Gentile direttore vorrei ricordare Josè Saramago così: ” …Perchè siamo diventati ciechi, Non lo so, forse un giorno si arriverà a conoscerne la ragione, Vuoi che ti dico cosa penso, Parla, Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono” da” Cecità ” e ancora: “…Hai novant’anni. Sei vecchia, piena di acciacchi… Non sai leggere. hai le mani grosse e deformate, i piedi induriti… Hai allevato persone e bestie, ti sei messa i maialini nel letto quando il freddo minacciava di gelarli… sette volte incinta – sette volte hai partorito… Non sai niente del mondo, Non ti intendi di politica, nè di economia,nè di letteratura, nè di filosofia, nè di religione. Hai ereditato un centinaio di parole pratiche, un vocabolario elementare. Con questo sei vissuta… Ma perchè, nonna, perchè ti siedi sulla soglia della porta, aperta sulla notte stellata e immensa, sul cielo di cui nulla sai e nel quale mai viaggerai, sul silenzio dei campi e degli alberi attoniti, e dici, con la tranquilla serenità dei tuoi novant’anni e il fuoco della tua adolescenza mai perduto: ” Il mondo ècosì bello, ed io ho tanta pena di morire!” da ” Lettera a Josefa, mia nonna” in ” Di questo mondo e degli altri” E’ morto un poeta e quando muore un poeta il mondo si impoverisce. Omaggio al Poeta. Lia Rocco
2 thoughts on “IN RICORDO DI SARAMAGO – Lettera al direttore”
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Senza dubbio uno dei più personaggi della letteratura mondiale del XX secolo, insieme a Sciascia e Pasolini. Davvero siamo tutti più soli…Mi piace ricordarlo riportando quando lui stesso scrisse, appena un anno fa, a proposito della morte di un altro grande poeta Mario Benedetti “è morto Mario Benedetti a Montevideo e il pianeta è diventato troppo piccolo per contenere la commozione delle persone.
“http://quadernodisaramago.wordpress.com/2009/05/19/poeti-e-poesia/”
Ciao José!
naturalmente “quanto” lui stesso…., ma siamo agrigentini…