Devono essere i giovani a cambiare la politica, e non la politica a cambiare i giovani”.
Il rapporto tra giovani e politica complesso ed attuale. Si dice, spesso a ragione, che la politica non si occupa a sufficienza dei giovani.
Nel contempo, anche i giovani sembrano avere un rapporto conflittuale con la politica, specie se confrontati con i coetanei degli anni Cinquanta e Sessanta.
Le ricerche più recenti hanno tentato innanzitutto di evidenziare come le attuali condizioni di vita possano influire l’atteggiamento dei giovani rispetto alla politica, in passato impressa nella memoria collettiva come sinonimo di impegno civile e contestazione, attualmente sintomo di un certo disinteresse.
Nel periodo della ricostruzione e del boom economico lo strumento per partecipare al mutamento del paese, appena uscito dalla dittatura e dalla guerra, erano i partiti, a cui i giovani si avvicinavano attraverso le sezioni e le parrocchie; luoghi dove si discuteva, si formavano le idee, si cresceva, si selezionavano i dirigenti del futuro. Da D’Alema a Fini, molti degli attuali leaders politici nazionali si sono formati in quegli anni nelle organizzazioni giovanili di partito.
I primi segnali del mutato rapporto tra giovani e politica affiorano alla fine degli anni Sessanta. I partiti sono considerati troppo lenti nel recepire gli stimoli delle nuove generazioni. L’interesse per la politica, però, cresce, raggiungendo il culmine nel ’68 e negli anni immediatamente successivi, e manifestandosi attraverso assemblee infuocate, occupazioni e cortei.
Negli anni ottanta si assiste a ciò che viene definito “riflusso”, e vuole descrivere il rapido allontanamento dei giovani dalla politica. L’attenzione si sposta sulla vita privata: studiare, lavorare, far carriera. I partiti, inoltre, provocano insofferenza per la lentezza dei tempi della politica. Ad ogni elezione aumenta il numero degli astenuti. E la distanza tra giovani e politica continua a crescere.
Si nota un accentuato disagio tra i giovani, causato dalla mancanza di una classe politica dirigente capace ed affidabile. Le istituzioni appaiono ai giovani distanti ed incapaci di soddisfare le loro esigenze, che li convince ad adottare un atteggiamento distaccato nei confronti della vita politica quotidiana.
I giovani sembrano non avere fiducia nella politica e nelle istituzioni, hanno rinunciato a credere negli ideali che hanno accompagnato le generazioni precedenti, si sono ormai abituati vedere la politica come un’entità che non gli appartiene e che va osservata a distanza. La politica giovanile è praticamente inesistente, e i pochi giovani che hanno degli ideali politici non vengono incoraggiati a portare avanti le proprie idee.
Le promesse non mantenute, gli scandali, l’opportunismo, i giochi di potere, queste sono le ragioni per la quale regna lo scetticismo tra le nuove generazioni che sono diventate il soggetto escluso dalla politica. E’ necessario, invece, un tipo d’educazione completamente diverso, che abitui le persone, fin dai primi anni della propria vita, a porsi in relazione con gli altri. Questo è certamente un primo passo per far comprendere, in seguito, l’importanza della politica come strumento di aiuto alla collettività.
Devono essere i giovani a cambiare la politica, e non la politica a cambiare i giovani.
L’idea di un’esaltazione dell’innocenza, in quanto valore innovativo e creativo, mi entusiasma, perchè è necessario creare una nuova genesi,e come sosteneva Rousseau l’uomo nasce buono è la società, con tutti i suoi condizionamenti,che alt…era la sua natura; quindi: VIVA I GIOVANI ..nuova forza ad essi.
Gerlando Gibilaro
Generazione Italia Agrigento vuole essere un aggregatore intergenerazionale rivolto a tutti coloro che hanno voglia di impegnarsi per l’Italia, con un’attenzione particolare ai giovani che non vogliono limitarsi a subire il futuro del loro Paese ma hanno il coraggio e la passione di immaginarlo, invitandoli ad essere protagonisti dell’Italia del 2020, l’Italia che verrà..
L’idea di un’esaltazione dell’innocenza, in quanto valore innovativo e creativo, ci entusiasma, perchè è necessario creare una nuova genesi,e come sosteneva Rousseau l’uomo nasce buono è la società, con tutti i suoi condizionamenti,che alt…era la sua natura; quindi: FORZA AI GIOVANI ..nuova forza ad essi.
Responsabile Generazione Italia Agrigento
Gerlando Gibilaro