“1717 – Un uomo qualunque” – di Gian Joseph Morici

copertina

Tratto dal romanzo “1717 – Un uomo qualunque”

La mafia:

A farsi incontro a Giorgio, fu il papà di Carmelo:

– “Tu e Carmelo, dovete essere come fratelli. A lui, ho rotto io la faccia… Un figlio già l‘ho perso…

Il fratello di Carmelo era stato ucciso qualche anno prima.

Mentre dall’ingresso si spostavano verso la sala riunioni, uno dei due di Fasaria che aveva visto entrare prima, lo accompagnò alla sua sedia. Attorno al tavolo sedettero Giorgio e suo padre, Tonino Saletta, Zu Matte’, il padre di Carmelo e l’altro della zona del porto. I restanti, compreso Belvecchio, Vincenzo e Carmelo, il quale aveva vistosamente il labro tumefatto, si accomodarono su alcune sedie poste alle loro spalle.

Giorgio era teso. Temeva potesse accadere qualcosa al padre e si chiedeva come avrebbe potuto perdonarsi il fatto di avergli consentito di andare con lui.

L’avere gli altri alle spalle e sapere che i suoi “amici” non erano armati, lo preoccupava. Tonino era pallido. Un uomo con la gobba, claudicante e dall’aria non molto furba; era veramente lui l’artefice della truffa? Quello che aveva fregato suo padre? Il primo a parlare fu Zu Matte’.

– “E allura, chi c’è di fari pi’ livari sta chiacchiara? (E allora, cosa c‘è da fare per risolvere questo problema?)”.

– “Ju aspettu li grana di l’Inghilterra. Ancora un pocu di pacenzia… (Io aspetto i soldi dall’Inghilterra. Ancora un po’ di pazienza…)” – disse Tonino.

Prima che Giorgio avesse il tempo di parlare, intervenne il padre di Carmelo.

– “No Toni’. Tu ti pigliasti a proprietà di Giorgiu senza pagari e ora la torni. Chi pensi ca p’aiutari a tia, u primu me figliu c’avissi appizzari a vita? Si sapiva chistu, nun ci lu faciva ‘mpilari… Toni’ s’un po’ pagari, tutti cosi ha renneri…

(No Tonino, tu ti sei preso la proprietà di Giorgio senza pagare e ora gliela restituisci. Cosa pensi che per aiutare te, mio figlio deve perderci la vita? Se avessi saputo questo, lo avrei tenuto fuori… Tonino se non puoi pagare, tutte cose devi restituirgli…)”.

Mentre l’altro pronunciava queste parole, Tonino con lo sguardo cercava il conforto di qualcuno alle loro spalle. Niente. Non una sola parola. Neppure Giorgio aggiunse altro.

Toni’. dunaci ora stessu i chiavi, i sordi dill’incassu di stasira e poi subitu ci fa l’attu… U restu, poi si vidi…(Tonino dagli subito le chiavi, i soldi dell’incasso di stasera e poi subito gli fai l’atto… Il resto, poi si vede…)”. U Zu Matte’ aveva “tagliato” (aveva deciso).

Qualcuno, non visto, fece cenno a Giuseppe, il futuro “imprenditore antimafia”, il quale, avvicinatosi al tavolo diede a Giorgio una borsa porta documenti. Giorgio l’aprì, ne tirò fuori diverse mazzette di banconote legate da elastici e selezionate per taglio.

*****

Le tempie pulsavano e il respiro sembrava spezzarsi nell’aria della notte quando uscirono dopo aver salutato tutti. Con la borsa porta documenti piena di soldi in mano, Giorgio si avviò verso l’auto. Saliti in macchina, Vincenzo tirò fuori una pistola e gliela porse.

– “Compare, non si può sapere mai…”.

– “Ma non eravamo tutti disarmati?” – chiese Giorgio.

No compa’. Io due ne avevo. Una per te e una per me. U me paisanu mi li detti, quannu trasemu e dumani ci l’ha dari… (il mio paesano me le ha date, quando siamo entrati e domani devo restituirgliele…)”.

Accompagnò il padre fin dentro l’androne del portone di casa e gli consegnò la borsa con il denaro, non prima di aver tolto una mazzetta di banconote da centomila lire.

Erano in tutto otto milioni e settecentomila lire e considerato che nella borsa – come poi seppe dal padre – c’erano altri 30milioni circa, non poteva trattarsi dell’incasso di quella sola sera…

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Sinossi: 

Giorgio Ricci si è appena lasciato con Silvia, la donna con la quale aveva una relazione da diversi anni. All’amarezza di un rapporto terminato dopo anni, si aggiunge un’accusa, ingiusta.

La vicenda è ambientata a Collearso, piccola cittadina siciliana di provincia.

Sangue, paure, sesso, giornalismo, spionaggio, sentimenti, cinismo, fragilità e adrenalina, sono gli ingredienti della vita di un uomo apparentemente normale, come potrebbe esserlo il vostro vicino di casa.

Rapporti umani, politica, corruzione, fallimenti economici, ma anche strani personaggi legati alla malavita locale, oltre soggetti come Jo, un americano legato al mondo dei servizi segreti americani, per un noir mediterraneo, nel quale è difficile distinguere il confine tra realtà e fantasia nelle storie di terrorismo, mafia, malapolitica, spionaggio, vissute in buona parte in una cittadina di provincia dal nome Collearso.

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