Caro Marco Zambuto, Avvocato e Sindaco di Agrigento , non so chi ti consiglia , ma se non esiste un ” consigliere ” , l’ordinanza che tu hai prescritto in merito a tenere in casa le immondizie dei cittadini, durante lo sciopero degli operatori ecologici , mi sembra una sortita non solo scomoda , ma a dir poco tendente a far scioperare gli stessi cittadini , contro la tua ordinanza , trattenendo l’ ” immondizia ” per un periodo più lungo nelle case .
A tal proposito , questa idea la copio da racconti che i genitori facevano ai loro figli , riguardo tutte le vicende di ” Giufà ” . Dunque , mi sembra più logico , dirti di emanare un’altra ordinanza più ” seria ” (escogitata ad arte) ad evitare di produrre i rifiuti solidi urbani : cioè vietare ai cittadini di comprare gli alimenti per tutto il periodo dello sciopero . I cittadini resteranno contenti perchè non spenderanno una lira ; l’ordinanza sindacale avrà il suo effetto perchè non sarà gettata l’immondizia nelle strade ; i cittadini non produrranno immondizia e quindi il problema è completamente risolto .
E’ la stessa situazione che si verificò anni addietro , quando un figlio di un avvocato si vantava che il padre aveva vinto una causa al Tribunale di Agrigento, escogitando il sistema di “murare la coda del suo asino” nel muro della stalla , per non farselo sequestrare .
Così , il funzionario del tribunale , costatando che l’asino aveva la coda murata , accolse la proposta della difesa , non praticò la legge, perché il sequestro dell’animale non poteva avere luogo , dato che l’asino da quel momento in poi divenne parte integrante della stalla , quindi considerato nell’arringa del difensore “bene immobile “, e non si poteva , pertanto , conseguire il sequestro dell’asino .
La causa fu vinta .
Restarono soddisfatti , felici e contenti : il proprietario dell’asino , l’avvocato , il funzionario del tribunale che ebbe modo di approfittare “legalmente” per salvare la situazione .
Speriamo che i cittadini di Agrigento non si abituino a non mangiare più , altrimenti moriranno di fame e di sete , come fù la fine “du sceccu di Raffieli ” : storia vera di un asino agrigentino.
Aldo Capitano