Mentre Il Giornale attacca il presidente della Camera Gianfranco Fini, perché il cognato abita nella casa monegasca, che Feltri dice sia stata arredata dalla Tulliani e dall’ex leader di An, ad Agrigento va in edicola un libro che narra del presunto ricatto subito da un senatore (Gambino), che non denunciò un ex direttore della Cassa Edile, sol perché costui sapeva che il senatore – all’epoca dei fatti ai vertici della Cassa -, possedeva una…casa abusiva.
Capirete bene quale “terribile segreto” conosceva l’ex direttore della Cassa Edile.
Quello che tutti sapevano e che accomuna migliaia di agrigentini: una casa, costruita abusivamente.
Partendo dal presupposto che chiunque possieda una costruzione abusiva, è soggetto ad essere ricattato da quanti ne siano a conoscenza, cioè la quasi totalità degli agrigentini, al senatore in questione è andata bene.
Provate ad immaginare se tutti coloro che erano a conoscenza del delitto, avessero chiesto un posto di lavoro, una somma in denaro o anche una semplice cena al ristorante.
10mila agrigentini?
Almeno altre 20mila persone nell’intera provincia?
In tutto farebbero 30mila persone.
Mettiamo una famiglia composta da pochi elementi, marito, moglie, un figlio.
30mila moltiplicato tre, fa 90.000.
Quanto costa oggi andare a cena al ristorante?
40/50 euro a testa, specie se a pagare sono gli altri?
Orbene, il ricatto di una cena al ristorante per tutta la famiglia, da parte di quanti sapevano, avrebbe costretto il povero malcapitato a pagare l’equivalente di 3.600.000/4.500.000 euro attuali.
Avete letto bene, milioni di euro!!
Il tutto, per nascondere il delitto commesso.
Qualcuno potrebbe obiettare che con una simile cifra, avrebbe potuto comprare non meno di due o tre appartamenti a Montecarlo, altro che casa abusiva.
E così, mentre si vanno a riesumare cadaveri sepolti vent’anni fa, mentre c’è chi a livello nazionale fa le pulci al Presidente della Camera per un monolocale a Montecarlo, comprato con i soldi del partito, presunti paladini di non si sa cosa, non leggono i giornali nazionali.
Non si spiega diversamente il fatto che di altre case, cedute in locazione a prezzi popolari e che potrebbero essere acquistati a prezzo d’affare, con un abbattimento del 40% del valore reale, l’attento scrittore di libri e paladino, non sprechi un solo grammo del suo prezioso inchiostro.
Il 5 aprile 2008, -il Corriere della Sera, pubblicava un articolo con il quale metteva a conoscenza l’opinione pubblica del fatto che l’Enasarco aveva dato in locazione immobili a prezzi irrisori:
“Pio Pompa, collaboratore del Sismi sotto inchiesta: 165 metri quadri in via dei Georgofili 123, 698 euro di affitto. Luciano Gaucci, chiacchierato «patron» del Perugia finito a Santo Domingo: altri 168 metri quadri, al piano di sotto, a 700 euro. Oppure, Roberto Castelli, ex ministro della Giustizia e senatore della Lega: 96 metri quadri a Monteverde, 600 euro“
Locazioni, che dovevano permettere di esercitare il diritto di prelazione agli affittuari, che avrebbero potuto comprare le case pagando il 30/40% in meno del loro valore reale.
«Roma da bere», la ribattezzò un pensionato Enasarco coinquilino di personaggi eccellenti.
Il tesoretto Enasarco, vale la pena di ricordarlo, era già costato un po’ di guai al furbetto del quartierino Stefano Ricucci, che in mezzo alla scalata alla Rcs, pensava anche all’ Enasarco.
Della vicenda, tornò ad occuparsi il Fatto Quotidiano, che martedì 18 maggio 2010 dedica due pagine a un articolo-inchiesta sulle case in affitto dell’Enasarco, ente di previdenza integrativa dei rappresentanti di commercio, date a politici e vip a prezzi stracciati.
Inutile dire che come inquilini i rappresentanti di commercio siano una minoranza, poiché buona parte delle unità abitative è data in locazione a politici, sindacalisti e alti funzionari di Stato, che hanno beneficiato dei privilegi e degli affitti popolari degli appartamenti di proprietà Enasarco.
Tra i nomi indicati dal giornale: Elio Vito (ministro per i rapporti con il Parlamento), Roberto Castelli (viceministro alle Infrastrutture), Massimo Sessa (collaboratore di Angelo Balducci, legato a Diego Anemone), Gioia Rabà (moglie del sindacalista Uil Brunetto Boco), Girolamo Sirchia (ex ministro della Sanità), Donato Bonanni (figlio di Raffaele, segretario generale Cisl), Benedetto Adragna (senatore questore del Pd), Luciano Gaucci (ex presidente del Perugia calcio) e Pio Pompa (agente segreto diventato famoso per i dossier anti-Prodi).
Ma lo “scrittore”, non si è accorto che il nome di un altro senatore a lui vicino, è finito nella lista redatta da un giornale con il quale si picca di collaborare, tra i “beneficiati Enasarco”?
E mentre per Fini si chiedono le dimissioni perché il cognato ha beneficiato di un appartamento comprato con i soldi del partito, molti politici, sindacalisti e funzionari dello Stato, pur beneficiando di beni comprati da altri, restano impassibili ai loro posti e nessuno se ne accorge.
Che dire? Ci sono casi e casi, così come ci sono case e case…
Gian J. Morici
Aggiungerei: così come ci sono tombe e tombe! Case di suocera e case di suocera! Libri e libri! Biografie e autobiografie: solo quando sono autoreferenziali e non per svelare le proprie magagne.
questa è la stampa italiana… tutta pilotata dal nano-mafioso di Arcore!!!
Un solo senatore aveva la casa abusiva? E tutti quelli che avevano la casa abusiva erano ricattabili? Ho letto il libro di Arnone e mi farebbe piacere se rispondesse alle domande di sopra, almeno sapremmo quante persone note ad Agrigento sarebbero state ricattabili.
Sicuramente verrebbe fuori una lista così lunga da poterne scrivere per decenni.
Peppino aspettiamo risposta.
Scherlock
peppiniello non denubzia mai gli amici,è uno che è uomo onorato !!
Come mai il Pepè agrigentino non parte da una indagine familiare? Peccato che nessun contropepè trascorre la sua vita andando a caccia dei suoi abusi o di quelli dei suoi familiari, per farne poi argomento conduttore di un “best seller”.
In edicola ad Agrigento c’è un libro, Bagani, autore Giuseppe Arnone, che descrive nefandezze vecchie e nuove della corrente Capodicasa – Vedova – Messana.
L’articolo sopra, pur essendo pregevolissimo nel ricostruire il quadro nazionale degli scandali (o presunti tali) in tema di abitazioni VIP, omette largamente di segnalare cosa sia effettivamente scritto nel libro Bagani: un alto dirigente della Cassa Edile, anni fa, viene arrestato (ARRESTATO) per magagne varie, ma viene poi scarcerato perchè manca la denunzia da parte dei vertici della Cassa Edile. Lo stesso alto dirigente è quello della pensione d’oro di cui anche questo sito si è molto occupato. Se fosse stato “fermato in tempo”, anni fa, probabilmente non si sarebbe giunti a questo punto, invece a quanto pare è stato pure promosso. Per non si sa quali meriti. Chi avrebbe potuto e dovuto fermarlo, secondo il libro di Arnone, è il “senatore abusivista”. Questo è scritto nel libro Bagani: non conosco nulla degli specifici fatti, ma il libro nel suo complesso denota grande attendibilità, quindi sono portato a credere che le cose si siano effettivamente svolte in questi termini.
Se si vuole fare una citazione, la si faccia compiutamente. Anche se si tratta di una citazione da un libro di Giuseppe Arnone, molto inviso a questo sito.
E, a proposito di questo sito e della sua attuale “specializzazione arnoniana”, non può farsi a meno di notare un interessante parallelismo con il noto settimanale Grandangolo: entrambi i direttori sono iscritti al Partito Democratico, nella “corrente” avversa a quella Adragna – Arnone, ossia quella Capodicasa – Vedova – Messana, che ha quale attuale leader il deputato regionale Giacomino Di Benedetto. La corrente dei bagani, quindi… Non c’è niente di male, ci mancherebbe. L’importante è dirlo, dichiararlo al lettore. In tal modo si metterebbe il lettore medio in grado di comprendere serenamente, per quanto già lo si “sospetti” alquanto, il quadro dello scontro politico in atto e la funzionalità di siti come questo (o giornali quali Grandangolo, o libri quali “Bagani”) a una delle “parti in concorso”…
E’ utile pure ricordare al “lettore medio” di questo importante sito internet, interessante e ben fatto, che già il giornale Grandangolo e il suo direttore, con le enormi cifre pagate ad Arnone per i risarcimenti danni statuiti dalla magistratura, finisce praticamente con il finanziare tutta una serie di attività di Peppe Arnone, da anni e per molti altri anni ancora, ritengo. Il libro Bagani spiega anche questi fondamentali passaggi… ergo, la specializzazione “arnoniana” o, per meglio dire “antiarnoniana”, non mi pare abbia prodotto grandi risultati per gli “specialisti” stessi. A parte una tessera della corrente dei bagani, con tutti gli onori che competono agli iscritti…
Gentile Direttore, auspico, anzi sono profondamente convinto, che lei oltre a pubblicare questa nota, fornirà adeguate spiegazioni ai suoi stimati lettori.
W I BAGANI!!!
Ricatto per case abusive?
boh … ne combinano casini che non sanno da chi guardarsi le spalle.
cassascuolacassascuolacassascuolacassascuolacassascuolacassascuolacassascuolacassascuolacassascuolacassascuolacassascuolacassascuolacassascuolacassascuolacassascuolacassascuolacassascuolacassascuolacassascuola !!!!!!
Più che un “lettore attento”, ho l’impressione che si tratti di un “lettore molto distratto”.
Nel ricordare la “specializzazione arnoniana”, riconducendola al fatto che il direttore – che non ha neppure scritto su queste vicende – è iscritto al Partito Democratico, nella “corrente” avversa a quella Adragna – Arnone, ossia quella Capodicasa – Vedova – Messana, che ha quale attuale leader il deputato regionale Giacomino Di Benedetto, ci si dimentica come già da quando questo sito era un blog senza direttore e quindi da me gestito in totale autonomia, l’informazione fosse la stessa di quella di oggi.
Sono anch’io un iscritto al Pd nella “corrente” avversa a quella Adragna – Arnone, ossia quella Capodicasa – Vedova – Messana?
Convengo, gentile Morici, sulla sostanziale identicità nella odierna capacità informativa del suo sito rispetto quando non era registrato come organo di stampa e non si era ancora dotato di un direttore iscritto alla corrente PD di Capodicasa, che evidentemente influenza quantomeno gli argomenti e gli articoli in chiave anti – arnoniana, se è vero come è vero che questi ultimi si sono notevolmente moltiplicati. E univocamente in senso negativo…
E’ giusto, comunque, informare di queste circostanze l’utenza del sito e le va dato atto di una profonda e non comune serietà nel riportare integralmente i commenti dei “lettori attenti e non allineati”… bravo!
Nessuno tocchi Morici. E’ del tutto evidente che, anche in questo sito, ci siano presenze provenienti dal vasto e variegato mondo dei bagani. Ma Morici è Morici. Sinceramente neppure sapevo che il direttore di questo sito non fosse proprio lui.
Ho conosciuto Morici durante la campagna contro il rigassificatore, e mi sembra una persona perbene, corretta, equilibrata e molto ben informata.
Da quello che emerge sulla corrente PD Capodicasa – Vedova – Messana, in effetti, non è piacevole sapere che le esagerazioni con questi articoli pesanti su Arnone provengono da un direttore del sito iscritto proprio a quella particolare corrente di partito, ovvero da altri simpatizzanti dei bagani.
Ma nessuno, per cortesia, mi tocchi Morici
Mah!.Se uno sapesse le vere cose non salverebbe ne i bagani ne gli antibagani.
Caro Giuseppe,
converrai però che aver individuato i bagani, illustrandone alcuni degli indecenti comportamenti, anche attraverso il libro di Peppe Arnone, è un notevolissimo passo avanti verso la conoscenza delle “cose vere”… ed è un vero peccato che questo sito, noto ed apprezzato per le sue battaglie di verità (con in testa quella sul rigassificatore di Porto Empedocle) non conceda ad Arnone, antibagano per eccellenza, lo stesso spazio che hanno gli articoli contro di lui, che ormai (essendo trapelata la notizia dell’iscrizione alla corrente Capodicasa – Vedova – Messana del direttore del sito) rappresentano oltre il 50% degli articoli…
Caro Morici, faccia qualcosa per “riportare la barra a dritta”… a presto
Onestamente….. bisogna dirlo,,,, questo Morici è un esempio di giornal-cialtroneria da avanguardia: guardate la foto.. in bianco e nero ed il titolo ….. che non ci azzecca niente, vuol far capire quello che non è ……. ho cercato nell’articolo le malefatte dei due ” bricconi ” fotografati, ma con mio stupore, dello smilzo nessuna traccia, allora avevo pensato che il senatore ricattato fosse il baffuto? ma solo oggi, dopo giorni di scervellanti interrogativi, con mio stupore l’autore dell’articolo ha ben pensato di aggiungere il nome di quel senatore tirato in causa che, udite udite non è il baffuto con foto in bellavista, ma il Senatore Gambino …..il resto è puro veleno.Per cui caro Giuseppe,la tua richiesta al Morici di fare ammenda per la sua posizione politica non dichiarata farà un bel buco nell’acqua data la continua, pervicace, gratuita e cattiva oltre che in evidente malafede nei confronti di Peppe Arnone diventata ormai persecuzione pura.
Lettore attento (????), purtroppo non si è accorto che Arnone ha la “barra”, come dice lei, tutta dal suo lato: emittente televisiva a suo servizio,come da “contratto”; annesso sito web con o senza contratto, che fa da bollettino alle sue innumerevoli sortite; commenti, repliche e controrepliche sotto una miriade di pseudonimi,dal momento che l’ultima parola la vuole avere sempre lui. Cosa vorrebbe imporre di più? Il silenzio degli innocenti?
Solo un lettore “troppo distratto” (o fazioso?) poteva far finta di on avere capito che si trattava di soggetti diversi, così come altrettanto “distratto” sembra nel non essersi accorto del nome.
Interesse particolare o semplicemente voglia di gettar discredito?
Caro Elementare Watson,
ti ho insegnato tante cose…ho sperato invano che potessi cambiare, maturare,invece continui ad essere il solito.
Sei così prevedibile…per quelli che come me ti conoscono a fondo, sin da quando con i calzoni corti e rattoppati, senza una lira, cercavi di emergere……. scalciando e infamando chi si opponeva alla tua “oggi” onnipotenza.
Ricordo la tua…..MUNNU A STATU E MUNNU SARA’……o GLI STATUTI PER GLI AMICI SI INTERPRETANO E PER I NEMICI SI APPLICANO….le cose cambiano…senza scrivere nulla si può dire molto ed una cosa è chiara a tutti…..qualcosa ti brucia, pure molto, purtroppo per te non ti darò modo di querelarmi,godendomi ogni attimo.
P.S. Ti consiglio un cucchiaio di bicarbonato…bricconcello!!!
Come mai Sig. Morici la lettera aperta del senatore questore Adragna inviata al Sindaco di Agrigento e a tutti gli organi di stampa da Lei non è stata pubblicata ?
Gent.ma Daniela,
se avessimo ricevuto anche noi la lettera, sarebbe stata certamente pubblicata.
Se ha modo, s’informi e scoprirà che a noi non è stata inviata.
Cordiali saluti
Gian J. Morici
Ma chi difende Girgenti Acque,la ditta Campione,la ditta Burgio ed altri poteri forti che fanno e disfanno ad Agrigento?Una sola persona che è a loro servizio e che si proclama difensore della città !!! Ma tutti sanno che è una bufala.!!!
Cara lettrice ORSOLA: hai perfettamente ragione. CI SONO BAGANI E BAGANI. QUELLI DI CUI PARLI TU SONO DI “ALTO” LIGNAGGIO; ESSI POSSONO TROVARE POSTO SOLO NEL CUORE DI ARNONE E NELLE SUE……, MAI E POI MAI NEI SUOI FUMETTI; SONO TROPPO POTENTI ANCHE PER LUI
Caro Sherlock Holmes, sinceramente non credo di aver mai conosciuto un galantuomo come te, ma credo attraverso i tuoi scritti appare chiaro; 1) sei un antiarnoniano per scelta di vita, forse ami i governi, e quello che possono offrirti 2) sei amico del giornalista-cialtrone che ogni mattina si alza con un unico pensiero, colpire Peppe Arnone; 3) chi la pensa come te ed insieme a te costituiscono la prova del perchè questa città non può mai avere speranza un politico come te è l’aberrazione pura. Io bevo Te ….. non bicarbonato eppur bevendoti ti digerisco molto facilmente con un semplice pensiero felice.
P.S. Spero un giorno di conoscerti per poterti mostrare tutti i miei calzoni corti che tu dici da ragazzo indossavo rattoppati e che tu mi guardavi molto attento e forse interessato???
Esimio Elementare Watson,
rimango esterrefatta dalle Vostre allusioni da postribolo di infimo ordine e basita dinanzi la mancata smentita a quanto lasciato intendere da Sherlock (sospiro…..).
Gentildonna si, ma non certo santa…….è il Vostro linguaggio, per me, stimolo al ricordo e alle fantasie da lupanare.
Ditemi, mio benedetto uomo, potrei anch’io aspirare a guardare interessata i Vostri calzoncini rattoppati?
Ahimè, fremo nell’attesa e mi tormento nel desiderio.
N.D.(forse) e Voi?
Irene Adler
Cara Irene, che capisco è il nome d’arte di Sherlock Holmes, io non volevo per niente crearle turbamento, anzi devo rassegnarle tutta la mia stima per il coraggio da voi mostrato facendo questa confessione pubblica. Complimenti da ora in poi, grazie a voi, considererò meglio il vostro amico J.Con autentica simpatia vostro E.W.
Caro Elementare,
il nome non tradisce…..siete sempre prevedibile,turbamenti compresi!