Titolo a parte, che mi serve solo per attirare l’attenzione dei lettori, parodiando, in maniera un po’ istrionesca, la frase di una bellissima canzone di Lucio Dalla, avverto la necessità di intervenire su questo giornale per poter, almeno spero, aprire un dibattito sulla linea del giornale stesso.
Lo so, nei giornali che si rispettano la linea editoriale la decide appunto l’editore ed il direttore si adegua. Ma Lavalledeitempli.net è un giornale che non si rispetta, tant’è che pubblica tutti i commenti, anche — e soprattutto — quelli contro il giornale stesso ed il suo editore.
Ma da un po’ di tempo a questa parte il lettore che non conosce personalmente i protagonisti di questo giornale, leggendo i vari articoli, soprattutto quello di Elio Di Bella, potrebbe essere portato a pensare che ad Agrigento un’altra testata giornalistica ha deciso di consacrare il suo essere ad una lotta senza quartiere contro il consigliere comunale Giuseppe Arnone, in arte Peppe.
Questa sensazione viene rafforzata dal fatto che Elio (è un mio amico e mi posso permettere di indicarlo con il solo nome) nei suoi articoli, oltre a criticare pesantemente l’Arnone (ed è un suo sacrosanto diritto farlo) spesso gli pone come contraltare il Capodicasa ed i suoi accoliti (non mi sento di chiamarli diversamente).
A questo si aggiunga che il direttore di questo giornale pare (non ha mai smentito) sia iscritto al PD in quota Capodicasa.
E, a suggellare il tutto, gli articoli di G.J. Morici che certamente non sono stati teneri con il consigliere Arnone.
Se è vero che due più due fa quattro, qui potremmo addirittura dimostrare il teorema di Pitagora: il giornale Lavalledeitempli.net nasce contro Arnone ed è al servizio di una lobby che vede in Capodicasa & A. i maggiori azionisti.
Allora ritengo utile fare il riassunto e fermare alcuni dati.
G.J. Morici ha contestato il consigliere Arnone soltanto sulla vicenda del mare inquinato. Lo ha fatto citando dati precisi, pubblicando filmati e senza mai indicare eventuali responsabili, a differenza del consigliere che ha fatto tutti i suoi interventi in difesa della Girgenti Acque — manco fosse azionista — anche quando, a lume di naso, non se ne avvertiva la necessità perché nessuno stava attribuendo alla Girgenti Acque responsabilità di qualche tipo.
Morici si è speso su un fatto preciso e lo ha fatto con la stessa serietà giornalistica con la quale in passato si era distinto su ben altre vicende, tra le quali alcune vedevano coinvolte persone o organizzazioni vicinissime all’on. Capodicasa.
Insomma, tutto si può dire a Morici tranne che abbia risparmiato qualcuno! L’altro punto riguarda il direttore Diego Romeo.
Ma avete forse visto su questo giornale un pezzo “politico” a firma Diego Romeo?
Anzi, come direttore è stato proprio alla finestra e forse neanche lì.
In ultimo gli articoli di Elio Di Bella.
Se Elio è libero, ovviamente, di dire ciò che vuole, assumendosene le responsabilità (cosa che tranquillamente fa), è altrettanto vero che i suoi articoli mi sembrano un po’ sbilanciati. Infatti, se da un lato critica a piè sospinto il consigliere Arnone, dall’altro troppo indulgente, a mio avviso, si mostra con Capodicasa & A. Non entrando assolutamente nel merito di quanto scritto a sfavore del consigliere Arnone, non posso fare a meno di notare quanto poco, forse addirittura niente, sia stato scritto a sfavore di Capodicasa e di chi a livello locale lo rappresenta.
Nel mettere più volte la mano sul fuoco sull’onestà dei soggetti in questione, il mio amico Elio, novello Muzio Scevola, si lascia andare al rilascio di attestati che sinceramente nessuno richiede.
Gli uomini politici italiani, è sentire comune, non godono di chiara fama. Se è vero il principio giudiziario per il quale chi non è condannato è innocente, è pur vero che questo principio non si può applicare nell’immagine “morale”, al di sopra di ogni sospetto che, giustamente, pretendiamo negli uomini politici, di qualunque partito essi siano.
Inoltre, poco o nulla scrive Elio sulle enormi responsabilità che Capodicasa ed i suoi uomini hanno sulla sistematica distruzione del PCI prima e PDS dopo nella città di Agrigento. Hanno costantemente perso voti su voti, hanno impedito ogni forma di rinnovamento e continuato a piazzare nei posti chiave sempre i soliti amici, ruotando di volta in volta gli incarichi ma garantendo sempre uno stipendio a chi, privo di incarico, si sarebbe ritrovato senza arte né parte.
Niente di nuovo, è la vecchia linea del PCI.
E’ la stessa linea che vede al potere dentro un partito che le prende da trent’anni la stessa persona e la stessa dirigenza. Magari una dirigenza in nome e per conto.
Perfettamente in linea con quanto avviene a livello nazionale.
Dove è l’opposizione nel consiglio provinciale? E nel consiglio comunale? Se Adragna vuole entrare in giunta (ma quanti PD Madama Dorè) Capodicasa & A. che pensano?
Ed interessa ancora a qualcuno sapere che pensano?
Insomma caro Elio, magari hai ragione tu che Arnone sbaglia, ma certamente è l’unica voce che si sente.
COSIMO PIOVASCO DI RONDO’
RICORDARE CHE NON HO SCRITTO UN “PEZZO” POLITICO E’ UN GRANDE RICONOSCIMENTO PER UN GIORNALISTA. LA RINGRAZIO.
PERO’…QUEL “PIOVASCO”…CAMBI ARALDICA E LA PROSSIMA VOLTA FACCIA PIOVERE SUL SERIO. CI CONTINUI A LEGGERE!
Caro Cosimo Piovasco di Rondò (la sua scelta di pseudonimi è veramente inesauribile), ho letto la sua missiva e mi viene spontaneo rilevare ed evidenziarne alcuni aspetti. La parodia in maniera un pò istrionesca della canzone cui lei fa riferimento, credo sia appannaggio ESCLUSIVO di “quel” prolifico Arnone che quotidianamente con filmati, conferenze, recite, sceneggiate, libercoli, manifesti, plausi, critiche, “missive”, posters, casacche sportive e quant’altro, non lascia occasione per sentenziare su tutto e, soprattutto, su tutti: gente comune e non, politici e non, che spesso niente hanno a che spartire con lui se non la “COLPA” di condurre o sostenere iniziative che a lui non risultano gradite o di ricevere qualche incarico in qualche ministero o ente dal politico di turno.
Io non conosco nessuno dei politici che lei chiama in causa e neppure il titolare e i collaboratori di questo sito giornalistico, per cui le considerazioni che mi vengono spontanee niente hanno a che vedere con retroscena di carattere politico.
Pertanto dovrebbe seriamente valutare se, quando parla di “sbilanciamento” negativo nei confronti di Arnone e della libertà di espressione che viene in questo sito (forse unico) concessa ai lettori, libertà peraltro concessa anche, e forse di più, allo stesso Arnone, che trova accesso sia con i le sue “missive” sia con tutti i commenti o variegate repliche a tutti i lettori, non sia piuttosto lei sbilanciato a favore di Arnone.
Mi viene, quindi, naturale girarle questa domanda: Non è che la gente sente il bisogno di reagire, non tanto allo sbilanciamento della televisione locale, che da solo sarebbe sufficiente a giustificare “qualunque” sbilanciamento da parte di altri, quanto al reale MONOPOLIO attraverso i mass media di cui Arnone gode ampiamente? Mi meraviglia quindi che lei manifesti stupore per lo spazio che questo sito lascia ai lettori, tutti i lettori, che evidentemente non possono avere accesso alla televisione come quotidianamente fa in modo esclusivo lo stesso Arnone, in virtù di un certo “contratto” (come abbiamo avuto modo di leggere sulla stampa) che lo lega a doppio filo all’editore della stessa.
Già la stessa esistenza di questo contratto la dice lunga sul tipo di informazione “A SENSO UNICO” che ne deriva e con una capacità di penetrazione che neppure tutti i siti web messi insieme possono eguagliare.
Quando lei parla di sbilanciamento non ritiene di contraddirsi nel parlare (anche lei) in continuazione ed in certi termini dell’on. Capodicasa e &. (alla stessa stregua di Arnone,che usa tutti i mezzi di comunicazione, questo incluso?
Quindi lasci che Arnone continui pure (anche perchè non ne può fare a meno) ad esercitare il ruolo della “first lady”, sentenziando su tutto e su tutti, con la pretesa di suggerire al prossimo cosa deve o non deve dire, a chi deve o non deve essere indirizzato, e come deve o non deve essere detto, visto che lui gode di molta, troppa più libertà di quanto è concesso a tutti i lettori, ma si astenga opportunamente dal parlare di sbilanciamento perchè, proprio se non può farne a meno, deve parlarne nella direzione giusta.
Carissimo lettore, la ringrazio per l’opportunità che mi offre di scrivere sull’argomento che le sta tanto a cuore. Non sono iscritto al Pd nè ad alcun partito e anche se lo fossi non avrei alcuna difficoltà ad esprimermi sulle questioni che lei pone.
Che il Pd ad Agrigento non sia messo molto bene lo vado dicendo anch’io agli stessi consiglieri comunali, provinciale e esponenti vari di questo partito. Che la responsabilità principale sia soprattutto di chi ha nel Pd più lunga storia di appartenenza e ruoli importanti, non vi è alcun dubbio. Che quindi l’attuale crisi del Pd nasce anche dalla mancanza di una buona organizzazione, dalla difficoltà a stare nel territorio con un progetto, dalla disattenzione costante verso la gente e i suoi problemi, dal modesto impegno di alcuni (non tutti) consiglieri comunali e provinciali nel fare bene il proprio ruolo di opposizione, è palese a tutti. Non c’è dubbio che ad esempio praticamente nulla ha fatto in poco più di un anno il coordinatore comunale del Pd Luparello. Non parla, non scrive, non appare. I parlamentari certamente potrebbero fare molto molto di più per tutti quanti noi. Molto di più potrebbe fare l’onorevole Capodicasa, ed anche il deputato regionale Giacomo Di Benedetto e tutti gli altri. Arnone invece è l’unico che fa bene la parte che si è scelto, ossia quella di accusare delle cose peggiori i leader del Pd, così da mettere in cattiva luce la sinistra agrigentina e favorire il centro-destra, che è ormai la parte politica che sostiene in maniera convinta, vuoi attraverso il sostegno alla giunta Pdl di Zambuto che in altri contesti. Non so se Capodicasa e compagni fanno bene a non replicare alle accuse di Arnone. Certe volte penso anch’io che la loro scelta sia saggia, perchè si scivola sullo stesso terreno dell’ambientalista e gli si offre un vantaggio. Altre volte sono meno convinto. E’ pure vero però che nonostante tutte le polemiche e le denunce contro Capodicasa e la sua corrente Arnone non è riuscito a cavare un ragno dal buco. Credo che gli attacchi arnoniani dipendano dal fatto che li ritenga responsabili della sua attuale condizione: quella cioè di essere rimasto un semplice consigliere comunale. In realtà Capodicasa e il partito gli hanno offerto tutte le autostrade per diventare Sindaco o un deputato, ma Arnone ha perso nelle elezioni che hanno visto tutti i sindaci dell’area del centro sinistra trionfare in provincia e tutti i candidati del centro-sinistra dei collegi agrigentini andare a Roma. Ecco un errore di Capodicasa e compagni certamente è stato quello di avergli dato molto spazio nel partito durante un certo periodo e questo in un contesto in cui pure le sezioni agrigentine del Pci non erano d’accordo, per esempio, a candidarlo a Sindaco. Oggi sbagliano certamente a non prendere una posizione netta, stabilendo se deve stare dentro il Pd o fuori, considerando ciò che scrive e le espressioni che usa nei confronti del coordinatore provinciale e dei maggiori leader del Pd sarebeb logico allontanarlo. Certamente Capodicasa e Messana a mio parere sbagliano a non mettere un punto sulla vicenda e a non aprire il tesseramento che dovrebbe stabilire, secondo me, che Arnone non può essere tesserato.Dei leader dovrebbero pronunciarsi con chiarezza su queste scelte. Il Pd agrigentino inoltre a due mesi dal Congresso è fermo. Non si muove nulla. La base non viene coinvolta, nelle sezioni non si discute. Non ci si sente in clima pre-congressuale. Questo è inaccettabile. Il Pd ha bisogno di rifondarsi. In questo senso Capodicasa e gli altri dovrebbero scegliere al prossimo congresso uomini nuovi, giovani soprattutto. C’è ancora troppa burocrazia dentro il Pd, c’è troppa preoccupazione ad usare il bilancino per stabilire rapporti interni fra le varie componenti, troppa preoccupazione di non pestare i piedi. Il senatore Adragna continua poi a sentirsi più della Margherita che del Pd. La fusione tra queste due forze di fatto ad Agrigento non è ancora avvenuta. Adragna per esempio dice a Zambuto cose molto diverse da quelle che pensano Capodicasa e gli altri. Sta preparando una rielezione di Zambuto, come se davvero tutto il Pd volesse riaffidarsi a chi sei mesi dopo avere raccolto la messe di voti del centro-sinistra è andato a consegnarla a Berlusconi. Non credo proprio che il Pd possa sostenere una nuova candidatura Zambuto-Arnone. Ma Adragna si muove come se così fosse, approfittando del silenzio del resto del partito. Che ci sia un vuoto, che favorisca queste stranezze, è vero. Ecco allora questo vuoto e tutti i problemi attuali del Pd vanno risolti. Il congresso di novembre sarà un’occasione importante. Se in quella sede non accadrà qualcosa di importante che rilancerà il Pd in provincia, certamente la stagione dei vecchi leader potrà dirsi finita e il pd agrigentino si avvierà verso un precipizio.
Caro inguaribile Elio il precipizio è già arrivato.Il PD è una scatola vuota,
una miscellanea di errori e di orrori.Sono stati quasi tutti legati agli uomini del centrodestra,anche di quelli più chiacchierati.Il compagno Bersani queste cose le sa e ci sarà un repulisti.