Un vero e proprio inno alla “napoletanità” verace, che da oltre ottant’anni riscuote l’immancabile favore del pubblico anche grazie alle melodie accattivanti e alla vitalità contagiosa: è “Scugnizza”, di Carlo Lombardo con musiche di Mario Costa, la più italiana tra le operette nostrane, andata per la prima volta in scena a Torino il 16 dicembre del 1922.
Al centro delle vicende c’è Salomè, esuberante e solare “scugnizza”, che condivide con Totò e con altri giovani amici un’istintiva felicità che si nutre della natura selvaggia del golfo di Napoli, della luce e dei colori partenopei.
Malgrado gli stenti economici, una vita fatta di espedienti e la guerra come sfondo, i ragazzi vivono sereni e spensierati fino al momento in cui irrompono nelle loro vite i liberatori dell’esercito statunitense, che, con le loro ricchezze e la loro potenza, tutto si possono permettere e tutto possono comprare: forse, anche l’amore.
Fra loro, un comandante tanto ricco quanto annoiato, Toby, che prova nei riguardi della bella Salomè una sincera attrazione, a partire dal momento in cui la giovane, dopo un furtarello, ripara con i suoi amici nel cortile del Comando americano, portando con sé una ventata di freschezza e divertimento.
La scugnizza è così invitata a frequentare più spesso la casa del comandante e dopo poco tempo quest’ultimo matura la decisione di sposarla e portarla a vivere in America; una proposta che lascia a dir poco sorpresa la stessa Salomè, che dapprima si dispera ma poi, dietro l’insistenza della zia che in questa unione vede la possibilità di una buona sistemazione per se stessa e per la nipote, finisce con l’accettare.
A suggellare l’insolito fidanzamento, una festa sfarzosa in una Napoli da cartolina illustrata: una sera, però, quando ormai sono fissate le nozze, Totò si reca nella villa dell’americano per rivedere l’ultima volta la sua scugnizza e dichiararle senza più riserve che la ama.
Fra i due ragazzi finalmente si rivela nella sua pienezza un amore tenero e sincero ma Totò, scambiato per un ladro, viene portato in galera.
Il sentimento vero però vince sempre e la stessa saggezza del comandante avrà la meglio sul capriccio: Salomè resterà dunque a Napoli e sposerà, felice, il suo compagno di sempre.
Lo spettacolo, prodotto dalla Compagnia Palermo Operette per la regia di Franco Zappalà, che torna a Racalmuto dopo i successi ottenuti nella precedente stagione, andrà in scena domani al consueto orario delle 21:00; protagonisti Iaia Carcione, Anita Venturi, Vincenzo Bonomo e Paolo La Bruna.
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