Agrigento, 02/09/2010 – Ieri i cittadini della provincia di Agrigento – scrive Ausilia Eccelso di Italia dei Valori -hanno dovuto ahiloro assistere all’ennesima farsa perpetrata ai loro danni.
La seduta rinviata dal giorno precedente infatti per improvviso mancato numero legale non si è potuta tenere grazie alla tempestività con la quale i consiglieri si sono “organizzati” nel non esser presenti.
Ci chiediamo come mai appena si parla di rigassificatore c’è questo fuggi fuggi generale? E come mai si è vista anche l’assenza di quelle forze che si sono schierate contro la sua costruzione l’ottobre scorso e invece oggi disertano l’aula?
Ma non si tratta degli stessi consiglieri che il giorno prima avevano tanta premura di discutere un punto –un debito fuori bilancio- tanto da volerlo estrapolare e discuterne prima del rigassificatore?
Che la “premura” e la “solerzia” dimostratasi siano sfumate in una notte?
C’è da dire che parliamo di un consiglio provinciale che tranquillamente si fa trattare dal Presidente della Provincia, anche ieri TRISTEMENTE assente alla seduta, come se fosse un suo notaio…
E quindi dopo la ridicola scena di veder presentata la nuova giunta da un giovane vicepresidente – continua la Eccelso – ci tocca assistere all’ennesima ridicola scena – chissà in quest’ultimi due mesi il nostro presidente non ci avesse ormai mostrato lo scibile delle assurdità -, dove assenti sono coloro i quali si sono schierati contro il rigassificatore quasi un anno fa e presenti invece sono coloro i quali, come il nascente “patto per il territorio” al quale va la nostra considerazione per la scelta fatta, sulla carta facenti parte di una maggioranza, assolvono al loro dovere presenziando ai lavori.
Davvero la provincia di Agrigento, i suoi cittadini, meritano questo?
Ma soprattutto, viste le prese di posizione degli ultimi tempi, alcune anche molto eclatanti, da una parte e dall’altra, ci chiediamo cosa c’è di così “difficile” da dover spiegare in questa vicenda da impedire al Presidente della Provincia Eugenio D’Orsi di concedere tali spiegazioni ai consiglieri e ai cittadini per i quali dovrebbe lavorare.
Quali sono, E PERCHE’ – conclude la componente del direttivo di Italia dei valori – , le domande alle quali non vuole (o non può) rispondere?