27 Aprile 2024
Home Accade in Diocesi. Arriva su facebook la crociata contro il parroco

9 thoughts on “Accade in Diocesi. Arriva su facebook la crociata contro il parroco

  1. Salve Professore Di Bella, sono stata una sua alunna al liceo ‘Leonardo’ e ancora ora ricordo con piacere tutte le sue lezioni. Io sono di XXXXXX e devo dire che ho vissuto in prima persona tutto quello che lei con abbastanza humor ha raccontato. E le voglio dire ,per amore di verita’ che purtroppo ,come si dice, non e’ tutto oro cio’ che luccica. E la Verita’ sta come sempre nel mezzo.E il mezzo e’ che oltre a quei pochi scemotti che hanno alimentato una polemica stupida ed inutile , ci sono tanti ma tanti ma tanti , direi i piu’, fedeli che vanno in Chiesa solo per ascoltare la parola di nostro Signore Gesu’, e che dopo la dipartita, si sono sentiti traditi ed abbandonati dal nuovo parroco. Lui , Don yyyyyy ,andando via ,ha pensato a tutte queste brave persone che lo hanno accolto a braccia aperte aiutandolo in tutti i modi e ricevendo spesso dei NO,o ha pensato solo ai suoi bisogni e a quei pochissimi che non l’hanno accolto con le campane a festa ?
    cordialissimi saluti……. spero in un asua risposta

  2. caro professore ,in parte quello che ha scritto lei corrisponde a verità,per viverla questa contesa bisogna che lei viva a xxxxxxxxx.
    però le faccio sapere che da quando sono iniziate le novene alcune pecorelle sono tornate all’ovile.forse hanno ricevuto l’ordine di rientrare.
    a molti di noi è dispiaciuto tantissimo che don yyyy sia andato via (come vogliono farci credere)ma è stato costretto dalle avversità che molti collaboratori di padre xxxxx gli hanno procurato sin dal primo giorno del suo ingresso alla comunità.
    ora speriamo che con la nuova tornata di maggio don franco ci mandi un nuovo parroco che non faccia avanspettacolo e che riporti la comunità alla serenità…………..segue.

  3. Come sempre Elio Di Bella riesce a coinvolgere il lettore anche in una vicenda della nostra Diocesi (ma che potrebbe, e può, succedere ovunque).
    Cosa è avvenuto?
    Dopo decenni di “sonno” e quiescenza (che stava bene a tutti, in cui come diceva il Principe nel” Gattopardo” :””cambiare tutto acchè non cambi nulla””) dei precedenti reggenti l’arcidiocesi agrigentina, il nuovo Vescovo ha inteso rimuovere gli “orticelli” che, inevitabilmente,si erano pericolosamente sedimentati in molte (non tutte) le parrocchie, e dare un nuovo impulso e nuova linfa alle parrocchie (si pensi che nella Diocesi agrigentina, ad Agrigento due Parroci ottuagenari non intendono minimamente mollare e – come Berlusconi, con rispetto parlando – ritengono di essere “indispensabili”) e che il Santuario di San Calogero ad Agrigento è , sulla carta, ancora retto dall’ottuagenario Rettore che – ancorché malfermo in salute, (diversi preoccupanti episodi in questi ultimi mesi non sono riusciti a convincerlo) – malgrado celebri (se tutto va bene) una sola messa alle 11 di Domenica risiedendo da mesi per tutta la settimana a Cammarata assistito dai parenti, non intende dimettersi ed il Santuario più importante della Città è palesemente agonizzante………..
    Ecco dunque la grave colpa dell’Arcivescovo, il delitto contro la comunità parrocchiale di quel paese: in un ampio quadro di rinnovamento e rinvigorimento delle comunità parrocchiali, in una parrocchia di un comune viene trasferito il parroco ed avvicendato con altro presbitero.
    APRITI CIELO!
    “….scrivere sempre su facebook il vostro disappunto su questa LEGGE DITTATORIALE che la curia ha imposto verso i preti e a discapito di noi tutti fedeli….” è stato questo il primo, fra i tanti, il segno di reazione dei parrocchiani inviperiti.
    Giustamente osserva qualcuno “…. Il problema è capire se si modifica per migliorare o se si modifica per cancellare il passaggio del predecessore; intanto credo che ci sia poco da cambiare, visto che tutto era perfettamente funzionale…..”
    Ecco, se il precedente, amato parroco era “perfettamente funzionale” perchè non dare modo ad altra comunità di “godere” di questo privilegio?
    E poi è questo il modo, da chi si professa buon cristiano, di accogliere (con agguati) il nuovo parroco?
    Osserva Di Bella. “….In questa vicenda certamente tutti hanno perso…..”
    D’accordo, ma non vedo in cosa abbia perso l’arcivescovo il cui fine (salvo prova contraria) è quello di MIGLIORARE IL MESSAGGIO CHE I PASTORI DI ANIME DEBBONO DARE CON IMPULSO E GENEROSITÀ AI FEDELI DI TUTTA LA DIOCESI.
    Concordo con Di Bella quando dice “…..Perde un intero paese impegnato in una crociata contro il nuovo parroco, senza dargli il tempo di farsi conoscere e di spiegare le ragioni del suo modo diverso di concepire la gestione della parrocchia….”
    Una serena riflessione (ed un profondo esame di coscienza) ci farà riflettere e , sono fiducioso, DIFFICILMENTE TRA I PROTAGONISTI DI QUESTA SQUALLIDA VICENDA, SARÀ…. SCAGLIATA LA PRIMA PIETRA.
    Che Dio ci illumini !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  4. Credo sia fondamentale che quando non può prevalere la Verità, prevalga almeno la Carità, che è il vincolo della perfezione. Purtroppo gravi responsabilità ha chi avrebbe dovuto aiutare la comunità di zzz a discernere, ma ha usato le cautele della diplomazia, non volendo entrare nel merito della vicenda. La comunità di zzz ha indubbiamente manifestato segni di immaturità. E’ ammirevole l’affetto per il precedente parroco, ma una comunità deve sapere vivere il momento del distacco, sapendo che nella vita e nella storia della chiesa anche la provvisorietà fa parte della storia della salvezza. Persino a Maria e agli apostoli è stato chiesto di affrontare con fede il distacco da Cristo. Una comunità da segni di maturità quando comprende che non ci si attacca ad un parroco, ma a qualcosa di Altro, di cui anche il parroco è un segno provvisorio. Ma ripeto quando una comunità non riesce a superare serenamente tale prova, qualcuno che ha responsabilità maggiori nell’educazione alla fede dovrebbe saperla guidare a ben attraversare queste difficoltà. Ciò che è mancato in tale circostanza è stata l’autorevolezza di chi nella Chiesa locale è stato chiamato a tale autorità, che altro non vuol dire ( auctoritas viene da augeo) che far crescere. Ma non è ancora troppo tardi. Aspettiamo insomma una parola dell’Arcivescovo.

  5. Concordo pienamente con il concetto di elio59, quando dice che la crescita di una comunità si misura anche quando viene trasferito un parroco, là si vede se si va in chiesa x un attaccamento morboso nei confronti di un parroco, o si ci va xchè al primo posto c’è sempre GESù, don yyyy è stato con noi x ben 12 anni, e non x questo abbiamo fatto congiure contro il nuovo parroco che ci ha raggiunto, anzi lo abbiamo accolto, e ci siamo messi a sua disposizione x tutto quello che ha bisogno x non fargli pesare il distacco a sua volta dalla sua ex parrocchia, e a distanza di quasi 2 mesi lui ha solo parole di ringraziamento nei confronti di don yyyy x la bella a calorosa comunità che gli ha lasciato,noi non vogliamo peccare di presunzione ma abbiamo avuto un’ottimo insegnamento, e cioè prima di tuto l’attaccamento a GESù e poi l’amicizia x i nostri parroci.

  6. caro Salvo chi ti ha detto che anche la comunità di xxxxxx non si sia messa disposizione di don yyy? ti sei informato bene?
    Il nuovo parroco è stato accolto, è stato collaborato e
    poi quello che è successo ormai è di dominio pubblico
    Anche la comunità di xxxxx ha avuto un ottimo insegnamento e ti assicuro siamo attaccati prima a DIO e poi a tutt’altro.
    Se qualcuno di noi si è “comportato male” vale il detto “piange il giusto per il peccatore? Deve pagarne le conseguenze tutta la comunità?

  7. veramente piange il giusto x il peccatore.ieri sera in chiesa ci eravamo tutti anche i peccatori, devo dire sono intervenuti in massa a riprendersi i loro posti nel presbiterio.
    quanta felicità nei loro volti quando Don zzzz li nominava uno per uno.
    come se non fosse successo nulla.come al solito la chiesa era stracolma e non si pensava ne a padre xxxxx e ne a don yyyy.daltronte che colpa abbiamo noi comuni peccatori che andiamo in chiesa per ascoltare la parola del Vangelo.

  8. Ho letto da poco il commento che precede e devo dire che il giorno dell’Immacolata nel Presbiterio oltre ad alcune pecorelle, tornavano all’ovile molti CAPRONI che erano stati per un lungo lasso di tempo fuori dall’antro.
    Chissà perchè non è stato scritto nulla sui caproni che si gongolavano guardando le loro compagne che si davano molto da fare

  9. Credo che il nuovo parroco fin dall’inizio non ha gradito il suo trasferimento a xxxxx e tutte le occasioni sono state buone per andarsene.
    Credo che l’essenziale sia che il parroco ami Dio,poi uno vale l’altro

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