LSU – Le “puttanate”sindacali  dei contratti di solidarietà 

aldo mucciI contratti di solidarietà  sono una tipologia di contratto di lavoro, che prevede la riduzione del monte ore e della retribuzione.Il contratto di solidarietà permette di evitare i licenziamenti individuali e collettivi, distribuendo il risparmio di ore lavorate sulla totalità della forza-lavoro, con il cosiddetto “lavorare meno per lavorare tutti”. È anche uno strumento contrattuale per mantenere le diverse professionalità all’interno delle aziende, evitandone la chiusura o la delocalizzazione.I contratti di solidarietà difensivi di tipo B sono rivolti alle imprese non destinatarie della Cigs e non sono più attivabili dal 1° luglio 2016. Per queste aziende è stato previsto un nuovo sistema, basato su fondi di solidarietà bilaterali e, per i non aderenti, sul Fis, il Fondo di integrazione salariale Inps.

Il Fis dà diritto, per le riduzioni dell’orario di lavoro, alla percezione di un assegno di solidarietà: si tratta di una prestazione che può essere erogata solo se sussiste un accordo collettivo aziendale in merito, finalizzato a evitare o ridurre le eccedenze di personale. L’importo dell’assegno è pari all’integrazione salariale, cioè all’80% della retribuzione globale che sarebbe spettata al dipendente per le ore di lavoro non prestate, comprese fra le ore zero e il limite dell’orario contrattuale. Il Jobs Act ha previsto l’abrogazione dei contratti di solidarietà difensivi di TIPO-B a partire dal 1° luglio 2016 per ricondurre tale tipologia nei dei fondi di solidarietà bilaterali.

In Germania la riduzione di orario  è regolata da una legge del 1910 che introduce un’integrazione salariale dello Stato a seguito di un accordo fra datore e sindacati per la riduzione collettiva dell’orario di lavoro, in assenza di licenziamenti collettivi.Senza l’integrazione statale del salario, una politica di riduzione dell’orario è praticabile con difficoltà dove il reddito da lavoro è medio-basso. In Italia e precisamente al Sud,le cose sono assolutamente diverse.Quattro organizzazioni sindacali che ,rappresentano uno sparuto numero di lavoratori –legittimati da leggi assurde- e qualche funzionario ministeriale, al quale all’ultimo minuto viene chiesto di rappresentare il governo, si siedono attorno ad un tavolo e decidono di “ammazzare” definitivamente i lavoratori chiamati “eternamente”lsu.Dal cilindro tirano fuori i contratti di solidarietà che di solidarietà hanno solo il nome.Non bastavano le fregature perpretate ai danni dei lavoratori con Banca ore,capitalizzata con il TFR e malattia suggerita.Non bastavano gli accordi per il pagamento “rateale” di quel poco di TFR rimasto in tasca ai lavoratori.A quei tavoli di soliti noti,prive di  figure importanti-i lavoratori- ai quali non è mai stato chiesto di partecipare.In quel palcoscenico va di scena l’ennesima replica del romanzo pirandelliano:  “uno,nessuno e centomila”con tanti Gegè in prima fila.

Aldo Mucci

 

 

 

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