La relazione semestrale della DIA denuncia, ancora una volta, i condizionamenti e la metastasi mafiosa nella provincia di Agrigento.
Non si tratta di una novità, ma della conferma che la condizione di degrado economico e culturale della nostra realtà locale continua ad alimentare le attività illecite ed il permanere delle mentalità mafiose nel territorio e nelle istituzioni,
Per questo motivo il coordinamento provinciale di Italia dei Valori, pur apprezzando gli importanti risultati ottenuti
dalle forze di polizia e dalla magistratura, chiede un ulteriore potenziamento delle attività repressive ed investigative e la dotazione di maggiori mezzi e risorse per assicurare il totale controllo del territorio.
Italia dei Valori ribadisce che è intollerabile che, troppo spesso nella provincia di Agrigento, la mafia e l’illegalità trovino il loro brodo di coltura nelle pubbliche amministrazioni e nelle connivenze di uomini politici corrotti.
Per questo motivo lo Stato deve dare segnali forti ed immediati adottando provvedimenti urgenti per rimuovere tutte quelle situazioni di ambiguità ed incertezza che offuscano la credibilità delle istituzioni e la soglia di trasparenza e legalità degli Enti Locali.
Italia dei Valori chiede l’immediato commissariamento dei comuni nei quali sono presenti amministratori coinvolti in fatti di Mafia o gravi reati contro la pubblica amministrazione-
Italia dei Valori chiede la rimozione del Sindaco di Licata che , per la durata delle misure di divieto di soggiorno, ed il contesto generale della rappresentanza politica licatese, fornisce un pessimo esempio di degrado istituzionale.
Questa situazione di “amministratore in trasferta” e la natura dei procedimenti penali a cui è sottoposto l’attuale Sindaco , creano disagio e sfiducia nei cittadini amministrati e costituiscono un vulnus pericoloso che da’ forza e credibilità alle organizzazioni criminali che vogliono accreditarsi come l’alternativa forte ed operativa rispetto ad uno Stato che tentenna e rischia di manifestarsi debole, incapace ed imbelle.
Per Italia dei Valori rimuovere queste contraddizioni nella pubblica amministrazione e negli Enti Locali significa dare forza e continuità all’impegno ed ai successi delle forze dell’ordine ed onorare la memoria di magistrati, poliziotti e carabinieri che non hanno avuto esitazione a rischiare la vita per affermare la legalità e la supremazia dello Stato rispetto alla mala pianta della mafia
Il coordinamento provinciale di Italia dei Valori, chiederà ai parlamentari nazionali di predisporre iniziative ispettive e legislative per verificare se esistano ritardi o ingiustificate tolleranze che consentano il perdurare di gestioni locali inaccettabili e screditanti per la stessa immagine della provincia di Agrigento
Agrigento 21/10/2010
IL COORDINATORE PROVINCIALE
Dr. Nello Hamel
Egr. dott. Hamel, condivido in toto il suo pensiero di legalità e trasparenza nella pubblica amministrazione. La Sicilia ed in particolare Agrigento si risveglia capitale della mafia, capitale della disoccupazione, capitale del lavoro nero, questo diceva pochi giorni fa un sindacato, io aggiungo, ma loro in questi anni dove si trovavano??, forse a coltivare il loro orticello, a battersi non per il bene comune, ma per conservare ed alimentare i loro privilegi.
Da un rapporto della DIA emerge che l’agrigentino ha nel proprio DNA la vocazione mafiosa, lo Stato le Istituzioni se vogliono sconfiggere la mafia ed il sistema mafioso, non devono solo sconfiggere la cupola, e le menti eccelsi criminali, ma devono distruggere principalmente l’habitat del sistema.
Non a caso gli studiosi del fenomeno l’hanno chiamata la piovra, questo animale sopravvive ad intemperie e tempeste anche di lunga durata, questo animale si rifugia negli anfratti più bui e sicuri del sottofondo marino, se ha fame si nutre dei propri tentacoli, e una volta passata la tempesta, esce dalla tana e ritorna a cacciare.
Lo stesso fa la mafia, nei momenti di crisi, quando lo Stato la mette sotto pressione, si rifugia nel sottobosco della vita civile, si mimetizza fra gli apparati burocratici, mostrando un volto buono, per confondere, ma non aspetta altro che passi la tempesta per emergere e far capire che loro sono sempre presenti e più forti di prima.
In questo particolare momento lo Stato ha inferto colpi terribili al sistema, ma non basta, per estirpare questa bestia immonda, che si nutre dell’omertà delle persone, che si nutre dei bisogni delle persone perbene, bisogna essiccargli proprio questo humus di cui si nutre.
Lo Stato deve assicurare al cittadino rispettoso delle leggi, la sicurezza personale, dare la certezza del diritto, dare il lavoro ai giovani disoccupati in cerca di prima occupazione.
Noi tutti dobbiamo liberarci dalla dipendenza mentale di questo o quel politico, di questo o quel sindacato, di questo o quell’imprenditore, dobbiamo cioè liberare i nostri intelletti per costruire un futuro migliore, senza condizionamenti e senza sopraffazioni del più forte sul più debole, perché anche questa è mafia.
Il rispetto della legalità e delle leggi deve iniziare dalle nostre piccole azioni di vita quotidiana, per arrivare alle grandi azioni degli eroi e martiri della libertà, quali Falcone e Borsellino, a cui noi tutti dobbiamo un grazie di Cuore.
Cordialmente Sergio