Per fortuna, a Lampedusa ci sono anche loro. Loro sono tutti quelli che spinti dalla passione, dalla voglia di verità, dall’amore per Lampedusa, hanno saputo costruire realtà come il sito www.giovanilampedusa.it o dar luogo alla nascita di associazioni come l’associazione culturale Askavusa.
In un mondo dove a giocare spesso un ruolo determinante è la disinformazione, sembra quasi un miracolo trovare chi – come Luca Siragusa con il suo www.giovanilampedusa.it – scrive quello che realmente accade nell’isola, dando spazio a chi spesso non ha voce.
“L’associazione culturale Askavusa di Lampedusa ha appena pubblicato un comunicato stampa in cui si dissocia apertamente dalle posizioni prese e non in questi concitati giorni isolani dall’amministrazione comunale, che ha in queste ore ha predisposto un’ordinanza che vieta agli immigrati presenti sull’isola di circolare fuori dal centro di accoglienza, e dal neonato Comitato Lampedusa Porta d’Europa (che ha come presidente Antonio Pappalardo, assessore dell’attuale amministrazione De Rubeis e di certo non nuovo a proposte forti), che da due giorni grida all’emergenza con la sua Dichiarazione dello Stato di crisi generale delle Isole Pelagie.
Lampedusa, e chi la conosce bene lo sa, non è questo. È stata modello di accoglienza per tutta Europa. Il comune è stato insignito della Medaglia d’oro al merito civile. Senza per questo aver avuto bisogno di cavalcare il fenomeno con slogan allarmistici che in fin dei conti portano a poco, se non a compromettere ulteriormente l’immagine dell’isola, per dirne una.
Siamo di fronte a numeri importanti, è vero, ma (la storia insegna) con una politica pronta e lungimirante il fenomeno sarebbe stato sicuramente gestito meglio, e non saremmo qui adesso a parlare di emergenza in questi termini.
I pescatori locali affrontano ogni giorno ostacoli che non dovrebbero affrontare (come vedere il loro pescato svalutato o pagare uno sproposito il gasolio). Ma mettere tutto nel calderone non aiuta di certo.
Comunicato Associazione Culturale Askavusa:
L’unica reale emergenza a Lampedusa è il superamento della soglia del ridicolo e del grottesco
Con la firma del Sindaco di Lampedusa dell’ordinanza che vieta di fatto la circolazione dei migranti sull’isola si è superato ogni limite imposto dalla comune decenza e dal vivere civile.
A parte il “tempismo” con cui il sindaco affronta il presunto problema – quello stesso sindaco che ha permesso che centinaia di persone venissero lasciate all’addiaccio di notte sul molo Favaloro e ammassandole per tre giorni e tre notti in luoghi pubblici assolutamente inidonei ad una accoglienza degna di una comunità civile, piuttosto che ordinare che gli stessi venissero ricoverati nel locale Centro di accoglienza – solo dopo oltre due settimane di permanenza dei migranti sull’isola e proprio nel momento in cui il loro numero è rientrato negli standard di gestione garantita dal CSPA, ciò che lascia assolutamente sgomenti è il ricorso alle esigenze di “carattere igienico-sanitario e per la sicurezza” che legittimerebbero l’emissione di tale ordinanza liberticida.
In un’isola da anni priva di depuratore e che d’estate ospita oltre trentamila persone contemporaneamente, nella quale la discarica colma di rifiuti speciali viene dolosamente data alle fiamme e brucia per tre giorni di seguito spargendo diossine letali (senza che venga emessa alcuna ordinanza che limiti o sconsigli la circolazione), dove i barconi dei migranti vengono ammassati in ogni dove senza che si provveda alla loro preventiva bonifica o all’impermeabilizzazione del suolo ove giacciono, ma soprattutto un’isola che per tre giorni è stata trasformata dal sindaco in un campo profughi pur di non permettere l’ingresso di migliaia di migranti nel Centro di accoglienza, lo stesso sindaco decide oggi che 700 tunisini sono un pericolo sanitario per gli oltre 5000 residenti.
Ed il massimo della mistificazione è il richiamo alla tutela dell’immagine di un’isola che vive quasi esclusivamente di turismo, difesa dal sindaco con provvedimenti che evocano gravi emergenze sanitarie, pericoli per l’ordine pubblico, invasioni di barbari che espletano i propri bisogni fisiologici in ogni dove e un clima diffuso di paura, intolleranza e diffidenza.
La netta sensazione che si prova vivendo sull’isola è quella di essere vittime (residenti e migranti) di una enorme mistificazione, una vera e propria falsificazione della realtà portata avanti con il preciso obiettivo di creare un’emergenza (che al momento non esiste) che legittimi l’esercizio di poteri speciali, il superamento dei vincoli imposti a tutela della trasparenza e della legalità, e che permetta soprattutto di creare un alibi dietro il quale nascondere il totale fallimento delle politiche di contrasto all’immigrazione di questo governo.
L’immigrazione non si “contrasta”. La si può soltanto gestire, possibilmente nel rispetto dei diritti umani e dell’intelligenza dei cittadini.”
Associazione Culturale Askavusa
Blog: askavusa.blogspot.com
non peremettiamo che la bellezza e la verita’ siano calpestate dalla paura e dall’ignoranza. Puliamo puliamo puliamo in tutti i sensi. Grazie
Simona Millozzi