Ricordate “I maneggi per maritare una figliola” cavallo di battaglia per Gilberto Govi negli anni 50?
Bene, similari situazioni esilaranti si ritrovano in questa commedia brillante in due atti “Cullucari e maritari pi me figli s’hava a fari” che il “Gruppo Teatro Livatino” del secondo circolo didattico di Porto Empedocle ha messo in scena col prorompente entusiasmo dei neofiti.
I parametri del testo di Govi vi si ritrovano tutti, dal dialetto alle diatribe volitive e autoritarie di una Santippe siciliana che spiaccicano il marito all’angolo del ring casereccio.
Se nei “Maneggi” c’era una solo figliola qui la faccenda si complica e di ragazze da marito ce ne sono addirittura tre, impegnando l’autore …esecutivo, Calogero Castelli a bilanciare le loro entrate in scena e i loro caratteri con l’arguzia dei dialoghi e delle situazioni che mandano in visibilio gli spettatori.
Castelli ci racconta l’ansia di una famiglia, di modeste condizioni economiche con fanciulle da maritare con l’happy end della sistemazione delle tre figlie. A completare l’opera c’è il marito ,un disoccupato che vive alle spalle della moglie che fa la sarta con l’aggravante di un rapporto conflittuale e che insieme a nipoti, vicini di casa e inquiline di palazzo vanno a completare una galleria di personaggi ben caratterizzati.
“.E’ una commedia brillante che è stata scritta a più mani –precisa Castelli-e hanno partecipato alla stesura anche i vari personaggi. Una novità di questa commedia è che vi ruotano attorno 19 personaggi, la maggior parte sono figure femminili che nel teatro spesse volte affrontano ruoli drammatici, invece qui sono 19 figure femminili che si cimentano in parti comiche.
Tutto questo rientra in un nostro progetto del Teatro scuola per migliorare l’aspetto comunicativo e relazionale sia all’interno della scuola , come rapporto tra docenti, ma anche come rapporto con gli alunni. I risultati sono eccellenti.”
“E’ una esperienza che valeva la pena di fare- rileva una delle protagoniste- il testo vuole divertire e anche far riflettere sulle difficoltà economiche di numerose famiglie d’oggi , non solo, ma nasce da una ricerca di tradizioni e di linguaggi popolari ormai in disuso”.
Doveroso a questo punto citare tutti i protagonisti: Rosa Romano,Calogero Castelli,Romana De Leo,Santa Asero, Salvatore Indelicato, Didì Carmona, Caterina Amato, Cettina Di Mare, Margherita Cappadonna, Rosetta Miccichè,Giusy Sanzone, Maria Angela Fiorica, Maria Bottacci,Sara Alaimo,Eugenia Agrò, Franca Grado, Antonella Butticè, Maurizio Bognanni,Giusy Morello. (D.R.)