Lo stato delle mura meridionali lungo l’asse della via sacra nella valle dei templi – si legge nella nota del Centro studi A.Hardcastle – si rivela molto precario a causa degli strati sottostanti di argilla in costante movimento. A nulla sono valsi alcuni lavori di messa in sicurezza degli anni passati. Sarebbe opportuno che gli assessorati regionali competenti dessero risposte adeguate alle richieste fatte dall’Ente Parco della Valle al fine di evitare che gli arcosolia ivi insistenti possano essere cancellati per sempre dalla fruizione turistica come è avvenuto per la “Casa dei Gladiatori” a Pompei. Il Centro studi A.Hardcastle da anni studia il parco della valle dei templi al fine di poter permettere una fruizione democratica delle bellezze archeologiche e naturalistiche ivi insistenti ed ancora una volta mette in evidenza come l’attuale piano particolareggiato limita in maniera chiara uno sviluppo serio ed economicamente valido della zona del posto di ristoro. In atto tale zona è un deserto senza servizi che potrebbe, invece diventare il perno per una serie di iniziative commerciali sostenibili per la creazione di nuovi posti di lavoro. In tal senso è necessario che il consiglio del parco apra una serie di incontri con il territorio al fine di trarre informazioni utili per far decollare una economia della “Valle” al di là delle belle parole di circostanza. In tal senso sarebbe auspicabile che l’organigramma del Parco possa essere ampliato con figure professionali quali archeologi, storici dell’arte e consulenti di marketing culturale e turistico che siano in grado di predisporre un piano di marketing a breve e lunga scadenza. Una domanda, infine: Perché il nostro museo archeologico ogni anno offre in prestito opere significative quali l’efebo o il “vaso di gela” ad altri musei del mondo ed in cambio non possiamo avere in prestito altre opere d’arte ? In tal senso sarebbe auspicabile una linea operativa più a lungo raggio al fine di completare tutte le iniziative interessanti che sono state organizzate sia al museo che nel parco archeologico; non ultima la mostra di arte moderna lungo la via sacra. Il lavoro da svolgere è ancora lungo e tortuoso, afferma il presidente del Centro studi A.Hardcastle Pippo Alaimo, ma è l’unica strada possibile per fare dei nostri beni culturali un reale strumento di promozione culturale ed economica. In tal senso è utile, comunque, che tutti gli enti ed associazioni che rappresentano il territorio partecipino al dialogo che il Parco ed il museo, siamo sicuri, non mancheranno di continuare ad offrire nell’interesse di tutti.
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