19 Aprile 2024
Home Studenti disabili. La Provincia è latitante. Arrivano i volontari

9 thoughts on “Studenti disabili. La Provincia è latitante. Arrivano i volontari

  1. La notizia, per quanto vera, è incompleta.

    Infatti, oltre ai “volontari” di “vedere voci” anche molti degli assistenti alla comunicazione “ufficiali” stanno regolarmente svolgendo il loro lavoro “gratuitamente” attendendo che il servizio venga avviato dalla Provincia Regionale.

    La differenza sta nel fatto che il “volontariato” degli assistenti ufficiali è fatto senza alcun secondo fine (lecito, per carità!!!) e sopratutto senza farsi pubblicità.

    Basterebbe infatti recarsi nelle scuole o domandare alle famiglie dei “non udenti” per capire come realmente stanno le cose.

    A scanso di equivoci per quanto riguarda i “secondi fini” e per maggiore chiarezza verso chi legge basta solo dire che:
    – l’accreditamento, per statuto, spetta alle famiglie e, quindi, l’aggrazziarsi con il “volontariato” la famiglia equivale ad assicurarsi “con molta probabilità” il servizio appena questo parte anche a scapito di chi lo ha effettuato fino ad oggi…

  2. il volontariato svolto non è stato fatto “per secondi fini” poichè non è fatto solo in questo particolare momento.. ma è stato fatto anche in passato e con casi in cui nn sarebbe mai potuto diventare servizio pagato..ma rimaneva volontariato..ed è stato svolto cn passione amore e voglia di dare supporto a chi ne ha avuto la necessità.. ad ogni modo è inutile ed è una perdita di tempo dare spiegazioni ad Ermanno, il quale scrivendo certe affermazioni dimostra che questi sentimenti non li conosce.. In genere chi afferma determinate cose è perchè è il primo a calcolarle e fa parte di una categoria di gente: quella categoria che tende ad agire per convenieneza e non per solidarietà!
    ma come avevo affermato nell’altro commento.. NOI CONTINUEREMO A LOTTARE PER CIò IN CUI CREDIAMO NEL GIUSTO! e prima o poi chi monopolizza anche i sentimenti altrui… avrà ciò che si merita!
    menomale che al mondo c’è anche gente mossa da sentimenti positivi.. e non solo calcolatori.. con leggi fatte su misura!

  3. @Gent. Ermanno,

    L’Associazione Vedere Voci è conosciuta e radicata sul territorio e all’interno della Comunità dei Sordi e della famiglie di bambini sordi e certo non ha necessità di pubblicità per attirare “clienti”.
    Oltre al servizio di assistenza scolastica e domiciliare svolgiamo gratuitamente servizi di intermediazione linguistica e interpretariato, disbrigo pratiche, accompagnamento, attività ludiche e ricreative.
    Di certo l’assistenza scolastica non poteva restare fuori dal nostro ambito di azione.
    Per quanto riguarda l’accreditamento le famiglie, ad essere precisi, possono solo scegliere la cooperativa, non l’assitente, ma è anche vero che una sentenza del TAR ha sancito la continuità didattica dell’assistente alla comunicazione, cosa a cui le cooperative dovranno adeguarsi.
    Forti di ciò le prometto che sarò in prima linea perché tutte le assitenti alla comunicazione impiegate lo scorso anno scolastico abbiano il giusto riconoscimento del loro lavoro, anche in virtù dell’art. 37 del ccnl, che impone l’utilizzo degli stessi operatori nonostante i cambi di regolamenti, delibere e cooperative nella gestione del terzo settore.
    A fronte di un licenziamento di massa ingiustificato fossi in Lei non mi preoccuperei dei volontari, ma di chi ha in gestione il servizio e con arroganza fa e disfa le vite di chi in questo lavoro ci crede.

    Angela Candelaresi

  4. Prendo atto, e mi fa piacere, che altre associazioni svolgono attività di volontariato. Quelli dell’associazione “vedere voci” non si sono fatti avanti per cercare pubblicità. Sono stato io a chiamarli per conoscere il loro impegno e renderlo pubblico. Loro avrebbero preferito farne a meno, proprio perchè non intendono dare molta visibilità a questa loro generosità. Il fatto che l’accreditamento spetta alla famiglia questa è un’arma a doppio taglio: la famiglia magari potrebbe scegliere non l’operatore che fa volontariato nella scuola, ma magari quella cooperativa dove ha dei parenti, che grazie alla scelta della famiglia di parentela potrebbero così lavorare. Potrebbe accadere anche ciò. A me sembra infatti del tutto sbagliato questo sistema di accreditamento perchè da fin troppo potere alle famiglie. Immagino già cosa accadrebbe ad esempio nelle scuole se si usasse lo stesso sistema: potremmo ad esempio avere famiglie che scelgono non il professore bravo, ma solo quello disposto a promuovere il ragazzo. La provincia dovrebbe invece ricevere le richieste delle famiglie e sulla base delle necessità stabilire quale cooperativa deve seguire il ragazzo non udente. Si verificherà poi se l’operatore va bene oppure no. Sarebbe poi opportuno che ogni cooperativa seguisse solo venticinque allievi, come era stato stabilito con la delibera del 30 giugno scorso e come viene detto nell’ordinanza del Tar.Accadrà invece che come negli anni passati un paio di cooperative verranno scelte da un centinaio ciascuno di famiglie, con tutte le difficoltà già verificate negli anni passati. Cosa abbia convinto la Provincia a modificare la delibera, non lo sappiamo, ma qualche cattivo pensiero lo abbiamo fatto. Infine consiglierei al nostro attento lettore di scrivere qualche riga per parlarci degli operatori licenziati ( dopo essere stati assunti a tempo indeterminato e grazie ai benefici previsti dalla legge per le coopertive che assumono a tempo indeterminato) e non solo dei volontari che cercherebbero di avere visibilità per ingraziarsi le famiglie, in un sistema di cose tra l’altro dove è proprio la provincia che crea questa concorrenza tra le cooperative.

  5. X Ermanno

    mi dispiace ke nel SUO intervento venga esposta la possibilità ke qst associaz e cooperative possano svolgere il loro operato x secondi fini. C’è gente ke fa VOLONTARIATO x amore vero verso qlla gente sfortunata(qlunque tipo d sfortuna s tratti ke vada da qlk problema fisico fino ad arrivare a vere e proprie qstioni sociali) indipendentemente dal fatto ke c sia la possibilità d un riconoscimento o meno.
    Conosco persone di qst cooperative e associaz e ti consiglierei d sentirle parlare prima d esprimere pareri su possibili secondi fini nel loro operato. Manifestano un amore verso qst persone sfortunate ke non possiam immaginare…
    Anke io opero cm Volontario di una associazione ONLUS della protezione civile(senza scopo d lucro). Ti assicuro ke loro cm me non fanno qst x secondi fini. Mai sperato di arrivare a qst. Il sottoscritto fa opera d volontariato GRATUITO a tutto tondo senza aspettarsi niente in cambio! MENOMALE KE ESISTE GENTE KE AMA IL PROSSIMO SU QST TERRA ED OPERA SENZA VOLERE NIENTE IN CAMBIO E NON MANIFESTI FINTO AMORE MERCIFICANDOLO IN CAMBIO D DENARO! L’amore verso il prossimo di qsti operatori non deve venire infangato in qst modo!

  6. Certo che il mondo è strano!…invece di preoccuparsi di chi ha effetuato licenziamenti di massa, di chi è succube di un sistema poco chiaro o di chi detiene il maggior numero di utenti ( e non sapere niente delle problematiche individuali , scolastiche, e sociali di ogni singolo bambino o ragazzo) e non chiedersi come mai??….tutto questo è strano! Il Sig.Ermanno si infastisce del nostro volontariato,invece di plaudire di chi come dice lui altri lo fanno..a maggior ragione doveva essere solidale con questa iniziativa invece di criticarlae sminuirla.Noi siamo orgogliosi dei nostri volontari che si prodigano per questo servizio a mero scopo di solidarietà, e x tua conoscenza e di quanti altri si lasciano “bombardare” da maldicenze in merito a ciò, senza conoscere nè i soggetti e nè l’Associazione in questione, le operatrici che svolgono tale servizio sono già titolari del servizio o “ufficiali” come dici tu…mentre altri sono operatrici che per la prima volta danno la loro solidarietà e la loro prestazione con altrettanta professionalità e amoreverso gli altri (ma poi la titolarità del servizio chi te l’assicura, dopo essere stati licenziati???)…Inoltre… ti chiedo tu (o chi come te) quale “concorso” hai fatto o farai per poter lavorare nel settore??? Almeno,le nuove operatrici come tu dici si vogliono ” aggraziare”le famiglie…si attivano per fare nuove esperienze e non trovarsi impreparati nel modo lavorativo e sociale, che ti assicuro un semplice corso di Formazione(per chi cè l’ha!…)non può bastare per farti conoscere la realtà..se non la vivi e non la tocchi con mano! Io lavoro da 17 anni in questo settore,ho fatto la mia esperienza e ho ancora tanto da imparare da questi bambini/ragazzi e dalle famiglie…quelle che vivono il problema giorno dopo giorno e che non si ergono a datori di lavoro (o similari..)quelli che di cooperative X o Y non gliene frega niente..quelle che si interessano della cosa più importante: – se il bambino raggiunge gli obiettivi scolastici, che è integrato nel contesto scuola e nella società… e che sicuramente non strumentalizza il proprio figlio per farsi “ragione”…o che va a destra e a manca per le famiglie per farsi confermare la cooperativa (di suo gradimento) ancor prima dell’accreditamento provinciale. Perchè il vero rapporto di lavoro con le cooperative lo deve mantenere il lavoratore per contratto. Semmai alla famiglia dovrebbe interessare (qualunque cooperativa scelga) che i servizi vengano attuati principalmente nella “qualità”,compresi quelli migliorativi presentati nella carta dei servizi )che sappia intervenire nella crescita psicopedagogica del bambino stesso a seconda del tipo di grado di istruzione…(e non soltando per una questione di numero da “accaparrarsi!

  7. Premesso che la mia non era una critica al servizio o a chi lo svolge (anzi… magari ce ne fossero di volontari…) ma un semplice appunto sull’articolo del prof. Di Bella che riportava un’informazione corretta ma (a mio avviso) incompleta.
    Tale precisazione su come e da chi è svolto effettivamente il volontariato poteva anche aprire un approfondimento molto più utile sulla situazione che stanno vivendo oggi i ragazzi “non udenti”. Tale approfondimento sarebbe stato ben diverso da quello che (a mio personale avviso) sembra una semplice “pubblicità” che quotidianamente la Vostra associazione sta facendo – solo ed esclusivamente sul proprio operato – sui media locali (Questo articolo non è isolato come si vuol fare credere ma ne segue altri su altri quotidiani ed anche su Tv locali).
    ATTENZIONE, RIBADISCO anche per chi può avere problemi a comprendere: “Ritengo meritevole e degno di lode l’impegno di TUTTI anche in favore dei bambini “non udenti”; non approvo, invece, questo protagonismo e questo continuo cercare di far apparire la propria come “l’unica” realtà che si sta impegnando attivamente quando chi frequenta il settore sa bene che non è proprio esattamente così, in quanto (se guardiamo i numeri) oltre alla Vostra anche (e soprattutto) altre associazioni ed altri operatori stanno mettendo “una pezza” a ciò che dovrebbe essere garantito (e tempestivamente) dalle istituzioni.
    Per rispondere anche al prof. Di Bella, che forse conosce solo una parte della storia, negli ultimi tempi mi risulta che i problemi si erano man mano limati e che questa nuova delibera anziché migliorare la situazione la ha notevolmente peggiorata (siamo ad ottobre e del servizio non c’è nemmeno l’ombra!). Non capisco quale sia il problema dei 100, 200 o 1000 iscritti per cooperativa… l’unione, da sempre, ha sempre fatto la forza! questa nuova disposizione dei 25 utenti per cooperativa ha il sentore di essere quasi un frazionamento dettato da logiche “distributive” che hanno anche come scopo un “Divide et Impera” di latina memoria. Caro prof. Di Bella, provi anche a contattare le altre associazioni e vedrà che anche queste stanno muovendosi e si stanno impegnando a fondo nella vicenda.
    Un altro appunto che muovo alla nota del prof. di Bella sta nel fatto che non comprendo come mai sia andato ad intervistare SOLO la onlus meno rappresentativa (numericamente) e non ANCHE le altre associazioni già accreditate che hanno già operato (con il servizio) ed operano nel settore (anche con il volontariato).
    Chiusa questa parentesi noto che, forse, la parola “Secondo Fine” è stata da qualcuno mal interpretata. A scanso di equivoci chiarisco che, in questo periodo di crisi, da parte mia (e anche di molti altri lettori) potrebbe anche essere giustificato qualsiasi “mezzo” (lecito) per far trovare ai propri consociati un “sollievo” alla crisi di lavoro che attanaglia la provincia agrigentina. Se non fosse per le parole della s.ra Angela (spero però le mantenga… “me lo segno” come si suol dire!) avrei però trovato “poco edificante” la probabile “lotta tra poveri” che ne potrebbe derivare.
    Detto questo ribadisco anche che “A pensar male si farà sicuramente peccato ma, molto spesso, ci si indovina”.
    Alla S.ra Nathan Gee, forse non sono riuscito a far comprendere (e me ne scuso) che la mia non era una critica al volontariato. Spero che leggendo anche questo secondo intervento capisca meglio il mio concetto.
    Probabilmente il mio intervento è anche stato mal digerito dalla signora Antonella (notare che, al Suo contrario, IO non conoscendola, continuo educatamente a darle del Lei) oppure (ancora) ha toccato un “nervo scoperto” che ne avrà provocato le ire (Ben due interventi senza contraddittorio nel mezzo!!!). Nel mio appunto, non mi sono MAI permesso di giudicare gli altri come, invece, Lei stessa fa apertamente cercando, forse essendo andata in confusione, di additare ad altri delle “qualità” che, probabilmente, saranno le proprie.
    Anche qui mi tocca puntualizzare (a scanso di equivoci) che io, nella vita, mi occupo di ben altro e vivo, grazie a Dio anche dignitosamente, facendo affidamento sulla mia attività autonoma (in un campo molto diverso da questo). Questo mio “Status” mi concede pure del tempo libero che impiego, tra l’altro, anche facendo volontariato e beneficenza in favore di chi ne ha bisogno ma, considerando questi aspetti come un sentimento “intimo”, non mi aspetto ne ringraziamenti ne applausi e non sto quotidianamente sui media per sbandierarlo ai “quattro venti”.
    Riguardo all’essere additato di fare le cose per “Convenienza” ed essere “Calcolatore” senza giri di parole riporto quello che si sente dire in giro (Vox populi, vox Dei) ovvero che tutto questo interesse potrebbe avere a che fare, per qualcuno con l’organizzazione di “corsi LIS a pagamento” e, per qualcun altro, con l’essere accreditato dalla Provincia per poter entrare a gestire quella parte del servizio che attualmente svolge gratuitamente!
    Pur essendo entrambe le cose lecite spero vivamente di essere smentito.
    Se ne deduce, quindi, che tra i due, la convenienza (anche “alla réclame”) non può essere certo la mia.

  8. Gent. Ermanno,
    cerco di seguire l’ordine delle questioni che Lei propone nel Suo secondo intervento:
    – Se l’informazione è corretta ma incompleta poteva riportare i nomi delle associazioni e delle cooperative che stanno svolgendo volontariato al pari dell’Associazione in articolo. Avrebbe completato l’informazione.
    – Per quanto ne sappiamo questo articolo è isolato, se ha notizie diverse La ringrazieremmo se fosse così cortese da fornirci una rassegna stampa aggiornata.
    – Il “protagonismo” di cui parla non risulta pertanto da alcunché, in senso di ricerca pubblicitaria o di sponsor, cosa di cui per altro avremmo estremo bisogno…,
    – Che la delibera n.35 del giugno scorso peggiorasse la situazione rimane una Sua opinione così come rimane una mia opinione che la migliorasse. L’opinione della Provincia sappiamo bene essere abbastanza mutevole quindi forse varrebbe la pena di non tenerne conto se non fosse, ciò, impossibile.
    – Proprio questo il guasto che sta producendo il sistema dell’accreditamento: non si capisce per quale motivo questa unione dovrebbe fare la forza e contro chi verrebbe usata questa forza. Attualmente, mi consenta di dirlo francamente, pare che l’unica unione attuata sia innanzitutto tra la pubblica amministrazione e le cooperative, con la complicità più o meno succube delle famiglie a danno degli assistenti alla comunicazione che, come ben sa, non hanno garanzie, tutele, contratti, continuità equiparabili a nessun altra categoria se non a quella degli stagionali.
    – 🙂 Si tratta di due diverse Antonella, la prima volontaria da due anni per l’associazione vederevoci, la seconda, come avrà letto, presidente della stessa associazione. La quale pone sul tavolo argomenti di sostanza, non vox popoli.
    – Lei invece pone due cose diverse sullo stesso piatto a conferma che le vox popoli generalemente sono poco attendibili o male informate o tendenziosamente malposte: i corsi LIS a pagamento e l’accreditamento presso la Provincia sono due argomenti di diversa pertinenza.
    – La nostra associazione non avrebbe la forza di richiedere l’accreditamento nemmeno per un solo utente, ovviamente possiamo mettere a disposizione le nostre competenze per chiunque fosse interessato… le pare abbastanza lecito? Le smentisco quindi senza alcun timore che il volontariato abbia in alcun modo a che fare con i corsi lis a pagamento e con l’accreditamento. Se poi ha voglia di trascorrere una giornata da volontario con la nostra associazione saremmo ben lieti, abbiamo sempre necessità di aiuto, non immagina nemmeno quanto.
    Ultimo ma solo per dare il giusto risalto: la nostra associazione si sta impegnando in prima persona perché migliorino le condizioni di lavoro delle assistenti alla comunicazione (ed anche questo viene fatto a titolo di volontariato), per il riconoscimento del profilo professionale e per la continuità lavorativa. Vorrei comprendere, ma mi è impossibile, come mai l’assistente alla comunicazione dovrebbe essere una lavoratrice che non pretende il riconoscimento dei propri inalienabili diritti, pur essendo nell’ambito di una relazione di aiuto, così come molte altre figure professionali.
    Può segnarsela e, se riesce a seguire le nostre vicende da tutti quei media che ci seguono (…?), vedrà che continueremo ad essere nelle vox popoli e nelle maldicenze ancora per molto, non abbiamo intenzione di lasciare perdere, né con il volontariato, né con la formazione e l’aggiornamento, né con qualunque altra attività utile a intervenire e migliorare la società in cui viviamo e ci muoviamo.

    …Un caro amico in questi giorni mi ha detto che scriverà un libro per far sapere i veri peccati da lui commessi, non quelli che la gente gli ha attribuito… capita quando si è scomodi, si sa.

  9. x ermanno

    nathan gee(cioè il sottoscritto) è un ragazzo di 28 anni volontario di un’ associazione onlus della protez civile d porto empededocle.

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