IL GIORNO DEI MORTI IN MESSICO
Se pensiamo al giorno dei morti nella nostra cultura occidentale e cattolica, pensiamo a un giorno velatamente triste, ravvivato negli ultimi anni dalle nuove generazioni che hanno importato la festa di Halloween dai paesi anglofoni, aggiungendo un tocco horror e commerciale alle tradizionali commemorazioni dei defunti.
In Messico il “dià de Los Muertos “ non è nulla di tutto ciò.
Nel giorno in cui si commemora il ritorno dei defunti sulla terra, le città e le piccole comunità messicane, vivono in maniera gioiosa e festante il giorno dedicato ai morti.
Nei giorni dell’1 e del 2 novembre per le strade messicane fa la sua comparsa la Catrina, simbolo della morte che annuncia l’inizio delle celebrazioni del dià de los Muertos, e si popolano i cimiteri che per due giorni diventano luogo di dimora di intere famiglie. I bambini si rincorrono tra le tombe, consumando zucchero filato e leccornie varie e chiedendo piccole offerte a chi si trova a passare. Gli adulti preparano le ofrendas per accogliere i defunti, adornando le tombe con i cempasùcil, i fiori giallo arancio che guideranno, con il loro profumo e il loro colore, i defunti fino alle tombe, dove troveranno il loro cari da abbracciare, bevande e cibi apprezzati quando erano in vita. I più anziani vegliano, stanchi, le tombe dei loro familiari per abbracciarli ancora una volta.
Nel 2016 assieme al fotografo e amico Vito Finocchiaro, durante il nostro viaggio in Messico, abbiamo voluto documentare la festività del “dià de los Muertos”, una festa di origine antichissima che si fa risalire al periodo atzeco, passaggio importante per conoscere le tradizioni, gli usi e i costumi di un popolo e di una cultura lontana dalla nostra. Grazie alle indicazioni Rubi Nolasco Cruz e alla guida di Esther Capilla, due donne indigene che si occupano della difesa dei diritti delle donne in Messico, abbiamo visitato il cimitero della piccola comunità di Tzintzuntzan nel Michoacan alle porte della città di Patzucuaro, e la piccola isola di Janitzio, dove nella notte tra l’1 e il 2 novembre è possibile visitare il piccolo cimitero dell’isola addobbato per la festività.
Un tuffo tra colori, emozioni e usanze, per conoscere e raccontare stili di vita differenti dal nostro.