Il vicesindaco di Licata (Agrigento) Giuseppe Arnone dichiara:
“Dopo l’ennesima, incresciosa e vile minaccia perpetrata nei confronti del Sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi, invito i siciliani perbene, che sono maggioranza in Sicilia, a ribellarsi a queste azioni indegne che qualcuno orchestra per creare un clima irrespirabile attorno a comunità locali,che
attraverso la buona amministrazione, stanno cambiando il volto dei comuni dell’ alto Belice.
So dell’amarezza che prova l’amico Vittorio, ma conoscendolo da molto tempo, so anche del carattere e della abnegazione che mette giornalmente nell’azione di governo e nelle capacità innovative di iniziativa culturale e socio-economico per Salemi.
E per questo, con la nascita dei “comitati civici siciliani” e la rete dei sindaci, ci confronteremo con tutte le realtà dei 390 comuni isolani, stileremo un decalogo sulle urgenze che colpiscono la nostra regione.
Invito il popolo a rialzare la testa e a collaborare paritariamente con noi nella risoluzione dei problemi primari, per scompaginare un quadro politico nazionale e regionale ormai desolante e asfittico.
3 thoughts on “Il vicesindaco Arnone: Sgarbi è un patrimonio per la Sicilia non può e non deve andare via”
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Bravo al vicesindaco di Licata ha capito x rilanciare la politica serve i lcoinvolgiemnto dal basso.
Spero che il Dott. Morici possa parteciapre al processo di democratizzazione e partecipazioen della vita dei partiti aperti e inclusivi.
Preferisco onorare la memoria del giovane Giuseppe Gatì che lottava per un mondo migliore che non l’incongrua presenza qualunquista e colonizzatrice di Sgarbi. Ma quando comincerà a guadagnarsi da vivere con il sudore della fronte ed i calli alle mani?
Condivido l’onore alla memoria di Giuseppe Gatì, ragazzo limpido e onesto che lottava per il riscatto di questa terra martoriata anche da assenteisti cronici in trasferta (leggasi Sgarbi Vittorio, pseudo critico d’arte e sanguinario da salotto nei talk show televisivi) e da pseudo politici alla Arnone: carrieristi in cerca di poltrona, dove accomodare i loro enormi “culi”, e assetati di potere. Oggi l’Arnone “minaccia” di andare ad Avellino, in cerca di un altro riposizionamento politico, dopo quello fallito degli Italiani nel Mondo di Di Gregorio, e dei Democratici Autonomisti (sic).
Più che ad Avellino, il vice sindaco di Licata farebbe bene ad andarsene all'”Aventino”, o in qualche altro posto, e lì rimanere. Davvero: che squallore dover constatare che oggi la politica è in mano a questi personaggi.