Oltre che spesso dentro le aule giudiziarie le speranze di Arnone s’infrangono anche dentro il Pd. Il segretario regionale del Pd Lupo sostiene la candidatura di Emilio Messana a segretario del partito, con buona pace dell’ambientalista che minaccia di correre in Procura per inguaiare in un modo o nell’altro Messana. Alcune cose comunque sono abbastanza evidenti in tutta questa vicenda. Intanto la difficoltà di Arnone di muoversi a proprio agio nel campo della politica. In vista del prossimo congresso provinciale il gruppo Adragna-Arnone avrebbe potuto presentare un proprio candidato. Ma probabilmente la questione è che non avevano proprio nessuno da presentare. Qualcuno potrebbe pensare a Maurizio Bonomo. Ma il maestro Bonomo ha forse brillato negli ultimi anni per avere almeno condotto qualche significativa battaglia politica? Qualcuno lo ha visto forse impegnato in importanti o meno importanti iniziative politiche, ad esempio contro il rigassificatore o il nucleare, contro la privatizzazione dell’acqua o per gli immigrati? Di lui ci ricordiamo solo per essere stato assessore alla cultura nella giunta Piazza, quella giunta tanto detestata da Arnone. Altre carte il gruppo Adragna-Arnone aveva da giocarne nella partita per la segreteria provinciale? E perché non le ha giocate? Arnone sbraita contro Messana, ma cosa ha contrapposto a tale candidatura? Forse Arnone non ha nessuno da proporre perché nessuno vorrebbe avere lui come sponsor. Non entro neppure nel merito delle accuse che l’ambientalista muove contro Messana, rimango sul terreno della politica. Arnone su questo terreno alla fine non ha trovato neppure la convergenza di Panepinto, che era al corrente dell’ostilità della corrente di Adragna contro Messana e pertanto ci stupiamo del fatto che si sia stupito della mancanza di unità nel Pd agrigentino verso la candidatura unica dell’avvocato Emilio. Era arcinoto che tale unità non c’era. Ma Panepinto ha aspettato che fosse Lupo a decidere sulla candidatura di Messana, dimostrando così di non accettare le decisioni assunte da Capodicasa, ma di piegarsi solo alle direttive del segretario regionale. Salvando così l’onore delle armi. Infine del segretario Lupo, il consigliere comunale Arnone dimostra di avere ben poca stima. Dice, infatti, in un comunicato in cui descrive la riunione tenutasi a Palermo per discutere e decidere sulla candidatura di Emilio Messana, che Lupo “aveva ricevuto forti sollecitazioni romane, per usare un eufemismo, per impegnarsi a tutti costi a far passare la candidatura di Messana”. Lupo dunque non ha autonomia di giudizio? Si piega così facilmente alle forti sollecitazioni romane? Non sa tirare fuori gli attributi e fare scelte autonome? Noi non crediamo che le cose stiano così. Vero è invece che Lupo stima Messana e certamente ha cominciato a conoscere bene anche Arnone e piuttosto che mettere il partito nelle mani dell’ambientalista, preferisce avere ad Agrigento un interlocutore con cui si può ragionare di politica, senza ritrovarsi in tribunale o con i cartelloni davanti la sede regionale del Pd, come già gli accade per non essersi trovato d’accordo con Arnone. No, Lupo preferisce la politica e vuole discutere nei circoli e nei congressi i problemi e la linea del partito, non certo nei tribunali o con gli istant book o i poster bus. Con Arnone il segretario regionale ha fatto un giro sulla giostra per ottenere qualche consenso in più alle primarie, ma adesso c’è da rifare un partito e occorre girare con gente che conosce il percorso e la meta. Sulla giostra ha lasciato Arnone che gira in tondo con il suo poster bus. E si diverte tanto.
Elio Di Bella
Certo che deve essere frustrante per un Arnone che ritiene di fare sempre la prima donna (IO,IO,IO il maggiore azionista del PD agrigentino, il principe di tutti i fori, il primo eletto, il più di tutto), scoprire che le minacce non gli servono più a niente ed i cui comportamenti fanno solo rimpiangere la pratica dell”OSTRACISMO.
Caro Arnone ma Lupo non è amico del tuo collega di partito di Ag.
Allora o non sono amici o ti prende in giro.
Imporre a tutti i costi la propria presenza è diventata per Arnone la sua ossessiva ragione di vita, così come la necessità di dimostrare al mondo intero che lui ha sempre ragione. Tale fissazione corrisponde ad una patologia ben precisa.
Illustrissimo direttore , sono convinto che se l’AVVOCATO ARNONE va da SANTORO , forse potra’ ottenere qualche soddisfazione ,altrimenti ….si metta il cuore in pace e vada fuori dalla SICILIA ,per esempio trasferisca la sua residenza a MILANO.
giuseppe
la politica non è isteria
girogiro tondo….quant’è bell’ilmondo….gira la terra tutti giù x terra!!!!!
Siamo ormai a livello di instabilità clinica
povera creatura questo Arnone ,disgrazia della città
questo peppe è ormai per la rissa con tutti,povero figliolo che delira per il potere
Ancora una volta il dito indica la luna e gli sciocchi guardano il dito.
Non è importante perchè Arnone fa certe cose.
La domnda, che nessuno si pone perchè non conviene, è la seguente: sono vwre o no le accuse mosse a Messana? E’ vero che i due, gambino e Palermo, furno condannati? Etc. etc. etc.
Il resto sono solo chiacchiere da caffè…