“Panem et circenses” (Pane e giochi del circo), la locuzione in lingua latina, utilizzata nella Roma antica.
La frase, creata dal poeta Giovenale, descriveva perfettamente e in maniera sintetica, il modo di governare il popolo, divertendo le classi dominanti e creando una falsa fratellanza con i più poveri ed oppressi, in modo da addormentare le coscienze di questi ultimi ed evitare sentimenti di ribellione.
Sono passati i secoli e l’unica cosa che pare sia cambiata, è che le classi dominanti forse non sono più tali. Ecco dunque la necessità di sopire le coscienze anche nelle aule del governo, dove qualcuno potrebbe covare sentimenti di ribellione.
Un’ipotesi molto improbabile, ma prevenire è meglio che curare…
È successo così che nel 2007 a Palazzo Madama, mentre si discuteva e ci si preoccupava di quanto stesse avvenendo in Afghanistan, a riportare la serenità tra i banchi del Senato, dove i toni erano divenuti molto accesi, ha provveduto la nascita dell’Inter club del Senato. Un vero e proprio armistizio tra quanti si accapigliavano per stabilire se l’Italia dovesse partecipare o meno ad una guerra che, a parere di molti, nasceva da interessi ben diversi da quelli ufficialmente dichiarati.
Che la politica ormai in Italia sia diventata tifoseria da bar è sotto gli occhi di tutti, ma che la tifoseria approdasse in Parlamento in un momento tanto delicato, ha lasciato perplessi molti cittadini che hanno iniziato ad interrogarsi sull’opportunità di creare club calcistici in sedi deputate al governo di una nazione, laddove chi siede su comode poltrone lo fa a spese degli italiani.
Si arriverà a votare un politico sol perché tifoso di una certa squadra? Ancora non siamo in grado di dirlo, ma continuando a far sì che in Parlamento si possano riprodurre dinamiche da stadio, non possiamo escluderlo a priori.
“Ci siamo chiesti cosa accade nelle altre nazioni e cosa ne pensano i cittadini delle stesse. Approfittando della collaborazione di Carisa Frisby con il nostro giornale, abbiamo chiesto la sua opinione in merito:
Politica e sport, due cose che sono apparentemente diverse hanno trovato la loro strada insieme. I nerazzurri hanno preso d’assalto il Parlamento italiano. L’attenzione è stata posta sulle prossime partite piuttosto che sui problemi della nazione. Negli Stati Uniti, è accaduta una storia simile.”
Carisa accenna a quella che è conosciuta come “l’epidemia March Madness”, la “Final Four”, il coinvolgimento di Barack Obama. Il precedente incidente subito da Presidente degli Stati Uniti, che gli costò 12 punti sul labbro.
“Il Los Angeles Times – scrive Carisa, riferendosi all’edizione di ieri 16 marzo 2011 – ha dichiarato: “Nonostante tutti i problemi nazionali e internazionali Obama si destreggia e sembra perfettamente a suo agio a parlare di basket con un esperto.” Come cittadino degli Stati Uniti e del mondo, io non voglio che il mio leader stia a preoccuparsi di sport .
Con la crisi ancora in corso in Giappone e in Libia l’attenzione dovrebbe essere posta su come aiutare quei paesi. Le economie degli Stati Uniti e dell’Italia sono ancora molto instabili e i problemi globali, come quello che il Giappone si trova ad affrontare, i disastri naturali e la minaccia del disastro nucleare, così come la ribellione in Libia incidono sul prezzo del gas a livello mondiale.
Raramente sport e politica dovrebbero incontrarsi. Mi viene in mente un caso in cui fu opportuno.”
La Frisby cita l’ex Presidente George W. Bush, quando il 30 ottobre 2011, dopo gli attentati alle Torri Gemelle, per dare al mondo l’immagine di un Paese nel quale nonostante tutto la vita tornava ad essere normale, rinunciò cerimoniale e seguì la World Series allo Yankee Stadium.
Al di là che situazioni del genere – secondo Carisa -, sport e politica non si mescolano e pur dichiarando di non avere nulla contro i politici che hanno una “simpatia sportiva” e seguono gli eventi nel loro tempo libero, precisa che gli stessi sono chiamati a gestire gli interessi di una nazione e il loro obiettivo primario dovrebbe essere il loro paese e non gli avvenimenti in corso che riguardano il loro sport preferito o la squadra del cuore.
Un conto però è una partita di basket, un altro quello di una partita di calcio… E poi, quale luogo meglio deputato del parlamento per la nascita di un circolo sportivo?
Se nel 2007, l’occasione per la nascita di un club calcistico al Senato la diedero gli avvenimenti in Afghanistan, adesso che la scena mondiale è dominata dal rischio nucleare, tsunami e terremoti, rivolte, crisi globale e tanto altro ancora, quanti circoli nasceranno alla Camera, al Senato e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri?
E i nostri parlamentari si confronteranno pacificamente secondo le simpatie calcistiche e/o l’esito di una partita, o la tifoseria da Bar dello Sport sarà l’unica forma di opposizione possibile in un Parlamento diviso – ma non troppo – dal “bunga bunga” o da un futuro derby Inter/Milan?
Gian J. Morici
Politics and sports; two things that are seemingly different have found their way together. The Nerazzurri have taken Italian Parliament by storm. Focus has been on the upcoming games rather than on the issues of the nation. In the United States, we have a similar story.
An epidemic known as March Madness is sweeping our nation. College basketball is working its way to the championship games. People are picking their “Final Four” teams, including President Barrack Obama. Just this morning it was all over the news and newspapers about President Obama’s pick for the “Final Four.” Emphasis has been made on what an avid basketball fan he is and how he plays recreationally. He even received 12 stitches in his lip from a pick up game last year.
The Los Angeles Times has stated “Despite all the international and domestic problems he juggles, Obama seemed perfectly comfortable talking basketball with an expert.” As a citizen of the United States and of the world, I don’t want my leaders worrying about sports, as I’m many Italians share in my feelings.
With crisis still occurring in Japan and Libya the focus should be on assisting those countries and securing our own. The economies of the United States and Italy are still very shaky and global issues such as what Japan is facing with natural disasters and the threat of nuclear meltdown as well as the rebellion in Libya are affecting gas prices and travel globally.
Very rarely should sports and politics meet. I can think of one instance where it was appropriate. On October 30, 2001 President George W. Bush threw out the ceremonial first pitch at Game 3 of the World Series at Yankee Stadium. Following the September 11 terror attacks, Bush wanted to promote an air of normalcy while showing the world that the United States was on their way to recovery. This was a bold statement by a U.S. President. There were threats against him and the World Series games. New York City mayor Rudy Guiliani stated “Bush’s appearance shows we’re not afraid, we’re undeterred and that life is moving on the way it should.”
Beyond that situations like that, sports and politics do not mix. I have no problem with politicians liking sports and taking in events on their free time. However, if you are in charge of running a country, your primary focus should be on your country, not the current happenings with your favorite sport or sport’s team.
Carisa Frisby