28 Marzo 2024
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4 thoughts on “L’OPINIONE DELL’AVVOCATO – RUBY PARTE III

  1. Vorrei esprimere un mio pensiero…ma secondo voi,puo’ interessare ai cittadini comuni ,ke si alzano la mattina x andare a lavorare e tornano la sera….impegnati a dimenarsi fra conti …..scadenze …bollette…..(ke solo al sentir pronunciare giudici,avvoc,tribunali gli vien la tremarella)se il Sign.Berlusconi ha veramente trasformato la sua villa in un “postribolo”personale?io nn credo….altra faccenda è la questione minori….(ke, parer mio, tutto ha questa famosa ruby tranne ke essere una innoccente vittima)credo ke il nostro Presidente abbia peccato di ingeniutà (è diventato ricattabile)solo xkè ha alcuni kiamiamoli cosi’ “gusti”….la questione morale è quella piu’ importante….proprio xkè è il PRESIDENTE DEL GOVERNO dovrebbe essere al di sopra di ogni makkia e forte del suo IO(anke se nn credo ke nel mondo politico ci sia qualcuno senza makkia!)queste sono solamente mie opinioni magari mi sbaglio …..ma credo ke il “berlusconismo” sia agli sgoccioli.

  2. Caro avvocato non ho capito perche’ nel caso di specie ,Lei ritiene che il Berlusconi non abbia concusso la Questura.

  3. Un questione che desidero suscitare nel caso del signor Berlusconi, non certo meno importate di quelle che tutti esprimono, è la seguente.
    Il Presidente del Consiglio è attorniato di forze dell’ordine che salvaguardano la sua sicurezza. Forze dell’ordine che sono pagate con denaro pubblico in gran prevalenza derivante dalle tassazioni di quella maggioranza senza speranze, così è oggi, che è rappresentata dai lavoratori dipendenti.
    Forze dell’ordine smilitarizzate che fanno capo ad un Prefetto, e militari che hanno come referente qualcuno dei loro Servizi. Ebbene, tutti costoro, inclusi il Prefetto ed i responsabili dei Servizi, ma anche gli uomini della scorta certo sono a conoscenza di ciò che avviene intorno al signor Berlusconi, e, inoltre, almeno in teoria, come deputati, senatori, politici d’ogni livello, sono dipendenti del popolo italiano, infatti, si definiscono democratici servitori del popolo.
    Perciò, essendo questa gente indiscutibilmente a conoscenza di cosa avviene intorno alla persona a loro affidata, perché non sono chiamate a rispondere in tribunale per omississioni d’atti d’ufficio, e inoltre per la mancata protezione e la complicità in reato che ravviserei nel non pubblicamente comunicare quanto è a loro conoscenza!
    “Che razza di democrazia è quella che sì serve di -omissis- nei confronti del popolo sovrano”?
    Inoltre, Avvocato, Lei a spada tratta sostiene che il signor Berlusconi non ha commesso concussione, e rafforza più volte il suo gratuito parere nell’articolato che espone. Trovo perciò stupefacente il suo scrivere di voler tecnicamente esprimersi in proposito d’eventuali reati, così afferma, per poi inframmezzare lo scritto d’ipotesi personali che vorrebbero molcire il pensiero del Lettore.
    Premessa, a mio modo d’intendere, la non poco importante critica al suo scritto, senza entrare nel tecnico, non essendo un legale, altrettanto mi pare strano che Lei dichiari che la coazione psicologica all’induzione del reato sia solo nell’aver soddisfatto l’Attore passivo del reato stesso con remunerazione e privilegi, intendendo che la concussione stessa decade se manca la seconda parte del “do ut des”.
    Riterrei che il reato di concussione non possa essere inteso solo nel conseguimento di un vantaggio materiale, ma che può ben presentarsi con promesse tacite o esplicite. Inoltre, altra considerazione che desidero evidenziare, nel negare la presenza del reato, almeno in questo caso, si sostiene implicitamente che le ragazze partecipanti alle “serate” sono intervenute perché tutte innamorate di un vecchietto che loro non darà nulla! Vero è che la vita è strana ma il troppo stroppia.
    Quindi, a mio sommesso parere, la concussione si configura diversamente da come Lei interpreta la Cassazione. Un primo atto sta nella messa in opera, anche con sistemi subdoli, di tacitamente lasciar credere d’ottenere soddisfazioni e crediti in seguito alla solo apparente libera scelta d’attuare un comportamento contrario a quella che è considerata la normalità di una società.
    D’altra parte, per confermare il mio pensiero, ricordo è considerato “insano di mente” chiunque non rispetti tale normalità sociale. Ergo, il concetto non è aleatorio.
    L’altro passo della concussione, il secondo, deriva da ciò che chiamerei concausa del reato e che considererei un’aggravante, cioè l’eventuale esplicita promessa di mantenere qualcosa da parte dell’Attore principale e preminente come figura sociale perché psicologicamente, per la posizione sociale di preminenza che occupa, riesce ad attrarre i deboli di spirito.
    Chiaramente questo è l’aspetto morale del fatto tanto caro alla controparte politica del signor Berlusconi, aspetto che, come sostengo, pur importante nel divenire del reato da solo non è oggi giuridicamente condannabile.
    E’ ovvio che un pagamento materiale è ancora più lapalissiano.
    Non so quanto il mio pensiero sia chiaro, ma, ripeto, non sono un legale.
    kiriosomega

  4. intanto ringrazio i lettori per i commenti pubblicati e ad essi ricordo sempre che i miei articoli sono frutto di opinioni personali che possono apparire condivisibili o no.
    detto questo rispondo alla sig.ra Liliana Rognoni affermando che secondo me non vi è reato di concussione per le ragioni che sono esposte nella sentenza della corte di cassazione.
    A Kirios omega dico che io non ho interpretato la sentenza della Suprema Corte ma mi sono limitato a riportarla per come pubblicata.
    ho sempre affermato che mi sarei astenuto da commenti di carattere politico ma ciò non toglie che possa esprimere commenti di carattere tecnico.
    Personalmente ritengo che in ogni caso innanzi a un caso di tal genere in cui un Capo di Governo è accusato di un fatto così grave quale la prostituzione minorile, ognuno di noi deve mettere da parte la propria appartenza politica e pretendere solo e soltanto la verità senza pregiudizi giustizialisti o garantisti.
    le omissis fanno pare del segreto istruttorio e proprio in base a tale segreto istruttorio non sappiamo quale siano le indagini poste in essere dalla procura di Milano.
    cordialmente
    Giuseppe Aiello

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