L’arcivescovo decide che bisogna cambiare parroco. Un normale avvicendamento. Nella stessa giornata ha spostato alcune decine di sacerdoti. Nella Chiesa cattolica i fedeli devono obbedienza al proprio vescovo. Ma nel paese zzz i fedeli non intendono obbedire. Rivogliono il loro amato parroco e spiattellano tutto su facebook. Nasce un gruppo che lancia la Crociata contro la decisione del Vescovo. In poche ore i fans del parroco xxx che deve andare via raccolgono trecento firme. Krizia su facebook scrive: “ non so cosa fare. Ho mandato una lettera alla Curia sperando che mi rispondano, altrimenti scriverò alla Santa Sede perchè padre xxx resti con noi non è giusto ”. In tanti spiegano perché non è giusto e le testimonianza sulla fede, l’impegno, la dedizione alla parrocchia di don xxx si sprecano. Per giorni un fiume di interventi scorre su facebook. E si comincia anche a stabilire cosa fare per far intendere all’arcivescovo che in paese a nessuno piace la sua decisione. Francesco ha le idee chiare: “ Bisognerebbe disertare la Messa, lasciare la Chiesa vuota fino a quando i giornali e le tv nazionali si occuperanno della cosa. E’ vergognoso che un vescovo possa disporre delle persone come se fossero pacchi postali, distruggendo rapporti personali decennali e lacerando il corpo della comunità. Disertare la Messa è l’unica soluzione. Organizzatevi, Dio capirà. O vogliamo continuare a essere i soliti siciliani che si rassegnano a tutto? ”. Dal bisognerebbe disertare la messa al disertarla sul serio passerà poco tempo. Ci si comincia a contare tra fedeli a padre xxx e traditori. Così Pasquale scrive: “Ieri alla messa dell’esaltazione della Croce erano tutti presenti i traditori, tutti quelli che hanno rinnegato tutto l’operato di padre xxx. Complimenti bravi queste 10 persone perchè di dieci persone si tratta non di più !”. Così partecipare alla messa o non parteciparvi non segna la differenza tra buoni e meno buoni cristiani, ma tra fedeli e traditori, ma alla rovescia. E traditori o fedeli sono anche quanti firmano o non firmano la petizione in favore dell’amato parroco che l’arcivescovo ha trasferito. Vincenzo ammonisce: “carissimi amici ci sono persone che sono capaci di rinnegare ciò che ha fatto padre xxx in questi 9 anni, e di sentenziare o dire menzogne, o magari di davanti a dire che dispiace e magari poi quando c’è da firmare perchè resti, non firmano, a tutte queste persone dico VERGOGNA..”. Le notizie si sa corrono. Cosi Pasquale fa sapere che “ il vescovo ha saputo di facebook perchè informato dal nuovo prete che dovrebbe arrivare e subito ha chiamato padre xxx per dare coraggio a padre yyy.Comunque stasera c’è una riunione nella sede dietro la chiesa, è aperta a tutti”. Padre yyy è il nuovo parroco scelto dall’arcivescovo e poveretto ha bisogno di tutto l’incoraggiamento possibile, evidentemente. Che accadrà mai al suo arrivo ? Le riunioni in paese si moltiplicano, occorre preparare le barricate contro il nuovo parroco. Finalmente nel corso di una di queste riunioni si decide di andare dall’arcivescovo. Ci penseranno gli amici di padre xxx a fargli intendere chi comanda in parrocchia. Così Alfonso avvisa tutti : “ragazzi io con altre due persone saremo dal vescovo lunedì mattino………..farò il possibile per far sì che il vescovo rifletta sul suo mandato….ho tanto da dire……ma soprattutto dirò perche prima di prendere questa decisione non si sia informato con i cristiani e non del paese e capire se padre xxx è importante o no per la comunita’…e tanto altro”. E con chi ce l’hanno veramente questi battaglieri parrocchiani, ci pensa pasquale a spiegarlo al nuovo parroco yyy, perché non se la preda a male. Scrive Pasquale: “ padre yyy ho saputo che lei guarda facebook ed ha voluto il sostegno del vescovo. Sappia che noi cittadini non ce l’abbiamo con voi, ma con il vescovo. Ma lei con tutti i nostri rispetti non può mai prendere il posto nei nostri cuori, perche padre xxx rimarà sempre il nostro pastore spirituale, perche ha tracciato qualcosa di speciale per tutta la nostra vita”. Chiarissimo. E c’è chi spiega ancora meglio cosa pensa dell’arcivescovo. Così su facebook leggiamo: “il vescovo Monsignor zzzz, cosa dire persona senza cuore, senza sensibilità e così che si diffonde la parola di Gesù ? complimenti……..Padre xxx, un uomo, un prete, un amico, un fratello, un papà. Chiunque in questi anni ha avuto bisogno di lui, ha sempre trovato la porta aperta. Adesso chi è stato accolto perché aveva avuto bisogno di lui lo ha tradito……Monsignore ripensi a ciò che sta facendo o avrà sulla sua coscienza lo smarrimento di tante pecorelle, che in dieci anni padre xxx ha saputo riportare all’ovile!”. E finalmente dalle parole si comincia a passare ai fatti : “ amici stasera, ore 19:15, riunione per tutti quelli che vogliono partecipare nell’aula consiliare del comune : argomento preparazione per una manifestazione in favore di padre xxx”. Franco ci fa un resoconto della riunione, con tanto di intervento del Sindaco : Riunione abbastanza partecipata ieri sera nella sala del consiglio comunale, molti gli interventi dei partecipanti in favore della permanenza di Padre xxx come parroco della comunità cittadina………Decisa anche una pacifica manifestazione di protesta, nei confronti del Arci-Vescovo che in maniera inopportuna ha deciso il trasferimento in altra sede………Molto seguito l’intervento del Sindaco, che ancora una volta si è proposto come mediatore……Onde evitare spiacevoli rotture tra i vertici della chiesa e i fedeli.
Non si escludono proteste ad oltranza e prese di posizione estreme che stridono con i valori e lo spirito del Vangelo e della Chiesa Cattolica. Credo sia nell’ interesse di tutti che la vicenda si concluda in maniera lieta, e che Padre xxx possa continuare a svolgere il suo ministero pastorale con la nostra comunità”.
In realtà succede poco. Non si farà alcuna manifestazione. A quanto pare sarà proprio padre xxx a bloccarla e i suoi fans, almeno a lui obbediscono. Leggiamo infatti: “ carissimi amici vi do alcune info sulla situazione del nostro amato padre spirituale. Avevamo deciso di mandare una lettera per autorizzarci dalla questura a poter manifestare pacificamente con una fiaccolata giorno 28 settembre, ma abbiamo anche deciso che era opportuno parlarne anche con padre xxx, onde evitare spiacevoli ritorsioni verso di lui, da chi sta più in alto di lui, e abbiamo deciso di non farla più. A me dispiace ma credetemi è meglio cosi. L’unica cosa che possiamo fare, e che nessuno ce lo impedisce, è di dissertare le messe. Io lo farò e andrò a messa a www da padre xxx. Ma una cosa vi chiedo a tutti, di scrivere sempre su facebook il vostro disappunto su questa legge dittatoriale che la curia ha imposto verso i preti e a discapito di noi tutti fedeli, grazie”. Così arriva il giorno dell’ultima messa di padre xxx in parrocchia. Tanto dolore, tanti pianti. Ma arriva anche il nuovo parroco yyy. E apriti cielo ! Da quel giorno in paese non c’è pace. Cominciano alcuni a lamentarsi del fatto che il nuovo parroco ha deciso di mettere meno fiori in chiesa. Il cambiamento non piace proprio. Ma è per strada che la gente commenta e così Claudia scrive: “stasera in piazza ho sentito parlare di padre yyy ,………in un modo un pò brutto……….io no lo voglio difendere, però dicono delle cose ridicole!!!!!! è vero che ha fatto dei cambiamenti……….ma dopo tutto è la sua chiesa, ora…………tutto questo succede perchè ancora purtroppo non è stato accettato!!!!!!!…”. Il nuovo parroco infatti, ha cominciato ad apportare qualche cambiamento. Cose di poco conto in verità. Ma l’idea che qualcuno possa cambiare una sola virgola di quello che l’amato padre xxx faceva, fa imbestialire la comunità. Così Franco scrive: “ Io non so cosa abbia fatto, ma credo che la chiesa sia sopratutto della comunità. La chiesa non è solo una esclusiva del prete, chiunque esso sia, altrimenti non si capisce cosa ci stiano a fare gli altri e perchè si debba contribuire in solido. Il problema è capire se si modifica per migliorare o se si modifica per cancellare il passaggio del predecessore; intanto credo che ci sia poco da cambiare, visto che tutto era perfettamente funzionale. Staremo a vedere, ma dobbiamo tutti fare attenzione alle azioni che producono reazioni altrimenti non ce ne usciamo più. Le imposizioni non hanno mai portato a nulla di buono”. Contribuire in solido, già. E infatti nelle prime messe diminuiscono i fedeli e anche le offerte. Pasquale precisa: “ io dico che i cambiamenti ci vogliono, ma se sono fatti in meglio, non togliendo i fiori dal’altare, murando il fondo battesimale, togliendo qualche santo, togliendo il bigliardino dei bambini, comprato con i soldi delle offerte e non permettendo ai bambini di andare a giocare, e in fine non facendo più la processioni che da centinaia di anni si fa e che fa parte della nostra cultura”. Insomma di cose decise dal nuovo parroco che non piacciono ce ne sono tante , già in pochi giorni. E molti piuttosto che andare la domenica a messa in paese, vanno nell’altro vicino paese dove fa messa don xxx.
C’è poi l’episodio del richiamo che il nuovo parroco fa ai fedeli in chiesa durante una messa perché i bambini piangono e disturbano la funzione. La protesta a questo punto si scatena. C’è chi riferisce di incontri notturni per organizzare atti vandalici. Si vocifera intorno ad un episodio infantile: qualcuno ha staccato il contatore elettrico per dispetto. Infatti leggiamo: “ Questo è dovuto al semplice fatto che i superiori sono a conoscenza di un noto salotto pomeridiano dove dei terzi vanno a perpetrare tradimenti, pugnalate alle spalle , maldicenze, calunnie , infamie e quanto di buono ci possa essere o l’azione meschina di uno sparuto miserabile che di notte va a staccare il contatore elettrico della canonica. Tutto questo per colpa di qualcuno o di alcuni è quello che si merita la nostra bella comunità? ”. La storia del contatore della casa dove adesso vive il nuovo parroco staccato per ritorsione fa il giro del paese, come quella delle ruote della macchina bucate e dei petardi fatti esplodere in chiesa. Una tale che si firma Giovinezza scrive: “ Vado a messa nell’unica chiesa del paese: ci andavo prima quando c’era padre xxx e ho continuato ad andarci quando è venuto don yyy. Credo quindi che un pò di chiarezza (a prescindere dal partito preso) sia necessaria! Cominciamo dall’inizio. Padre xxx comunica il suo trasferimento dalla comunità! Bene..a molti dei suoi amati cortigiani (“vil razza dannata” come disse qualcuno e credenti, cristiani, cattolici a convenienza) mancò il terreno sotto i piedi! Prima ancora che il nuovo parroco fosse entrato in paese ed in chiesa pensarono che di sicuro egli avrebbe in qualche modo modificato gli “equilibri” che erano riusciti a creare con tanta fatica “dietro l’altare”. Un male assoluto da evitare! Le idee per farlo furono le più varie (degne dei veri cristiani): 1. facciamo trovare al nuovo parroco la chiesa chiusa; 2. boicottiamo tutto il suo operato; 3.disertiamo le messe (per fare degli esempi).4. facciamo un ricorso straordinario (con pianti, lacrime, lamenti, urla e quant’altro) al Vescovo!! Fortunatamente non riescono ad ottenere nulla. Arriva Don yyy e con il suo arrivo iniziano gli intrighi di palazzo (o di sagrestia che dir si voglia). Riescono a creare attorno al nuovo prete un clima, fatto di sospetti, sotterfugi, slealtà,ostilità, paura del prossimo, mancanza assoluta di serenità, tale da fargli pensare (come mi ha confessato) di essere arrivato all’Inferno!! Se a ciò aggiungiamo le minacce mosse nei suoi confronti da alcuni “cittadini eccellenti”, i contatori staccati la notte, le ruote dell’ auto tagliate, e l’impossibilità di fargli esprimere un concetto per paura che poi questo venisse riportato all’esterno della chiesa in maniera assolutamente distorta (vedi x es. il discorso sui rimproveri ai bambini o il problema del bigliardino dell’oratorio)”. Già, c’è pure il problema del bigliardino che si dice il nuovo parroco volesse rimuovere. Insomma banalità, ma tanto basta per scatenare contro don yyy la guerra. Alla fine, don yyy sparisce dal paese. E dopo tentativi vari di far passare la cosa come un breve periodo di riposo, la verità viene a galla: sembra che don yyy abbia detto: “io lì non tornerò più. Neppure se me lo chiede il Papa”, stando a quanto riferisce qualcuno su facebook. Così adesso la comunità parrocchiale è senza pastore. A quanto pare don yyy non ha ancora dato le dimissioni. Il vicario generale in una intervista ha precisato che “siamo in un momento di riflessione. Ma presto la comunità avrà il suo parroco”. Intanto in parrocchia vengono mandati per la messa provvisoriamente alcuni sacerdoti di un paese vicino.
Che dire ? Non abbiamo voluto indicare i nomi dei protagonisti, né dirvi la località in cui i fatti si svolgono perché questo è davvero poco importante. La parrocchia comunque è nella nostra Diocesi agrigentina. In questa vicenda certamente tutti hanno perso. Perde l’arcivescovo perché non ha mai veramente gestito la situazione e ha lasciato che gli eventi precipitassero, pur essendo senz’altro informato. Un suo intervento autorevole sarebbe stato fondamentale. Neppure dopo che don yyy è andato via ha espresso il suo pensiero. Il suo silenzio non ha aiutato nessuno. Perde la comunità cristiana perché gli eventi non vengono vissuti secondo la logica della carità, ma secondo quelli della prepotenza e questo ha ben poco di cristiano. Perde don xxx perché non ha fatto certamente abbastanza per aiutare i suoi ex parrocchiani a superare l’ostilità nei confronti del nuovo parroco ed accoglierlo cordialmente. E’ riuscito a legare i suoi parrocchiani a sé, ma evidentemente non è riuscito a legarli alla Chiesa. Perde un intero paese impegnato in una crociata contro il nuovo parroco, senza dargli il tempo di farsi conoscere e di spiegare le ragioni del suo modo diverso di concepire la gestione della parrocchia.
Elio Di Bella
Salve Professore Di Bella, sono stata una sua alunna al liceo ‘Leonardo’ e ancora ora ricordo con piacere tutte le sue lezioni. Io sono di XXXXXX e devo dire che ho vissuto in prima persona tutto quello che lei con abbastanza humor ha raccontato. E le voglio dire ,per amore di verita’ che purtroppo ,come si dice, non e’ tutto oro cio’ che luccica. E la Verita’ sta come sempre nel mezzo.E il mezzo e’ che oltre a quei pochi scemotti che hanno alimentato una polemica stupida ed inutile , ci sono tanti ma tanti ma tanti , direi i piu’, fedeli che vanno in Chiesa solo per ascoltare la parola di nostro Signore Gesu’, e che dopo la dipartita, si sono sentiti traditi ed abbandonati dal nuovo parroco. Lui , Don yyyyyy ,andando via ,ha pensato a tutte queste brave persone che lo hanno accolto a braccia aperte aiutandolo in tutti i modi e ricevendo spesso dei NO,o ha pensato solo ai suoi bisogni e a quei pochissimi che non l’hanno accolto con le campane a festa ?
cordialissimi saluti……. spero in un asua risposta
caro professore ,in parte quello che ha scritto lei corrisponde a verità,per viverla questa contesa bisogna che lei viva a xxxxxxxxx.
però le faccio sapere che da quando sono iniziate le novene alcune pecorelle sono tornate all’ovile.forse hanno ricevuto l’ordine di rientrare.
a molti di noi è dispiaciuto tantissimo che don yyyy sia andato via (come vogliono farci credere)ma è stato costretto dalle avversità che molti collaboratori di padre xxxxx gli hanno procurato sin dal primo giorno del suo ingresso alla comunità.
ora speriamo che con la nuova tornata di maggio don franco ci mandi un nuovo parroco che non faccia avanspettacolo e che riporti la comunità alla serenità…………..segue.
Come sempre Elio Di Bella riesce a coinvolgere il lettore anche in una vicenda della nostra Diocesi (ma che potrebbe, e può, succedere ovunque).
Cosa è avvenuto?
Dopo decenni di “sonno” e quiescenza (che stava bene a tutti, in cui come diceva il Principe nel” Gattopardo” :””cambiare tutto acchè non cambi nulla””) dei precedenti reggenti l’arcidiocesi agrigentina, il nuovo Vescovo ha inteso rimuovere gli “orticelli” che, inevitabilmente,si erano pericolosamente sedimentati in molte (non tutte) le parrocchie, e dare un nuovo impulso e nuova linfa alle parrocchie (si pensi che nella Diocesi agrigentina, ad Agrigento due Parroci ottuagenari non intendono minimamente mollare e – come Berlusconi, con rispetto parlando – ritengono di essere “indispensabili”) e che il Santuario di San Calogero ad Agrigento è , sulla carta, ancora retto dall’ottuagenario Rettore che – ancorché malfermo in salute, (diversi preoccupanti episodi in questi ultimi mesi non sono riusciti a convincerlo) – malgrado celebri (se tutto va bene) una sola messa alle 11 di Domenica risiedendo da mesi per tutta la settimana a Cammarata assistito dai parenti, non intende dimettersi ed il Santuario più importante della Città è palesemente agonizzante………..
Ecco dunque la grave colpa dell’Arcivescovo, il delitto contro la comunità parrocchiale di quel paese: in un ampio quadro di rinnovamento e rinvigorimento delle comunità parrocchiali, in una parrocchia di un comune viene trasferito il parroco ed avvicendato con altro presbitero.
APRITI CIELO!
“….scrivere sempre su facebook il vostro disappunto su questa LEGGE DITTATORIALE che la curia ha imposto verso i preti e a discapito di noi tutti fedeli….” è stato questo il primo, fra i tanti, il segno di reazione dei parrocchiani inviperiti.
Giustamente osserva qualcuno “…. Il problema è capire se si modifica per migliorare o se si modifica per cancellare il passaggio del predecessore; intanto credo che ci sia poco da cambiare, visto che tutto era perfettamente funzionale…..”
Ecco, se il precedente, amato parroco era “perfettamente funzionale” perchè non dare modo ad altra comunità di “godere” di questo privilegio?
E poi è questo il modo, da chi si professa buon cristiano, di accogliere (con agguati) il nuovo parroco?
Osserva Di Bella. “….In questa vicenda certamente tutti hanno perso…..”
D’accordo, ma non vedo in cosa abbia perso l’arcivescovo il cui fine (salvo prova contraria) è quello di MIGLIORARE IL MESSAGGIO CHE I PASTORI DI ANIME DEBBONO DARE CON IMPULSO E GENEROSITÀ AI FEDELI DI TUTTA LA DIOCESI.
Concordo con Di Bella quando dice “…..Perde un intero paese impegnato in una crociata contro il nuovo parroco, senza dargli il tempo di farsi conoscere e di spiegare le ragioni del suo modo diverso di concepire la gestione della parrocchia….”
Una serena riflessione (ed un profondo esame di coscienza) ci farà riflettere e , sono fiducioso, DIFFICILMENTE TRA I PROTAGONISTI DI QUESTA SQUALLIDA VICENDA, SARÀ…. SCAGLIATA LA PRIMA PIETRA.
Che Dio ci illumini !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Credo sia fondamentale che quando non può prevalere la Verità, prevalga almeno la Carità, che è il vincolo della perfezione. Purtroppo gravi responsabilità ha chi avrebbe dovuto aiutare la comunità di zzz a discernere, ma ha usato le cautele della diplomazia, non volendo entrare nel merito della vicenda. La comunità di zzz ha indubbiamente manifestato segni di immaturità. E’ ammirevole l’affetto per il precedente parroco, ma una comunità deve sapere vivere il momento del distacco, sapendo che nella vita e nella storia della chiesa anche la provvisorietà fa parte della storia della salvezza. Persino a Maria e agli apostoli è stato chiesto di affrontare con fede il distacco da Cristo. Una comunità da segni di maturità quando comprende che non ci si attacca ad un parroco, ma a qualcosa di Altro, di cui anche il parroco è un segno provvisorio. Ma ripeto quando una comunità non riesce a superare serenamente tale prova, qualcuno che ha responsabilità maggiori nell’educazione alla fede dovrebbe saperla guidare a ben attraversare queste difficoltà. Ciò che è mancato in tale circostanza è stata l’autorevolezza di chi nella Chiesa locale è stato chiamato a tale autorità, che altro non vuol dire ( auctoritas viene da augeo) che far crescere. Ma non è ancora troppo tardi. Aspettiamo insomma una parola dell’Arcivescovo.
Concordo pienamente con il concetto di elio59, quando dice che la crescita di una comunità si misura anche quando viene trasferito un parroco, là si vede se si va in chiesa x un attaccamento morboso nei confronti di un parroco, o si ci va xchè al primo posto c’è sempre GESù, don yyyy è stato con noi x ben 12 anni, e non x questo abbiamo fatto congiure contro il nuovo parroco che ci ha raggiunto, anzi lo abbiamo accolto, e ci siamo messi a sua disposizione x tutto quello che ha bisogno x non fargli pesare il distacco a sua volta dalla sua ex parrocchia, e a distanza di quasi 2 mesi lui ha solo parole di ringraziamento nei confronti di don yyyy x la bella a calorosa comunità che gli ha lasciato,noi non vogliamo peccare di presunzione ma abbiamo avuto un’ottimo insegnamento, e cioè prima di tuto l’attaccamento a GESù e poi l’amicizia x i nostri parroci.
caro Salvo chi ti ha detto che anche la comunità di xxxxxx non si sia messa disposizione di don yyy? ti sei informato bene?
Il nuovo parroco è stato accolto, è stato collaborato e
poi quello che è successo ormai è di dominio pubblico
Anche la comunità di xxxxx ha avuto un ottimo insegnamento e ti assicuro siamo attaccati prima a DIO e poi a tutt’altro.
Se qualcuno di noi si è “comportato male” vale il detto “piange il giusto per il peccatore? Deve pagarne le conseguenze tutta la comunità?
veramente piange il giusto x il peccatore.ieri sera in chiesa ci eravamo tutti anche i peccatori, devo dire sono intervenuti in massa a riprendersi i loro posti nel presbiterio.
quanta felicità nei loro volti quando Don zzzz li nominava uno per uno.
come se non fosse successo nulla.come al solito la chiesa era stracolma e non si pensava ne a padre xxxxx e ne a don yyyy.daltronte che colpa abbiamo noi comuni peccatori che andiamo in chiesa per ascoltare la parola del Vangelo.
Ho letto da poco il commento che precede e devo dire che il giorno dell’Immacolata nel Presbiterio oltre ad alcune pecorelle, tornavano all’ovile molti CAPRONI che erano stati per un lungo lasso di tempo fuori dall’antro.
Chissà perchè non è stato scritto nulla sui caproni che si gongolavano guardando le loro compagne che si davano molto da fare
Credo che il nuovo parroco fin dall’inizio non ha gradito il suo trasferimento a xxxxx e tutte le occasioni sono state buone per andarsene.
Credo che l’essenziale sia che il parroco ami Dio,poi uno vale l’altro