Patto per il territorio ? Una piccola piccola storia di fallimenti.

La nascita della nuova corrente politica locale del centro destra, denominata “Patto per il territorio”, è l’esito di un fallimento. La nuova squadra nasce dalle ceneri di una sconfitta e di tante delusioni.

Il Sindaco Marco Zambuto – che è tra i promotori del nuovo gruppo – ha gettato la spugna rispetto
all’impegno di realizzare il tentativo ( in cui molto probabilmente lui non ha mai creduto, contrariamente a tanti che hanno votato per eleggerlo) di dare concretezza allo slogan “Agrigento al di sopra dei partiti”.

E’ vero che già da tempo questa rinuncia era stata manifestata con il passaggio al Pdl, ma Zambuto
continuava a ripetere che questa scelta pro-Berlusconi non comportava un cambiamento della natura della sua attività amministrativa. Ripeteva spesso che avrebbe continuato a volare alto, amministrando in modo da rispettare gli iimpegni con gli elettori.

Credevano in questa favola l’ex assessore Settimio Biondi, che pur aderendo alla sinistra radicale ( a parole), continuava a ripetere che Zambuto non era un uomo di destra e pertanto lui poteva
continuare ad affiancarlo come assessore. Poi Zambuto l’ha rispedito a casa, sacrificandolo sull’altare degli accordi nuovi presi con i gruppi di potere del centro-destra.

Ci crede il signor Giuseppe Arnone, che continua, nonostante tutto, a ripetere che il Sindaco sta rispettando in tutto e per tutto gli impegni politici che si richiamano allo slogan “Agrigento al di sopra dei partiti” e ritiene che il Pd dovrebbe entrare in giunta per sostenere l’amministrazione in carica, perché sarebbe rimasto fedele (sic!) agli impegni assunti con l’elettorato di centro-sinistra, che lo promosse Sindaco.
In realtà è lo stesso Zambuto a riconoscere che il suo tentativo è fallito. Il reè nudo:
Agrigento al di sopra dei partiti non c’è, non c’è mai stato, con
Zambuto non
ci sarà mai. Ma non c’è stato mai neppure un Sindaco Zambuto che sia riuscito a perfettamente integrarsi nella corrente di Alfano. Nonostante tutti gli sforzi fatti dal giovane avvocato, il ministro della giustizia non l’ha mai voluto introdurre nella sua corrente.

Nonostante Zambuto avesse inserito nella seconda giunta un alfaniano di ferro, come Muglia, col ruolo di vice sindaco, il tentativo di avere un ruolo significativo in questa corrente non ha
avuto il successo atteso dall’avvocato-sindaco. Anche su questa strada Zambuto ha fallito.

Da queste sconfitte nasce “Patto per il territorio”.

Che conti cinque, dieci o venti consiglieri e politici vari poco importa, si tratta di personaggi
che in qualche modo hanno avuto il ben servito dai loro onorevoli di riferimento e che adesso creano questo limbo in attesa di fare qualche mese di purgatorio e poi venire accolti in qualche girone dell’inferno politico del centro-destra.

Diciamo inferno in considerazione degli scontri che caratterizzano di questi tempi questa parte politica.

Ecco allora: “Patto per il territorio” nasce da vari fallimenti, diversi per storia, ma alla
fine con un denominatore comune: personaggi che hanno cercato di piacere aqualcuno, ma
alla fine per una ragione o un’altra sono stati mollati. Verranno certo presto raccattati da qualche leader del centro-destra, su questo non c’è alcun dubbio.
Non si tratta di personaggi che sanno stare insieme in piedi da soli.
Stanno alla porta e attendono.

Non sono capaci di mantenersi autonomi. Hanno bisogno di uno sponsor. Lo stanno cercando. Lo troveranno. Non credono nell’utopia del libero pensiero, delle libere decisioni. Nelle loro capacità di farcela da soli
E’ per questo che crediamo anche che questa nuova corrente non costituisca una novità. E’ un riciclaggio. Con tutti i nessi e i connessi. E’ una di quelle cose insomma per cui la gente dice che la politica fa schifo, se ne tiene lontana e non va a votare.
Elio Di Bella

condividi su:

2 Responses to Patto per il territorio ? Una piccola piccola storia di fallimenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *