Sono due i musei internazionali che hanno risposto, in questi giorni, all’appello del Presidente D’Orsi per il censimento delle opere d’arte che riguardano la nostra provincia. Si tratta del museo più conosciuto del Mondo, il Louvre di Parigi e di un altro museo francese, quello di Grenoble. Queste lettere seguono l’elenco inviato dal Rijksmuseum di Amsterdam
Al Museo del Luovre risultano essere presenti 57 opere d’arte di provenienza della nostra provincia o ispirate ai luoghi della città di Agrigento. Sedici sono opere d’arte greca, tra cui alcuni crateri a figure rosse del 460 a.c, alcuni Lekythos,(nom masculin). vasi greci a forma cilindrica, dotati di uno manico e figure femminili.
Presenti anche 41 tra opere e disegni dei pittori Jean Houel, Prosper Barbot, Achille Michallon, Ernest Hebert, Joseph Benoit Suvee e Jean Louis Desprez, di cui è esposto il famoso quadro “Prise d’Agrigente par les Carthaginois”
Di Pierre Henri de Valenciennes è possibile ammirare “L’antica Città di Agrigento” del 1780, un olio su tela che riproduce una visione ideale del paesaggio dell’antica Akragas oltre ad una serie di disegni sui templi donati al Louvre nel 1930 dalla Principessa Cro- Dulmen.
Solamente un quadro presente nel museo di Grenoble, dipinto da Nicolas de Stael, uno dei maggiori pittori del 900, datato 1954, intitolato Sicile, sul tema della città di Agrigento, che fa parte della collezione realizzata dall’autore russo-francese.
Nicolas De Stael trascorse, nel 1953, un periodo della sua vita ad Agrigento, insieme alla famiglia, realizzando, successivamente, una serie di 31 opere dedicate alla città dei templi. Verosimilmente qualche disegno di Stael potrebbe trovarsi nella città di Agrigento.
Si tratta di opere dal grande valore pittorico che hanno raggiunto quotazioni superiori al milione di euro.
“Stiamo ricevendo risposte positive dai musei a cui abbiamo richiesto notizie – ha dichiarato il Presidente della Provincia Eugenio D’Orsi. Sapevamo che al Louvre erano presenti opere artistiche che riguardano il nostro territorio, ma dalle informazioni ricevute, questo numero è maggiore rispetto alle nostre attese.
Con questo censimento abbiamo la possibilità di far conoscere il nostro territorio, documentato da importanti opere d’arte o da reperti archeologici che possono servire per attirare segmenti di turismo che sono interessati all’arte e che vogliono essere affascinati da contenuti altamente culturali.
Alla fine di questa ricognizione valuteremo la possibilità di stampare un libro da mettere a disposizione dei turisti, oppure organizzare una esposizione, utilizzando i fondi dell’Unione europea che dedica alla cultura”.
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