John “Sonny” Franzese, in primo luogo estrae il portafogli. Infila una mano nella tasca anteriore e tira fuori una manciata di monetine e un mazzo di biglietti da visita, tenuti insieme da un elastico. Poi si sfila la cintura dei pantaloni.
Non si tratta della scena di un film vietato ai minori, anche se il protagonista è lo stesso che finanziò film per adulti come “Gola Profonda” o il film horror “Non aprite quella porta“.
John “Sonny” Franzese, 93 anni, è il vicecapo della famiglia mafiosa dei Colombo – una delle cinque famiglie italo-americane che controllano il crimine organizzato a New York
La scena è quella del 93enne boss, che porge i suoi effetti personali al proprio avvocato, Richard Lind, prima di avviarsi verso la prigione dalla quale non potrà uscire che da morto.
Dovrà infatti espiare una condanna fino a 20 anni di carcere dopo che il Giudice della Corte Distrettuale degli Stati Uniti, Brian Cogan, il quale non ha fissato un termine di condanna. – negli Stati Uniti non c’è l’obbligo di precisare con esattezza gli anni di pena inflitti -, lo ha giudicato colpevole insieme ad altri tre coimputati del reato di estorsione in danno di uno strip club e di una pizzeria.
La giuria del tribunale federale di Brooklyn ha atteso più di quattro giorni prima di emettere il verdetto, alimentando in Franzese e nei coimputati una piccola speranza. Ciò ha consentito a Sonny di vedere per l’ultima volta i fuochi d’artificio di luglio.
Sonny Franzese è ormai l’ex numero due della famiglia mafiosa dei Colombo ed era anche uno dei pochi superstiti di un’epoca in cui i mafiosi festeggiavano presso il famoso club Copacabana, con Frank Sinatra e Sammy Davies Jr.
Proprio di Sinatra, si narra di quando in segno di rispetto gli baciò l’anello al dito.
Ad incastrare il vecchio boss, numerose intercettazioni.
Ma le prove decisive, sono state quelle acquisite grazie alla collaborazione del figlio di Franzese, John Jr., che d’accordo con l’FBI, grazie ad una microspia, registrava le conversazioni con il padre.
Sonny, aveva finanziato il film “Gola profonda”, senza poter immaginare che i suoi giorni sarebbero finiti grazie ad una diversa gola profonda.
La mafia americana è stata di recente scossa da una serie di tradimenti al codice dell’omertà, ma la decisione di John Jr Franzese di testimoniare contro il padre, è stata particolarmente scioccante.
Mentre gli avvocati di Sonny – soprannominato “Nodfather” – facevano notare che lo stesso si era brevemente addormentato mentre il figlio testimoniava contro di lui, rimarcando come l’età e l’incapacità a suguire quanto gli accade intorno, provavano come il loro assistito non rappresentasse una minaccia per nessuno visto che la sua età è paragonabile “all’età di Eisenhower e Lyndon Johnson, e forse all’età di George Washington”, John Jr. ribadiva dinanzi ai giudici che l’aspetto fragile del padre era ingannevole.
“Non sto parlando di mio padre come uomo, sto parlando della vita che ha scelto. Quella vita che ti assorbe e ti fa vedere le cose solo in un modo”, ha detto ai giurati.
John Jr, 50 anni, ha riferito ai giudici che ha seguito le orme del padre fin da ragazzino, quando questi lo utilizzava per portare i suoi messaggi ad altri capi mafia.
In una delle conversazioni registrate e fatte sentire nell’aula di tribunale, si sente il vecchio Sonny impartire al figlio lezioni su come trattare la vittima di estorsione. “Se non ti dà quello che chiedi, lasciarlo a terra…”.
Tina Capoblanco-Franzese, ex moglie del boss, ha detto che l’infanzia di suo figlio è stata segnata dalla vita del padre.
La difesa ha detto ai giurati che la decisione di Giovanni Jr di testimoniare contro il padre era “spregevole” e “subumana”, anche se il convenuto, che ha trascorso 25 degli ultimi 40 anni in carcere, aveva detto in precedenza: “Chi se ne frega ? Devo morire da qualche parte “.
Sonny Franzese indossava una tee-shirt blu e bianca a righe e pantaloni di colore oliva.
Il suo amico e coimputato, Giuseppe Di Gorga, 70 anni, al solito elegante, vestiva in giacca e cravatta.
Di Gorga, è stato condannato per estorsione agli strip club Hustler e Penthouse.
A Di Gorga è stato chiesto durante il processo cosa stesse facendo. “Cosa sto facendo? Sono seduto su una sedia, in attesa che rinchiudano anche me. Ecco cosa sto facendo.”
In tribunale ieri mattina, Di Gorga aspettava il suo avvocato, Raymond Colon, per concordare la propria difesa nella speranza che il giudice distrettuale Brian Cogan gli concedesse la libertà in attesa di giudizio.
Dopo la condanna di Sonny, Di Gorga ha allentato la cravatta, l’ha tolta, e dopo averla piegata tre volte l’ha porta insieme al portafoglio al suo avvocato.
Chris Curanovic, 29 anni, altro coimputato, non deve invece preoccuparsi di svuotare le tasche, poiché detenuto già da un anno in un carcere federale, dopo che il proprietario di un bar aveva testimoniato contro di lui, sostenendo che aveva cercato di piantargli la mano sulla scrivania con un cacciavite, durante un’estorsione per conto di Franzese.
A John “Johnny Cap” Capolino, 42 anni, un parente di Franzese, è stato permesso di restare libero su cauzione fino alla condanna. “E’ una crocifissione rinviata”, ha detto fuori dal tribunale, mentre si accendeva una sigaretta.
Prima di uscire dall‘aula, si era salutato con il vecchio boss, che lo aveva baciato sulle guance dicendo: “Questo è quello che è stato.”
“‘Zi’, conserva un posto per me”, avrebbe risposto Capolino.
Gian J. Morici