Licenziati 37 dipendenti e (?) 23 autisti (ma non sono anch’essi “dipendenti”?) dell’A.M.A., l’azienda comunale per la Nettezza Urbana di Roma.
Il licenziamento è avvenuto perché nella motivazione di una sentenza (credo in primo grado) che il 27 magio ha condannato l’ex amministratore delegato Franco Panzironi (bel nome romanesco!) a cinque anni e tre mesi di carcere per reati contro la Pubblica Amministrazione (ora Panzironi è in carcere per la c.d. mafia di Roma Capitale o, magari, di Ostia balneare secondo il Governo Renzi), si parla di quarantuno assunzioni per “chiamata diretta” illegittima.
Che la motivazione relativa al comportamento d’abuso d’ufficio del manager della “monnezza” romana (pare che la “monnezza sia sporca dovunque!!) comporti la facoltà di licenziare su due piedi un numero di dipendenti, tra netturbini ed autisti, superiore, oltre tutto, di diciannove unità rispetto alle quarantuno assunzioni cui la sentenza penale fa riferimento, è cosa che sa di abuso nella repressione dell’abuso.
Ma quel che più colpisce è che l’operazione “antimafia” continui a svolgersi sotto “il segno” del grottesco, secondo il detto romanesco “so li stracci che vanno pe’ l’aria”.
Volano gli stracci. Che “parentopoli” fosse una porcata a base di assunzioni di favore è una cosa che allarma e richiede interventi di giusta repressione. Che le assunzioni si limitassero a netturbini ed autisti e non, che so, di consulenti, dirigenti, presidenti e vicepresidenti “facenti funzione” di questo e di quello, sarebbe, con i tempi che corrono, se non un esempio di correttezza amministrativa (decisamente passata di moda) una espressione di “carità” sociale (charitas incipit a semet ipso – e dai propri parenti) che avrebbe addirittura riscosso le lodi di Papa Francesco e del suo peronismo.
Ed invece, mentre viene sbandierato il licenziamento di netturbini e autisti come esempio di moralizzazione e di “ritorno alla legalità” (un “ritorno” in sé impossibile, essendo la legalità cosa ignota al Comune di Roma da troppo lungo tempo) non sembra che una analoga severità ispiri il trattamento dei dirigenti ed amministratori di enti, società partecipate, aziende autonome comunali, regionali e nazionali. E si scioglie il Consiglio della Circoscrizione (balneare) di Ostia, non quello del Comune di Roma.
Volano gli stracci, a seconda del vento che tira. Perché, naturalmente, anche tra gli stracci ce ne sono di più o meno capaci di fiutare il vento.
Mauro Mellini – www.giustiziagiusta.info