Dinanzi a quello che sta accadendo in consiglio comunale, non c’è che una sola promessa per cui tutti gli Agrigentini dovrebbero impegnarsi nel corso di questo nuovo anno e su cui brindare. Dobbiamo prometterci vicendevolmente e coralmente di Resistere. Lo scrivo con la lettera maiuscola, per legare questo impegno ai giorni della Resistenza combattuti in ogni parte del mondo contro ogni forma di imbarbarimento. Lo spettacolo che i nostri consiglieri comunali ancora una volta hanno dato in occasione della nomina del loro presidente del consiglio è tale che è fortissima certamente in noi la tentazione di mollare. “Non c’è alcuna speranza”, ognuno di noi potrebbe dire e non avrebbe torto. Alla fine è stato eletto persino un consigliere comunale che gli elettori agrigentini non avevano scelto quando vennero chiamati ad eleggere i propri consiglieri comunali. Francesco Alfano è persona stimabilissima, ma è entrato in consiglio comunale solo alcuni mesi fa, perché un consigliere del Pdl si è dimesso. Ma a Palazzo dei Giganti non tengono in nessun conto le decisioni degli elettori. Non lo ha fatto il Sindaco eletto in una coalizione e rotolatosi poi in più partiti diversi ed opposti. Non lo fanno i consiglieri comunali. Perché ? Abbiamo saputo dalla stessa bocca di qualcuno di loro che la nomina Francesco Alfano è nata grazie ad accordi tra Cuffaro ed Alfano. Non hanno neppure più il pudore di tacere queste vergogne, le mettono tranquillamente a nudo perché non sono neppure consapevoli della bassezza in cui sono arrivati, piuttosto se ne gloriano, come la scrofa che si rotala nel fango come nel proprio habitat naturale. Da quando li abbiamo scelti, li abbiamo visti tradire di mese in mese il nostro voto. Penso a quelli dell’Udc che ho visto abbracciare e baciare Casini quando venne al Palacongressi solo lo scorso anno e li ho rivisti applaudire al cine Astor un onorevole siciliano che ha definito lo stesso Casini “indegno”. Ma indegni piuttosto loro! Vergogna. Possiamo anche comprendere che un politico passi da un partito ad un altro, ma dico che mi fa schifo vedere un giovane consigliere comunale osannare oggi Casini e rivederlo dopo pochi mesi tra quanti lo insultano. Schifo è la parola giusta. Come Resistere è l’altra parola giusta per tutti noi che non vogliamo che questa città continui ad avere una simile classe politica. Quella fatta da chi un giorno definisce il Sindaco pupo e il suo suocero puparo e poco tempo dopo lo consacra definendolo come il migliore dei Sindaci che Agrigento abbia mai avuto. Quella fatta da chi è riuscito a passare addirittura dalla destra al Pd e oggi al centro con l’Udc. Perchè anche questo abbiamo in consiglio comunale. Resistere contro quei consiglieri comunali che non hanno mai fatto un solo intervento in consiglio. Ma che gente è questa ? Abbiamo addirittura un elenco anche piuttosto lungo di simili personaggi. Andate a leggere i verbali. Gli interventi di alcuni consiglieri comunali sono talmente rari da impressionare. Ma cosa ci stanno a fare in consiglio ? E’ un’altra vergogna, contro cui Resistere. Non parliamo poi degli scandali ! Non ne parliamo perché devono essere i giudici ad esprimersi. Ma se malauguratamente si accerteranno le responsabilità che sono emerse sul caso Callari, che vergogna sarebbe per tutta la città . Mi auguro davvero dal profondo del cuore che non sia vero tutto quello che abbiamo letto, anche perché di Callari sono davvero molto amico sin da ragazzo. Speriamo quindi che una buona notizia ci solleverà, altrimenti ci sarà da piangere un’eternità a pensare che la nostra classe politica agrigentina sia arrivata a tanto. Resistiamo dunque andando contro corrente, non imitando quei nostri consiglieri comunali che stanno dando così vergognosi spettacoli di incoerenza e di totale distrazione rispetto ai problemi della città. Resistiamo, isoliamo i politici che non rispettano il mandato elettorale e tradiscono il nostro voto consegnando la città a Cuffaro, Mannino, Alfano e compagnia bella e costruiamo sin dai primi giorni di quest’anno un modo nuovo, coerente e onesto di vivere l’impegno politico.
Elio Di Bella