9 Ottobre 2024
Home La verità viene a galla (come gli scarichi fognari). Arnone tace? E Zambuto?

4 thoughts on “La verità viene a galla (come gli scarichi fognari). Arnone tace? E Zambuto?

  1. Un vero “capolavoro” di mistificazione, quello di Arnone, che, invece di chiedersi e chiedere a Girgenti Acque del perchè del manifestarsi, con una frequenza assurda,di falle in una condotta appena realizzata dai migliori tecnici sulla piazza (a detta di Arnone), e già collaudata, si esibisce attraverso la solita emittente televisiva in un panegirico nei confronti di sindaco e Girgenti Acque per la “solerzia ed incisività” del loro intervento per accertare quello che tutti sapevano, alcuni volevano ignorare ed altri non volevano fare emergere, ed adottare i relativi “indifferibili” rimedi. Certo se progettisti ed impresa realizzatrice fossero stati altri, si sarebbe gridato allo scandalo e sarebbe piovuta l’ennesima denuncia all’autorità giudiziaria. Invece, in questo caso, niente di tutto questo, anzi plauso al pronto intervento di riparazione ed un ipocrita riconoscimento (solo postumo, molto postumo) al consigliere Hamel per avere richiamato l’attenzione sul fatto. Ma le vere “lordure” che si consumano attraverso la ricostruita condotta sottomarina sono quelle che non emergono dalle acque inquinate del mare. Attengono ad una procedura tecnica ed amministrativa del tutto singolare, in cui l’amministrazione comunale e Girgenti Acque hanno fatto a meno,quelle delle presritte autorizzazioni, prima tra tutte quella allo scarico. Questa volta l’appello-denuncia all’autorità giudiziaria lo rivolge la popolazione, per conoscere se questi aspetti, tutt’altro che marginali, siano alla base della realizzazione di una condotta FUORI LEGGE PERCHé NON PRECEDUTA DA QUELL?IMPIANTO DI DEPURAZIONE CHE SECONDO LEGGE IL VIGENTE PROGRAMMA DELLE FOGNATURE IMPONEVA PRIMA ED IMPONE OGGI PIU’ CHE MAI. Bisogna spiegare perchè ad Agrigento si sperperano milioni di euro per una condotta sottomarina abusiva (che non depura un bel niente) e si lasciano deperire i finanziamenti relativi al completamento del depuratore e delle fognature della zona “Cannatello-fiume Naro”, possibilmente continuando ad inviare “letterine” per reperire nuovi finanziamenti. Se questo è il coraggio di cambiare………”megliu u tintu canusciuto ca u bonu a canuscisi” recita un vecchio ma attualissimo detto siciliano.

  2. Tra sabotaggi, servili encomi e tanto tanto teatrino…….meglio farci sopra una bevuta.
    La solita emittente televisiva ha riproposto in tutte le salse un filmino che ripropone Arnone nel suo sport preferito:bagno a San Leone con bevuta (di acqua di mare) ed annesse immancabili interviste “confezionate” all’uopo ed ancora dichiarazioni a tutto spiano sull’operato “miracoloso” di Girgenti Acque, cui solo una piccola falla ha giocato un brutto tiro..
    A proposito: doveva essere tanto tanto tanto monellina quella falla, però piccola, che giocava a nascondino. Si manifestava infatti “AD INTERMITTENZA” (come vorrebbe dare a bere – è il caso di dire- Arnone), ma solo agli occhi del consigliere Hamel, ma si sottraeva alla vista dello staff supertecnico di Girgenti Acque ed ai filmati di Arnone. Che si trattasse anche questa volta di sabotaggio portato avanti da qualche esperto prestigiatore affiliato alla solita lobby giornalistico-affaristico-politico-mafiosa ecc……???? Semplicemente ridicolo !!!!

  3. Capri, il sindaco autorizzava lo scarico delle acque nere a mare: indagato
    Operazione del Noe e della Procura di Napoli:
    sotto sequestro il depuratore di Occhio Marino

    Operazione dei Noe dei carabinieri
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    CAPRI – Il sindaco di Capri, Ciro Lembo, è indagato per abuso di ufficio e gettito di cose pericolose nell’ambito dell’inchiesta sul depuratore dell’isola azzurra, sequestrato oggi dai carabinieri del Noe. Sotto accusa è la delibera dello scorso settembre, reiterata poi a maggio, con la quale Lembo autorizza la Gori, che gestisce il depuratore, a trattare solo il 20 per cento delle acque nere prodotte nell’isola e a sversare in mare, senza alcun trattamento, il rimanente 80 per cento. L’impianto, infatti, è obsoleto e non riesce a ripulire tutti i liquami: di qui la decisione del sindaco, avallata da una conferenza dei servizi che si svolse in Prefettura, di sversare in mare la stragrande maggioranza delle acque nere. L’inchiesta è del pm Federico Bisceglia, della sezione Ambiente della Procura coordinata da Aldo De Chiara.

    DOPO LA DENUNCIA DI ROCCO BAROCCO – In concorso con Lembo è indagato per gli stessi reati l’amministratore di Gori, Giovanni Marati. Le indagini sono scattate dopo una denuncia dello stilista Rocco Barocco, che aveva notato una strana schiuma nel tratto di mare davanti alla sua villa. I carabinieri del Noe, coordinati dal maggiore Giovanni Caturano, hanno compiuto diversi accertamenti, tra cui l’acquisizione di alcuni documenti negli uffici della Provincia. Proprio la Provincia, infatti, che ha delle competenze in materia ambientale, aveva revocato a Gori l’autorizzazione a sversare in mare le acque; tuttavia, secondo la ricostruzione degli investigatori, il sindaco di Capri aveva reiterato l’ordinanza «per motivi di igiene e sanità pubblica».
    Il paradosso è che esattamente un anno fa, e un mese prima che fosse emessa l’ordinanza, aveva suscitato un clamore mondiale lo scarico in mare, vicino alla grotta azzurra, di liquami fognari da parte di due dipendenti di una ditta di espurgo pozzi neri. Al processo contro gli operai, che si è concluso con due condanne, il Comune di Capri si è costituito parte civile assieme a quello di Anacapri, ottenendo una provvisionale di 100.000 euro.

    Il sequestro del depuratore di Occhio Marino, disposto d’urgenza dal pm, dovrà essere ora convalidato dal gip. L’impianto è tuttavia funzionante: continua a trattare il 20 per cento delle acque nere, mentre il rimanente 80 per cento viene portato sulla terraferma e trattato a spese di Gori. Notizia pubblicata anche dal giornale Di Sicilia del 01/09/2010.

    http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2010/31-agosto-2010/capri-sindaco-autorizzava-scarico-acque-nere-mare-indagato–1703672851455.shtml

    Nella strana Agrigento invece accade, che, pur sapendo dello sversamento delle acque non trattate direttamente nel vallone di Villaggio Mosè, per il depuratore mal funzionante e insufficiente di via Sirio, (denunciato mesi addietro dal dott Aldo Capitano) e sapendo anche dello sversamento nel mare di S. Leone dei liquami fognari in completa assenza di depurazione, il sindaco Zambuto sta a guardare, al comandante Antonica va il premio nazionale“Ambiente e legalità”, “”premio, connotato da forte valenza d’immagine sociale, è conferito annualmente a personalità che, nelle varie realtà locali d’Italia, si sono fortemente contraddistinte per la propria attività nei confronti dei temi ambientali””, in compenso abbiamo un consigliere prestigiatore, che tutto sa e niente vede, e peccato che non abbiamo un grande stilista dal nome di Rocco Barocco, che presenti una denuncia alla Procura, questa è Agrigento…………….

    Grazie dell’ospitalità Sergio

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