Parole queste, che avrebbero dovuto indurre D’Orsi a dimettersi, anziché accettare supinamente l’arroganza dei manovratori di turno.
Il presidente, ha invece preferito sottostare all’arroganza.
Purtroppo, questa sera, all’aula Giglia, si è registrata anche la sottomissione di alcuni consiglieri.
Che in politica non si possa pretendere coerenza, è un dato del quale tutti i cittadini hanno preso atto e già da tempo.
Dopo la pausa di un’ora, chiesta affinchè si potesse sintetizzare in un unico documento quanto presentato dai consiglieri Spoto, Avarello e Guarraci e dopo le comunicazioni da parte degli stessi consiglieri e del consigliere Roberto Gallo, all’atto dell’appello, quasi avessero ricevuto ordini di scuderia, risultavano assenti molti consiglieri.
Al presidente Buscemi, a quel punto, non restava altro da fare che dichiarare nulla la seduta per mancanza di numero legale.
Ancora una volta, in maniera vergognosa, un manipolo di politicanti, ha fatto prevalere l’interesse personale a quello dei cittadini.
Più che “aula Giglia”, sarebbe opportuno ribattezzarla “aula della vergogna”.
Dinanzi l’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri, i rappresentanti di movimenti e associazioni da sempre schierati apertamente contro la realizzazione del rigassificatore, hanno occupato l’aula, simulando la votazione della delibera.
Delibera, che simbolicamente è stata votata all’unanimità.
Dinanzi l’azione di protesta, il presidente del Consiglio, Buscemi, si è visto costretto ad avvisare la Questura.
Al loro arrivo, gli agenti hanno solo potuto constatare come i manifestanti avessero messo in atto in modo pacifico la loro protesta, occupando l’aula, ma senza causare danni, né generare momenti di particolare tensione.
Nell’aula, oltre ai dimostranti e al presidente Buscemi, anche il consigliere Orazio Guarraci.
Guarraci, seppur da sempre favorevole alla realizzazione dell’opera industriale, aveva anche lui insistito, a nome suo e del suo gruppo, sulla necessità che la Provincia si costituisse in giudizio.
Purtroppo, al momento del voto, gli stessi consiglieri del suo gruppo avevano abbandonato l’aula.
L’azione di protesta, si è conclusa dopo qualche ora, con l’abbandono dell’aula da parte dei dimostranti.
Ineccepibile il comportamento delle forze dell’ordine, del presidente Buscemi e degli impiegati della Provincia, che mantenendo la calma e discutendo con i manifestanti, hanno evitato eventuali prese di posizione che avrebbero solo potuto esasperare i toni.
Del resto, nelle intenzioni dei manifestanti, c’era soltanto la volontà di rendere palese il loro dissenso verso quei consiglieri che con il loro comportamento hanno, per l’ennesima volta, disonorato un mandato che li vorrebbe chiamati a rappresentare gli interessi dei cittadini.
Ad aula vuota, pareva di sentire ancora riecheggiare quel “vergogna…vergogna….”, che fino a poco prima i manifestanti avevano gridato all’indirizzo dei consiglieri.
Tutto inutile. Molti politici non si vergognano di nulla. Altrimenti come potrebbero accettare l’ “arroganza di chi manovra”?
Se non si vergognano loro, possiamo però vergognarci noi per averli eletti….
Gian J. Morici
In altre occasioni,e lo ribadisco adesso,chiediamo NOMI ,COGNOMI,FORMAZIONE POLITICA,LORO REFERENTI REGIONALI E NAZIONALI,dei consiglieri che hanno fatto sì che mancasse il numero legale:intervistateli uno ad uno,chiedete giustificazione,e se gli agrigentini hanno le PA..E,che li votino ancora alle prossime elezioni!
Lazzano Mario, D’Angelo Carmelo, Gentile Davide,Lo Leggio Calogero, Marino Rosario, Martello Calogero, Militello Gaetano,Paci Ivan, Quartararo Pellegrino, Scozzari Salvatore, Sutera Sardo Luigi, Terrazzino Giuseppe, Vinci Leo. Questi i nomi che ci sono stati comunicati, dei consiglieri che, dopo aver detto presente all’appello sono scappati quando era ora di votare. A questi consiglieri (con la c minuscola) andrà il gettone di presenza credo 30 DENARI per aver tradito la fiducia che gli elettori avevano riposto in loro. Ribadisco il concetto che noi “no rigassificatore” AVREMMO VOLUTO SOLO CHE FACESSERO IL LORO DOVERE. Votare… non importa cosa …ma votare. E invece sono scappati dopo aver incassato il gettone di presenza. Assenti sin dall’inizio i consiglieri Giglione Pietro, La Porta Francesco, Nobile Gaetano, Ripepe Arturo, Tavormina Ignazio, Zarbo Gioacchino. A quelli che non vanno ai Consigli e peggio ancora ai “FUGGITIVI GETTONATI” diciamo : abbiate il pudore di dimettervi. Un Ringraziamento ai Consiglieri presenti e al Consigliere Guarraci che pare si sia dimesso da capogruppo…del gruppo dei fuggitivi.
Comunque la delibera l’abbiamo simbolicamente votata noi, cittadini liberi. Caro D’Orsi, uomo manovrato nella porcheria Rigassificatore,
vattene a casa…. o forse tutto sommato ci stai bene nell’aula che Giglia sicuramente non vorrebbe più intitolata e noi ora chiamiamo “Aula della Vergogna”. PS : Dire presente all’appello e poi scappare senza votare nulla ed incassare il gettone di presenza può essere configurato come truffa ai danni dei cittadini ????
Caro Direttore,leggendo questa nota ed avendo il sottoscritto,nella qualità
di segretario regionale del PSI,partecipato alla manifestazione di protesta contro i consiglieri provinciali assenteisti sulla questione del no al rigassificatore(vedi foto sopra il titolo che mi riguardo)stamattina ho inteso
riportare su facebook questa nota stilata da Lei con tanta precisione.Con mia somma sorpresa ciò mi viene impedito.Non vorrei,spero di sbagliarmi,che questo atto di inabilitazione a trasmettere note su Facebook sia provocato da chi non
condivide la mia ultima presa di posizione sulla questione della maggiore funzionalità della giunta al Comune di Agrigento.Se fosse cosi sarebbe non solo
antipatico ma addirittura grave.Confido nella sua comprensione per la diffusione di questa nota,considerato che mi vengono tagliate le ali nella mia funzione
di segretario regionale di un partito.Con cordialità.
C’è poco da aggiungere ai commenti esistenti, se non ribadire il mio sconcerto nel vedere letteralmente fuggire i tantissimi componenti del consiglio provinciale, per non assumersi quegli impegni, che loro stessi avevano preso con le loro comunità, affermando la propria contrarietà al più vecchio rigassificatore d’Italia da istallare a Porto Empedocle ( non prima che si siano presi gli EURO per il gettone di presenza )