Tre mesi fa il consigliere comunale Giuseppe Arnone diffuse un comunicato stampa per giustificare perché in occasione di un incontro mi proibì di far vedere un video che mostrava lo sversamento nel mare di San leone di liquami provenienti dal pennello a mare ( fatto che poi fu a tutti evidente, tanto che Girgenti Acque intervenne per risolvere il problema). In tale comunicato, diffuso il 13 agosto, Arnone sosteneva, che il sottoscritto non poteva in quell’occasione far vedere il video perché: “ ogni incontro tra persone ha delle regole: se si va ad un battesimo non si può pensare di proporre una commemorazione funebre, o di trasformare la cerimonia in un matrimonio. Viceversa, se si partecipa a un funerale, non si può chiedere al prete di benedire il fidanzamento. Se si va al ristorante, non si può chiedere a cuoco in prestito la cucina per cucinarsi da sé le uova che ci si è portati da casa. E così, se l’iniziativa è solo finalizzata a mostrare mediante proiezione, la documentazione ufficiale di Girgenti Acque, non si può richiedere di proiettare propri video di ignota provenienza”.
Queste regolette evidentemente vanno bene per gli altri ma non per Arnone. Se le avesse infatti seguite, non sarebbe dovuto arrivare ad un convegno del Pd vestito con una t-shirt che riportava accuse pesanti nei confronti di alcuni leader locali del Pd. Personalmente, in verità, non sono contrario al fatto che Arnone abbia inscenato una sua protesta, sia chiaro. Ritengo che faccia parte della battaglia politico. Ha usato una forma di protesta che si può non condividere, ma che io non avrei impedito. Una provocazione, alla quale io avrei risposto politicamente o che avrei ignorato. Ma che avrei consentito perché alla fine non era fatta da schiamazzi che impedivano ai relatori di esprimersi. Era pur sempre una manifestazione politica che si poteva condividere o meno, ma era pur sempre pacifica. Al posto di Arnone avrei poi chiesto di intervenire e avrei spiegato le ragioni di quella forma eclatante di dissenso. E al posto di Messana e Capodicasa avrei replicato. Perchè certamente il problema Arnone nel Pd esiste, e va affrontato sul terreno politico. Quello che però voglio sottolineare il questo commento è piuttosto il fatto che il nostro Arnone può andare ad un incontro e distribuire volantini, può arrivare indossando la t-shirt piena di accuse nei confronti della persone cha hanno organizzato l’incotro, può partecipare alle conferenze stampa indette dal sindaco e rispondere al posto del sindaco ma questo a suo parere è nel suo pieno diritto, mentre se altri, come me, vogliono proporre un video allora interviene il censore Arnone a spigarti che si tratta di un battesimo e non di un funerale. “Se si va al ristorante, non si può chiedere a cuoco in prestito la cucina per cucinarsi da sé le uova che ci si è portati da casa. E così, se l’iniziativa è solo finalizzata a mostrare mediante proiezione, la documentazione ufficiale di Girgenti Acque, non si può richiedere di proiettare propri video di ignota provenienza”. Ma questo vale per gli altri, vale per Di Bella. Tutto ciò non vale invece per il nostro ambientalista. Così lui in una iniziativa finalizzata a discutere sul prossimo congresso provinciale, può fare i suoi comodi, non ha regole da rispettare. Se regole ci sono. anche in casa degli altri le stabilisce lui. Sono certo che se al convegno del Pd fosse venuto per mostrare un video sulle malefatte di qualcuno dei suoi nemici politici avrebbe preteso di mostrarlo. Ed io, credetemi, l’avrei consentito. Il Pd infatti ha una sola strada da percorrere nei confronti di Arnone: batterlo sul piano della democrazia, del rispetto della persona, del franco confronto, della replica sostanziata da prove contrarie. Arnone sa che su questo piano non può vincere, per questo usa la provocazione, l’invettiva e i tribunali. Da tempo infatti non riesce più a fare, neppure dentro il Pd, alcuna proposta politica e per continuare a stare in qualche modo a galla non gli restano che quei modi che ormai tutti conosciamo e le ripetute e quotidiane accuse nei confronti di tutti quei leader del Pd che lo hanno già battuto politicamente, avendolo relegato al semplice ruolo di consigliere comunale di una piccola città di provincia, dove ancora un personaggio come Arnone può fare testo, essendo Agrigento una città dove la politica è sempre stata caratterizzata da grande mediocrità, ma che altrove non avrebbe avuto neppure un titolino in un giornale parrocchiale.
Elio Di Bella
elio perchè ti accanisci contro quest’uomo.E’ come sparare sulla Croce Rossa.
Ma ora lasciatelo uscire da questa spirale involutiva,ma abbiate pietà-E non solo verso i defunti,ma anche sui vivi !!!!!!!!
l’articolo di Elio Di Bella, come sempre, individua il succo della realtà politica agrigentina. L’ultimo periodo e un’analisi veritiera del personaggio. Ha perso due occasioni per fare il salto di qualità, ma fondamentalmente, è rimasto confinato alla politica locale e alle piccole questioni. Quelli che lui vuole colpire hanno vicende di più alto profilo, ad incominciare dai deputati e dal segretario proivinciale. Ciò che meraviglia è l’accettazione da parte di alcuni esponenti del partito democratico di questo metodo a mio avviso indecoroso. C’è chi pensa che distruggendo l’attuale gruppo dirigente alcuni se ne avvantaggeranno. Dovrebbero rendersi conto che a perdere sarebbero tutti perchè l’elettorato non accetta tali metodi.
Marco Lo Topo ha ragione.Il PD di Agrigento non è un partito serio.Si lascia massacrare da Arnone ogni giorno in televisione dando l’impressione di avere solo
paura !!Ma l’elettorato non è stupido,e non si spiega la paura del PD e cosa c’è dietro.Altro capitolo inspiegabile è il rapporto tra Zambuto ed Arnone.
Arnone parla, Arnone si sente, Arnone reagisce anche al silenzio degli altri. Che triste fine per chi sognava di essere l’ombelico del mondo ed invece può rappresentare forse soltanto un capello, se non, addirittura, un crine di cavallo. Forse il tempo ha davvero un suo valore perchè il prossimo possa rischiare di perderlo per andare dietro ad un Arnone qualunque.
Una città nelle grinfie di facinorosi
ermete ha ragione ,più grida più e solo per questo incita alla rissa.