Quella che sembrava una storia finita – l’idillio Alfano-Zambuto -, rischia di trasformarsi nel tormentone dell’estate.
Una soap opera, la cui struttura narrativa seriale non serve né a noi cittadini e neppure agli stessi protagonisti.
Solo per dovere di cronaca, pubblichiamo l’ennesima, quanto inutile, lettera, inviata dal sindaco Marco Zambuto al ministro Alfano e la risposta da parte del Ministero della Giustizia, con la speranza di non tediare eccessivamente i nostri lettori.
Lettera di Zambuto:
Caro Ministro,
come ti è ben noto una normativa dell’era fascista (la legge 24 aprile 1941 n. 392), stranamente ancora non abrogata, obbliga i comuni che sono sede di uffici giudiziari ad anticipare, per conto dello Stato, le spese di giustizia che il Ministero, con tempi ritardati, rimborsa solo in parte.
Agrigento per tale meccanismo assurdo ed ingiusto aspetta dal tuo Ministero, per gli anni 2008, 2009 e 2010, circa quattro milioni di euro.
Tale importo, che noi anticipiamo, penalizza i servizi essenziali per la Città. Basti pensare che con meno di 400 mila euro di economie e risparmi siamo riusciti ad intervenire con l’asfalto in molte strade cittadine che non venivano riparate da tempi immemori.
Nel sollecitarti tali rimborsi, indispensabili per la vita civile della Città, ti ricordo ancora il più volte richiesto “contributo di solidarietà” che il Governo nazionale, così come ha fatto per Roma, Palermo e Catania, deve dare ad Agrigento per ripagarla dai tanti anni di cattiva gestione della cosa pubblica.
Con viva cordialità.”
Marco Zambuto
Risposta del Ministero:
In relazione alle dichiarazioni rese dal Sindaco di Agrigento in materia di rimborso delle spese erogate per conto degli uffici giudiziari di Agrigento, il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria – rende noto quanto segue.
I comuni sono tenuti per legge (la n. 392 del 1941) ad anticipare le spese relative al Funzionamento degli uffici giudiziari collocati sui rispettivi territori.
La procedura per il rimborso di queste spese da parte del Ministero della Giustizia prevede che:
a) Ai Comuni, a partire dall’anno successivo a quello di competenza, viene rimborsato un primo anticipo pari al 70% del saldo dell’anno precedente;
b) Il saldo viene invece erogato dopo che, la Commissione di Manutenzione in sede locale, organo di cui lo stesso Sindaco è componente di diritto, approva il rendiconto finale dell’anno di competenza e lo trasmette ai Ministero;
c) Il decreto Ministeriale di rimborso è unico per tutti i comuni interessati (circa 800) e – dopo i controlli dei singoli rendiconti – viene sottoscritto dal Ministro della Giustizia, per essere trasmesso al Ministro dell’Economia ed al Ministro degli Interni per le controfirme, nonché all’Ufficio Centrale del Bilancio per il controllo contabile.
In particolare, va ricordato che il decreto ministeriale relativo ai saldi 2008 è già stato firmato (da circa un mese) dal Ministro Alfano e trasmesso alle altre autorità competenti; quello relativo ai saldi del 2009 è già in lavorazione e sarà trasmesso il mese di ottobre agli altri ministri competenti.
Nessuna somma la legge consente, ovviamente, di erogare per l’anno 2010 ne a titolo di anticipo ne tantomeno a saldo.
Negli anni precedenti questa procedura comportava ritardi anche quinquennali nelle procedure di rimborso, sia con riferimento agli anticipi che con riferimento ai saldi e non è mai accaduto nel passato che venisse erogato un saldo (quello del 2009) relativo all’anno precedente rispetto a quello in corso.
Infatti, con espresso atto di indirizzo politico il Ministro Alfano ha imposto un mutamento di rotta che, con grande impegno della struttura amministrativa e proprio per venire incontro alle esigenze dei Comuni con situazioni finanziarie disastrate (tra i quali e primo fra tutti quello di Agrigento, ma anche Catania ed altri), ha determinato l’azzeramento del notevole arretrato relativo agli anni precedenti eliminando in un due soli anni di amministrazione Alfano le annualità incagliate a partire dal lontano 2003, come dimostrano i rimborsi erogati in questi ultimi due anni.
Ad oggi le procedure sono sostanzialmente allineate a tempi del tutto fisiologici rispetto alla complessa procedura prevista dalla legge e ciò è stato da più parti ed unanimemente riconosciuto come un notevole successo dell’amministrazione Alfano.
I vantaggi conseguiti riguardano, peraltro, non soltanto l’accorciamento dei tempi di rimborso dei saldi e di erogazione degli anticipi (come mai accaduto in precedenza), ma anche l’entità percentuale delle somme rimborsate che, ad es., per il 2008 è pari al 99% di quanto richiesto, mentre in precedenza difficilmente ha superato l’80%.
Tutto ciò è ben noto allo stesso Sindaco di Agrigento, dott. Marco Zambuto, che ha sempre e tempestivamente ricevuto tutte le informazioni al riguardo ed ha avuto modo di complimentarsi reiteratamente con i vertici dell’articolazione ministeriale competente per l’accelerazione e l’efficientamento delle procedure di rimborso che riguardavano le annualità precedenti (e giova ricordare che in un paio di occasioni l’erogazione dei contributi arretrati ha evitato anche la radicalizzazione delle proteste sindacali dei dipendenti dei gestori del servizio di vigilanza del Tribunale di Agrigento).
Zambuto ha il diritto di chiedere perchè la città soffre di finanziamenti.ALFANO il dovere di pagare.Lo faccia presto se vuole bene alla sua città.
Zambuto ha diritto di chiedere ciò che prevede la legge. Alfano ha il dovere di pagare, come previsto dalla legge.
Zambuto ha l’obbligo di denunciare favoritismi per le altre città (Palermo, Catania) rispetto alla sua. E questo dovrebbero farlo anche tutti i cittadini. O, almeno, ricordarsene al momento del voto.
La risposta del ministro, nel caso specifico, mi pare eccessivamente tecnicistica, ma tutto sommato ben supportata dai fatti.
Ancora una volta, i cittadini non sapranno come stanno le cose in realtà.