Agrigento 13/10/10 – Ieri sera si è perpetrata l’ennesima farsa ai danni dei cittadini agrigentini che vede protagonisti principali un Presidente della provincia MAI visto durante le sedute in cui si sarebbe parlato di rigassificatore ed un consiglio la cui stessa parola ha perso qualsivoglia significato.
Consiglio… il “consiglio” che consiglia al Presidente che non c’è… anche se lo stesso consiglio, o meglio, i consiglieri sembra non ci siano nemmeno.
Chissà quali sono gli importanti impedimenti che li hanno più e più volte bloccati nel compiere il loro DOVERE di rappresentanti degli elettori tanto da far arrivare a quella vittoria di Pirro che è stata ieri sera la deliberazione con la quale si afferma la volontà da parte del consiglio provinciale di costituirsi dinanzi al TAR insieme al Comune di Agrigento e, a quanto pare anche l’ASI, contro il rigassificatore…
Strano che a volere fortemente la delibera, battendosi in prima linea, sia stato un consigliere favorevole dal primo minuto al progetto come Orazio Guarraci – al quale va il nostro apprezzamento -, e invece non abbia scalfito minimamente la volontà di un presidente della provincia al quale, almeno per eco, avrebbero dovuto arrivare i “vergogna!” della gente che IL GIORNO PRIMA, stanca ed avvilita da questa classe dirigente, si è scagliata contro chi, giusto in quel momento non aveva colpa trovandosi in aula per svolgere il proprio dovere ma dovendosi purtroppo arrendere dinanzi all’ennesimo forfait dei proprio colleghi.
La gente stanca. La gente che occupa per due ore l’aula e delibera al posto di chi, pagato e votato da loro stessi non compie il proprio dovere.
Ci chiediamo come (e se) domani si compirà l’ultimo atto di questa farsa farsesca o se assisteremo ad un altro episodio con risvolti a sorpresa.
Di sicuro, oggi, la gente di Agrigento se possibile, visti i minimi termini ormai raggiunti da “certa” politica, ha molto su cui riflettere e ci auguriamo che non smetta e anzi ci pensi più intensamente quando, all’interno di una cabina elettorale, sarà chiamata a decidere chi dovrà determinare del suo futuro.