Si terrà a Roma il 28 maggio 2014, alle ore 15,00 presso l’Aula Magna della Corte di Cassazione il Convegno dal tema “Il processo nel suo tempo: riflessioni sulla prova scientifica”
Oggetto del convegno saranno la scienza e processo si trovano in un rapporto di reciproca integrazione sempre più feconda: da un lato, con l’evoluzione tecnologica, il diritto penale si apre all’ingresso della scienza e, dall’altro, si assiste ad una sorta di processualizzazione del metodo scientifico, che passa attraverso il contraddittorio tra gli esperti e il vaglio giudiziale delle prospettazioni tecniche introdotte nel processo.
È incontestabile, invero, che un sempre maggior numero di fatti rilevanti è oggi dimostrato mediante il ricorso a tecnologie complesse e sofisticate (tra cui spettrografia, stilometria, DNA test, Luminol, Stub, Bloodstain Pattern Analysis) ed alla prova scientifica, intesa come quella, di tipo critico o indiziario, che, partendo da un fatto dimostrato, utilizza una legge scientifica per accertare l’esistenza di un ulteriore fatto da provare.
Ed in tale contesto si annidano due rischi: quello dell’assottigliamento del “senso comune”, cioè del repertorio di conoscenze dell’uomo medio che il giudice utilizza per reperire le regole dell’inferenza probatoria; e quello della inarrestabile importanza del ruolo dell’esperto, che finisce, nella sostanza, con l’accentrare su di sé tutti gli oneri della decisione. A tali rischi occorre contrapporre un antidoto, il cui rinvenimento passa attraverso lo sforzo di riportare la prova scientifica all’interno delle coordinate del processo, individuando, al momento per via esegetica, un assetto di regole che, pur rispettose della sua natura, abbiano la capacità di costruirne un identikit affidabile e prevedibile in tutte le rilevanti fasi della sua vita, quali quelle dell’ammissione, dell’acquisizione, della valutazione e della conservazione.
Metodologia – In considerazione della finalità dell’incontro (di approfondimento sulla materia e di sollecitazione ad una riflessione condivisa), i relatori illustreranno i vari profili del tema, soffermandosi sui più recenti approdi interpretativi e sulle questioni controverse, anche al fine di favorire il successivo dibattito.
Destinatari − Il seminario è destinato ai giudici ed ai sostituti procuratori generali della Suprema Corte, a tutti i magistrati di merito ed agli avvocati ed è aperto alla partecipazione dei docenti universitari, degli stagisti e di ogni altro interessato.
Relatori: Paolo Moscarini, professore ordinario di diritto processuale penale presso l’università Luiss Di Roma; Chiara Fanuele professore aggregato di diritto processuale penale presso L’università Degli Studi Di Siena; Patrizia Piccialli, Consigliere Della Corte Di Cassazione; Carlo De Cataldo Consigliere Della Corte Di Appello di Roma.