Conferenza stampa questa mattina di IdV, presso la biblioteca La Rocca, dopo i pronunciamenti del Tar di Palermo e del Cga e dopo che l’Assessorato alle Attività produttive ritiene di commissariare nuovamente l’Asi di Agrigento
Il provvedimento secondo Catuara sarebbe nullo ai sensi dell’articolo 21 della legge 41 del 1990, che stabilisce che i “provvedimenti amministrativi posti in contrasto ad un giudicato cautelare sono nulli.
Nella sala della biblioteca La Rocca dinanzi i giornalisti le parole pronunciate hanno il peso dei macigni.
A parlare sono il senatore Giambrone, l’onorevole Orlando e il coordinatore provinciale di Italia dei Valori Hamel.
A parlare per primo ai giornalisti è Hamel, che ricorda come già in passato IdV si sia occupata delle vicende che riguardano l’Area di Sviluppo Industriale e la conduzione della stessa da parte dell’Avv, Stefano Catuara.
Fatti che a suo tempo furono oggetto di un’interrogazione parlamentare proposta al Ministro di Giustizia Angelino Alfano.
L’accusa, quella di avere trasformato il consorzio Asi un ingranaggio della grande macchina politico-clientelare.
Opere mai finite, come il centro direzionale fantasma costato alla Regione 13 miliardi di vecchi lire, utilizzo improprio della struttura e altro ancora, come il camper della legalità, per il quale il consorzio Asi ha chiesto e ottenuto, nell’ambito del progetto Maciste, un finanziamento di poco inferiore a 345mila euro.
Un progetto mirato a diffondere l’idea di legalità distribuendo materiale informativo e creando una centrale di ascolto dove si potessero denunciare eventuali atti di intimidazione e tentativi di estorsione.
Presentazione dell’iniziativa alla presenza di quasi tutte le massime autorità, fin quando un giorno, inspiegabilmente, il camper della legalità con tutto il suo contenuto progettuale, sparisce nel nulla.
Iniziano a venir fuori i nomi di consulenti ed operatori impegnati nel progetto, ed è così che si scopre come il tutto avvenga in famiglia.
Una gestione politico-clientelare-parentelare – secondo gli esponenti di IdV – condita da illegittimità tali che dovrebbero portare a seri interventi anche da parte della magistratura contabile e penale.
“Un sistema – afferma il senatore Giambrone -che ha portato ad un’interrogazione al Ministro Alfano sull’utilizzo di agenti di polizia penitenziaria e maestre elementari, la cui professionalità poco ha a che vedere con le politiche di sviluppo industriale. Richieste di chiarimenti in merito, alle quali il Ministro si è sempre sottratto. Oggi ci siamo recati dal Prefetto di Agrigento, per consegnare un dossier in merito alle tante irregolarità che riguardano la gestione ASI. È al Prefetto che chiediamo di far chiarezza…“.
“E’ singolare la nostra presenza ad Agrigento – dichiara l’onorevole Orlando – e io non nascondo un certo imbarazzo nel dire che siamo qui per difendere un Assessore regionale (Venturi ndr) che ricorda quel soldato giapponese il quale non sapendo che fosse finita la guerra continuava la sua battaglia. Venturi forse non si è accorto della resa del suo generale (Lombardo) alle illegittimità. Lombardo protegge i vertici di un sistema fondato sull’illegittimità, sulla politica clientelare, sulle parentele. Tra sei mesi non potremo fare apprezzamenti all’Assessore Venturi se nulla sarà cambiato. A quel punto saremo costretti a chiedere cosa ci sta a fare e invitarlo ad andare a casa… Si può sottoscrivere un protocollo per la legalità, richiedere alle aziende i certificati antimafia per poi arrivare al mese di ottobre quando alle aziende il certificato non viene più richiesto?”
Parole durissime quelle di Orlando che stigmatizza l’utilizzo di agenti della polizia penitenziaria e maestre, esprimendo solidarietà a tutti quei colleghi che non essendo nelle grazie del Ministro Alfano – a differenza loro – da anni prestano la propria opera lontano da casa.
Un dossier quello consegnato al Prefetto di Agrigento, che certamente farà discutere ancora per molto.
Gian J. Morici
…….Parole durissime quelle di Orlando che stigmatizza l’utilizzo di agenti della polizia penitenziaria e maestre, esprimendo solidarietà a tutti quei colleghi che non essendo nelle grazie del Ministro Alfano – a differenza loro – da anni prestano la propria opera lontano da casa.
Illustre direttore , personalmente non credo che quanto scritto corrisponda a verita’ perche’ ha dell’incredibile che si possano fare simile fesserie .