Notizia, sul canile, se così si può chiamare, di contrada Tuberio di Aragona. Immagini toccanti, reali, crude se vogliamo quelle scelte dall’inviato per raccontare una brutta pagina della storia di Aragona venuta alla luce circa tre anni fa.
Nessuno può negare l’evidenza dei fatti, le immagini parlano da sole! Peccato però che Stoppa e la sua redazione si siano trincerati dietro la par condicio, gettando in pasto all’opinione pubblica solo una prospettiva della realtà, sapientemente mediata e raccontata, ma piuttosto settoriale, incompleta e unidirezionale.
Tutto questo risulta riduttivo e irrispettoso nei confronti di chi, cani esclusi, vive da circa tre anni questa vicenda.
Dalle immagini e dai commenti espressi viene fuori l’idea di un Città e di un Sindaco inermi, indifferenti e insensibili. Nulla di tutto questo può e deve essere accettato, minimamente tollerato ed ancor meno ignorato.
Una corretta informazione dovrebbe prevedere una lettura poliedrica della realtà, anche in momenti di par condicio in cui il Sindaco o il politico di turno non possono e non devono figurare. Esistono diversi interlocutori, uffici comunali, tecnici, comuni cittadini, che hanno voce in capitolo e possono raccontare l’altra parte della verità, ci auguriamo non volutamente omessa nel tentativo di creare la notizia.
Atti alla mano, risulta a questo punto doveroso raccontare come Aragona, l’ Amministrazione e il Sindaco, hanno quotidianamente vissuto questa vicenda e quanto sia costata economicamente.
I cani, oggetto del servizio, non sono sempre appartenuti al Sindaco, ma ad una anziana signora, sottoposta in passato a T.S.O. (Trattamento Sanitario Obbligatario). La signora, una decina di anni fa, da presunta amante degli animali aveva pensato bene di creare nel suo podere un rifugio per randagi, collezionandoli, accudendoli, a suo modo di vedere con cura, in un ambiente promiscuo che ha incrementato il numero delle nascite, tanto da far esplodere la situazione e da richiedere l’intervento del Tribunale.
Nell’agosto del 2008 il ricovero di fortuna è stato sottoposto a sequestro giudiziario.
Nel novembre del 2008 un dispositivo del Tribunale ha ordinato che il sito venisse restituito ai legittimi proprietari e i cani, circa ottanta unità, affidati al Comune di Aragona in custodia giudiziaria.Per far fronte all’emergenza l’Amministrazione ha cercato di spremere le casse comunali, in un momento in cui si paventava il dissesto, penalizzando addirittura anche i fondi dei servizi sociali, mettendo in bilancio cifre che permettessero di acquistare i mangimi (€ 22.000,00), sterilizzare alcuni esemplari, sottoporre a terapia farmacologia un buon numero di soggetti malati, disinfestare il sito, incenerire le carcasse, e chippare tutti gli ospiti, il tutto per un totale di € 32.504,00.
Sin dai primi soccorsi, il Comune si è avvalso della collaborazione della LIDA, associazione di volontariato, ma nonostante i cani venissero curati dai volontari e accuditi sicuramente con amore, era palese a tutti che la struttura era inadeguata alle esigenze degli animali e la loro situazione di vita non risultava certamente riconducibile al benessere.
L’ Amministrazione si è, pertanto, subito attivata per trovare agli animali una collocazione più dignitosa, ma senza alcun risultato: nessun canile del territorio era disposto ad accoglierli.
Nei primi mesi del 2009 è stata presentata istanza per l’erogazione di contributi finanziari prima presso l’Assessorato Regionale alla Sanità e poi presso il Ministero della Sanità, ricevendo in entrambi i casi risposta negativa.
L’infelice situazione è andata avanti per circa un anno, sino al novembre del 2009, quando il Tribunale ha autorizzato le adozioni degli animali. Il Comune di Aragona, nel tentativo di alleggerire il rifugio e regalare almeno ai cuccioli un’esistenza più dignitosa, ha lanciato un accorato S.O.S., promuovendo il progetto “Adozione cani senza frontiere”, affinché nel più breve tempo possibile alcuni di loro potessero trovare una casa e soprattutto una famiglia.
Il 29 dicembre dello stesso anno, presso lo stadio comunale Totò Russo di Aragona, è stata organizzata l’Amichevole Simpatia, partita di calcio, che ha visto la partecipazione dell’amministrazione comunale, delle forze dell’ordine e dei simpatizzanti dell’USD Aragona, al fine d’incentivare il progetto d’adozione avviato .
Nessun cane, purtroppo, è stato adottato.
A febbraio del 2010 il Comandante della Polizia Municipale Alfonso Miccichè si è recato presso l’Assessorato Regionale per sottoporre all’attenzione dei Dirigenti una richiesta, avanzata dalla LIDA, per la realizzazione di una struttura leggera in vista di una struttura permanente.
La proposta è stata bocciata!
Nel luglio del 2010, visti gli esiti negativi di tutti i tentativi messi in atto, il Sindaco ha firmato un’ordinanza nella quale incaricava il Comandante della Polizia Municipale di svolgere tutte le attività amministrative propedeutiche al trasferimento dei cani in una struttura autorizzata.
L’ufficio tempestivamente attivato ha trovato in Calabria una struttura, che non solo garantiva la disponibilità numerica, ma anche i mezzi di trasporto e gli operatori per effettuare il trasferimento degli animali.
Tutto era pronto per il trasferimento dei cani in un canile a norma, che certamente avrebbe garantito agli animali condizioni di vita più dignitose. L’operazione, tuttavia, è stata bloccata dal Ministero, sollecitato dalle associazioni animaliste: ”I cani sono considerati senzienti e pertanto hanno il diritto di rimanere nel loro habitat naturale e un’eventuale soluzione al problema deve essere trovata nel territorio di Aragona”.
Splendida tesi! La condividiamo in pieno, pretendendo addirittura che venga estesa al genere umano, affinché a tutti gli uomini vengano garantiti il diritto di studiare, di trovare lavoro, di mettere su famiglia nel proprio ambiente. Peccato però che nessuno si preoccupi così tanto delle persone!
Deduzioni a parte, è chiaro a tutti che sarebbe stato meno traumatico per gli animali adattarsi ad un nuovo ambiente, simile per condizioni climatiche e ambientali al nostro, piuttosto che sopravvivere in quel rifugio di fortuna, ma ovviamente c’era chi la pensava diversamente!
Ma andiamo avanti, la svolta per la risoluzione del problema è avvenuta il 14 settembre 2010, durante un incontro tenuto nell’aula consiliare del Comune di Aragona tra i rappresentanti del Ministero della Salute, Assessorato Regionale della Salute, Servizio Provinciale Veterinario, Associazioni LIDA e Confido nel Cuore e funzionari del Comune di Aragona. In quella sede, in deroga alla norma vigente, si è nuovamente ipotizzata la realizzazione di una struttura provvisoria, che potesse permettere ai cani di allontanarsi da contrada Tuberio, dove gli animali vivevano innegabilmente in una condizione di precarietà.
La Convenzione per la realizzazione e la gestione della nuova struttura leggera è stata firmata il 18 novembre del 2010. Per accelerare i tempi si è scelto di vagliare in seduta congiunta il protocollo d’intesa, già sottoposto alle associazioni, e con la mediazione del Ministero si è data stesura all’atto finale.
Nel documento condiviso – continua la nota – sono stati riportati gli oneri a carico del comune di Aragona e gli impegni che le associazioni dovranno assumersi affinché possa nascere ed operare la struttura.
Secondo quanto scritto nell’atto il Comune ha messo a disposizione i fondi per l’esecuzione dei lavori (€40.000,00); ha reperito il fondo, donato in comodato d’uso gratuito per un anno da parte di un cittadino; ha provveduto alla preparazione della piattaforma su cui, in questi giorni, verrà realizzata la struttura; ha predisposto un impianto idrico; ha livellato il fondo e creato le canaline di scolo e un canale di raccolta delle acque piovane. Vi è ancora un onere a carico del Comune, l’erogazione di un contributo mensile alle associazioni di € 400.00,00 perché possano continuare il loro intervento di gestione e cura con la presenza giornaliera di unità che alimentino e puliscano i cani.
Reti, paletti, cucce e accessori per la gestione della struttura saranno, invece, forniti dalle associazioni.
La nuova struttura, di cui il servizio di Striscia non ha assolutamente fatto menzione, è stata autorizzata solo per un anno, il tempo necessario per migliorare le condizioni di vita dei cani, ma soprattutto per dare risposta all’ordinanza imperativa del Giudice della Sezione Civile che ordina di trasferire i cani e liberare il sito per restituendolo ai legittimi proprietari.
L’Ufficio Tecnico, come si evince dal materiale fotografico allegato, nel mese di gennaio ha avviato i lavori per la realizzazione della piattaforma, purtroppo bloccati dal maltempo.
I cani, tempo permettendo, dunque, entro la fine del prossimo mese saranno trasferiti e non dovranno patire più la calura estiva che Stoppa paventava.
Le sorti della nuova struttura rimangono, tuttavia, legate a due possibilità: l’adozione dei cani o almeno di una parte di essi, che rappresenta la migliore soluzione al problema e la realizzazione di un canile comunale o intercomunale da realizzarsi con il contributo che l’Assessorato Regionale si è impegnato ad erogare al comune di Aragona.
Speriamo che l’intervento di Striscia abbia in qualche modo contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica e che la pessima promozione che ci ha regalato a livello nazionale quantomeno favorisca l’adozione di alcuni cuccioli.
Ovviamente Edo Stoppa e Striscia la Notizia sono già stati invitati all’inaugurazione della nuova struttura, ma personalmente non credo che questo possa fare notizia.
Sappiate – conclude il comunicato – che tutte le informazioni fornite in questo articolo sono state inviate a Striscia nella speranza che i fatti sopra esposti contribuiscano a ricostruire una verità più oggettiva, che magari non venga liquidata con un passaggio televisivo orale di trenta secondi, che in nessun modo potrebbe restituire dignità al lavoro e all’impegno profusi dal Sindaco di Aragona e dall’ Amministrazione per risolvere questo spiacevole capitolo di storia della nostra Comunità.
Io personalmente ho visto il canile in oggetto, povere bestie mi hanno fatto veramente tanta pena, come si puo fare vivere questi animali ammucchiati in una maniera veramente incivile.Purtroppo la situazione non e sicuramente delle migliori e veramente meritevole la cura e l’amore che viene costantemente e giornalmente concesso a questi poveri animali dal sig:Severino mi pare e dalla moglie, loro purtroppo fanno gia tanto per alleviare le sofferenze di questi poveri animali , sicuramente con l’aiuto del Commune di Aragona e delle associazioni che se ne fanno carico , speriamo che dopo lo spostamento dei cani nel canile che si sta costruendo dopo ci sia una sistemazione definitiva degli stessi e che finalmente abbiano un posto sicuro igienicamente a norma e che vengano curati come si deve
ma di quale par condicio si parla???????mah???
anke noi cittadini nn possiamo minimamente ne tollerare,ne accettare,ne ignorare le nn risposte….i vari silenzi……
spero vivamente ke questa storia infinita finisca…..ma solo ed esclusivamente x il bene di quei poveri cani!
tutto il resto è semplicemente “inkiostro”.