“Gli arresti di ieri e le conseguenti dichiarazioni del Magistrato della DDA di Palermo delineano uno scenario davvero inquietante.
Qui non saremmo difronte a Politici che si limitavano a favorire più o meno direttamente la mafia, fatto di per sè grave, ma all’organicità di pezzi della politica con l’organizzazione criminale” – dichiara Mariella Lo Bello – Segretaria Generale della CGIL di Agrigento.
“Per carità, niente di nuovo sotto il sole! La Mafia è forte proprio in ragione di questo legame organico che occorre recidere se vogliamo avere partita vinta sui poteri criminali.
“A loro va la nostra riconoscenza ed apprezzamento: l’”operazione Family” è stata davvero un bel modo di commemorare la scomparsa di Giuseppe Livatino, a venti anni della sua barbara uccisione”.
Adesso occorre andare fino in fondo, comprendere il ruolo che ha avuto la Mafia nell’avvio di importanti attività economiche che si confermano essere potentissime “lavatrici” di denaro sporco ed allargare lo spettro d’indagine ad altri analoghi investimenti operati nella nostra provincia.
Ed occorre che i Partiiti, il cui silenzio, è davvero assordante facciano le riflessioni opportune per evitare che siano gli inquirenti a fare pulizia e sappiano trovare forme e modi per operare una capacità di emarginare settori deviati e criminali”
Ecco perchè i Governi che davvero vogliono lottare le Mafie non debbono creare ostacoli alle attività di indagine come sulle intercettazioni (il voto di ieri alla camera su Cosentino, non è certo una bella pagina) o situazioni che indeboliscono quanti sono impegnati su questo fronte: forze di polizia e magistratura”