Non si tratta di un nuovo film o della storia di un padrino di Cosa Nostra latitante, più semplicemente è una tendenza che da parecchi anni ormai conquista sempre nuovi Paesi: la nascita di locali mafia-style.
Uno di questi è il ristorante Don Corleone di Cipro.
Nato sulla strada principale di Protaras, ha costruito una fedele clientela locale, oltre ad essere una delle mete gastronomiche preferite dai turisti.
Non sorprendetevi pertanto se all’interno del locale troverete le immagini del famoso protagonista del film “Il Padrino”, ad adornare le pareti di questo piccolissimo ristorante.
Un locale alla moda, dai prezzi molto contenuti, che fa registrare ogni giorno il tutto esaurito.
Locale a tema, musiche italiane, persino qualche mitra, si spera finto, dietro il bancone.
Un’atmosfera che avrebbe fatto felici Marlon Brando, Robert De Niro e Frank Sinatra.
Primi piatti come la carbonara, spaghetti al pomodoro e basilico, rigatoni all’arrabbiata, cavatelli, vengono seguiti da abbondanti secondi a base di pesce. Chi lo volesse, può anche optare per un’ottima pizza.
Peccato che la parola “mafia” non profumi solo di basilico e pomodoro. Peccato che a noi italiani ricordi le stragi di Capaci e via D’Amelio; il piccolo Di Matteo sciolto nell’acido; la droga; le tangenti e tutto quello che quotidianamente questo Paese vive.
Eh sì, da noi non ci sono i ristoranti di Don Vito, ma c’è la mafia, quella vera. Quella che puzza di sangue e accordi inenarrabili con lo Stato.
Quella mafia che anziché presentarsi con il copricapo da chef, indossa giacca e cravatta e gestisce il potere e la violenza di quei miserabili che comunicano con i “pizzini”. “Pizzinari”? No, semplicemente pezzenti.
Gian J. Morici