Il Parlamento Europeo ha approvato a maggioranza di voti la Risoluzione di Dick Marty. Invitando la comunità internazionale affinchè venga fatta piena luce sui crimini commessi in Kosovo prima, durante e dopo la guerra, con particolare attenzione al traffico di organi, che vedrebbe coinvolto il primo ministro Hasim Taci (v. foto).
L’inchiesta di Dick Marty, durata due anni, ha portato al rapporto del Consiglio d’Europa, secondo il quale il primo ministro Hasim Taci sarebbe a capo di un gruppo mafioso albanese accusato di contrabbando di armi, droga e organi umani in Europa orientale.
La delegazione albanese, nel corso del dibattimento ha provato a minimizzare l’importanza della relazione di Marty, attuando inoltre proteste dinanzi al parlamento europeo.
Marty, nel presentare la propria relazione, ha palesato il timore che la collusione tra la criminalità organizzata e la struttura politica in Kosovo, rappresentano una minaccia per l’Europa.
Oltre agli interventi dei rappresentanti parlamentari delle nazioni concordi nel chiedere chiarezza, nel corso del dibattito il rappresentante del Gruppo dei partiti nazionali europei, Holger Haibach, ha puntato il dito contro quanti pur essendo a conoscenza dei crimini in Kosovo, hanno deciso di tacere.
Proseguirà oggi la sessione del Parlamento Europeo, che oltre ai deputati parlamentari europei vedrà presente anche il presidente della Serbia, Boris Tadic.
All’ordine del giorno tre risoluzioni sull’ex Jugoslavia: “Protezione dei testimoni come la base della giustizia e della riappacificazione nei Balcani” dell’inviato Jean-Charles Garetto; “Riappacificazione e dialogo politico tra i paesi dell’ex Jugoslavia” dell’inviato Pietro Marcenara; “Obbligo dei membri del Consiglio d’Europa di collaborare nei processi per i crimini di guerra” dell’inviato Miljenko Doric.
L’inchiesta di Dick Marty, nata a seguito di un procedimento giudiziario iniziato da un tribunale distrettuale di Pristina, per un presunto caso di traffico di organi scoperto dalla polizia nel 2008, arriva al Parlamento Europeo in un periodo cruciale per il Kosovo, dove da poco si sono svolte le prime elezioni da quando è stata dichiarata l’indipendenza dalla Serbia nel 2008, che hanno consentito a Hasim Taci di assumere il governo della nazione.
L’organizzazione criminale della quale avrebbe fatto parte il Primo Ministro, secondo Dick Marty, opererebbe da oltre dieci anni, da quando i fedelissimi di Drenica, il gruppo che faceva capo a Hashim Thaci, divenne la fazione dominante all’interno del KLA, e prese il controllo della maggior parte di imprese criminali in cui i kosovari sono stati coinvolti a sud del confine in Albania.
Come affermato da Holger Haibach, è sconvolgente il fatto che in molti sapessero dei crimini commessi in Kosovo ancor prima della relazione dell’investigatore e nonostante ciò abbiano preferito tacere, ma ancor più sconvolgente ci sembra il fatto che nonostante le accuse mosse al capo di un governo di essersi reso responsabile di crimini gravissimi, i mass media – in particolare quelli italiani – stiano sottacendo ogni notizia.
Ancor prima della relazione di Dick Marty, Antonio Evangelista, che ha diretto le indagini sui crimini di guerra e guidato la polizia criminale, con il suo libro “La torre dei crani” (ed. Editori Riuniti), aveva testimoniato da un punto di vista neutrale quanto realmente avvenuto nel Kosovo, anticipando gli sviluppi a livello internazionale di una guerra che ha prodotto piú danni di quelli preesistenti, favorendo miseria e criminalità.
A seguito di quanto emerso dalla relazione Marty, c’è da chiedersi perché mai si sia legittimata in Kosovo una classe dirigente corrotta e legata a doppio filo con la mafia, lasciando che a governare il paese potesse essere un uomo coinvolto nel traffico di armi, di droga e di organi umani.
Gian J. Morici
Mbiemri Moriç me kujton origjinen sllave.
Jasne aq shume qe shkruajne neper gazetat e Europes kundra Shqiptareve.
Vjellin vetem shpifje, qe per çudi Europa i beson. Perse valle gjithmone ndigjohet me i forti, me diaboliku qe per shekuj ka bere krimet e Timur Lengut mbi kete popull te mjere duke e asimiluar dhe linçuar?
Ju Italianet tregohuni pak te llogjikshem, jo gjithmone me i forti ka te drejte. E njihni ju pansllavizmin qe i kombinuar me biznantizmin e fesw sw tyre ushqehet tek ata bashke me qumshin e gjirit?
Ne vendin tone perdoret nje shprehje:”Shpif, shpif se diçka mbetet”.
Ata kane teori rrciste me te keqia se te Hitlerit.
JU lutem informohuni per popullin tone perpara se te mbeshtesni diabolizmin e tyre.
Flitet per trafik organesh, gjera qe te pakten do te kishin ekzistuar si thashethemnaje ne Shqiperi.
Ne çuditemi ku i shkon mendja serbeve per gjera te tilla!!!!!!!!!!
Shpresoj qe te kuptoni te verteten. DOKLEA
Une qe ju shkruaj jam nje qytetare e TIRANES qe jam rritur duke degjuar kenget italiane shume me teper se ato shqiptare.
Gent.ma lettrice,
purtroppo non conosco l’albanese e mi vedo costretto a usare il traduttore automatici di Google. Viste le poche ore trascorse dalla pubblicazione dell’articolo al suo commento, devo ritenere che lei stesse attenta alle news che riguardano il presidente del Kosovo e che abbia una buona conoscenza della lingua italiana.
Mi permetto pertanto di scriverle in italiano, certo del fatto che comprenderà il contenuto di questo mio commento di risposta.
Nel suo commento lei scrive che il cognome Moric le ricorda origini slave.
Il mio cognome è Morici e le assicuro di non avere origini slave.
Lei afferma che tanti giornali in tutta Europa scrivono contro gli albanesi e che l’Europa crede nelle calunnie che vengono scritte. Mi è impossibile tradurre le parole ndigjohet, Liquid Timur e linçuar, ma mi è piuttosto chiaro il concetto che vuole esprimere allorquando parla di chi ’balla con i più forti‘ aggiungendo che sono poco riflessivo e che non sempre il più forte ha ragione.
Personalmente ritengo che quanto riportato dalla relazione di Dick Marty, sia qualcosa più che una semplice diffamazione o calunnia, specie in considerazione del fatto che tutti i rappresentanti parlamentari europei, ad eccezione degli otto albanesi, hanno approvato la risoluzione.
Concordo pienamente sul fatto che sarebbe opportuno sentire anche la versione dei fatti data dagli albanesi ed accetto l’invito ad approfondire l’argomento, dando fin da adesso la mia disponibilità a rendere noti eventuali fatti inerenti il traffico di organi che possano smentire le accuse mosse nella relazione del Sig. Marty, qualora ne fossi portato a conoscenza, purchè basati su informazioni provenienti da fonti attendibili e documenti la cui autenticità possa essere comprovata, così come nel caso della relazione Marty, che a differenza di quanto mi accusa, è un atto ufficiale del quale ho scritto, non basandomi sul sentito dire.
Parlando di traffico di organi, almeno le cose che sarebbero esistite per sentito dire in Albania.
A tal proposito, invito lei, o chi per lei, a scrivermi direttamente alla mia e_mail: gianjosephmorici@virgilio.it
Lei afferma di essere una cittadina di Tirana che è cresciuta ascoltando canzoni italiane molto più di quelli albanesi.
Sono certo che comprenderà bene come dalla pace e dalla giustizia nei balcani, dipenda anche la democrazia e la sicurezza dell’Europa e del mio stesso Paese.
In attesa di ulteriori ed eventuali sue precisazioni o informazioni più dettagliate, le porgo i miei più cordiali saluti, precisando di non avere mai avuto posizioni precostituite contro l’Albania, nè contro i cittadini albanesi.
Gian J. Morici
MOLTO Interessante. Diffondo.