È una storia drammatica quella che apre la settimana de Il Falco e il Gabbiano in onda da oggi, lunedì 8, a venerdì 12 maggio alle 15.30 su Radio 24. Enrico Ruggeri racconta infatti la storia di David Vetter, un bambino nato con la Scid, una immunodeficienza combinata grave che colpisce un bambino su 100mila e che impedisce di produrre i globuli bianchi necessari a difendersi contro le infezioni. Per proteggerlo, dopo il parto, i medici sono costretti a metterlo subito in una bolla sterile di plastica, dove tutto quello che entra deve venir disinfettato e qualsiasi essere umano può toccarlo solo attraverso l’uso di grandi guanti neri. La speranza è di tenerlo nella bolla solo pochi mesi, prima di eseguire un trapianto di midollo donato dalla sorella. Ma quando si scopre che non c’è compatibilità, l’unica possibilità di sopravvivere è restare nella bolla. Per dodici lunghi anni David viene osservato, analizzato, studiato: trasformato in una specie di cavia da laboratorio, la sua vita nella bolla diventa utile per la scienza, ma tremenda per lui, costretto a un’esistenza perennemente isolato dagli altri dalle pareti di plastica. L’unico momento in cui la sua mamma potrà sfiorargli la pelle è il giorno della sua morte, avvenuta a soli 12 anni.
Nei giorni di calo delle due squadre di calcio milanesi, martedì 9 maggio Enrico Ruggeri racconta la storia del calciatore a cui è stato intitolato lo stadio di Serie A di Milano. Giuseppe Meazza è un ragazzino di dodici anni quando assiste per la prima volta ad una partita di campionato. È un amore a prima vista per un bambino che, per sua fortuna, ha una mamma che lo appoggia in questa sua passione. Siamo negli anni trenta e il calcio è molto diverso da quello odierno, ma i grandi campioni si notano per le stesse caratteristiche di quelli di oggi. Dribbling, velocità, senso tattico e intuito vincente. A diciannove anni Giuseppe Meazza indossa già la maglia nerazzurra dell’Ambrosiana. Arrivato dai prati di periferia, ha un carattere che gli permette di farsi valere con i suoi colleghi più anziani, tanto da meritarsi, giovanissimo, la fascia del capitano. E di questo giovanotto se ne accorge anche Vittorio Pozzo, che sta costruendo quella Nazionale che vincerà due campionati del Mondo di seguito, consacrando Peppino Meazza come il miglior giocatore italiano di tutti i tempi.
“Sulle ali di carta”, mercoledì 10 maggio Enrico Ruggeri vola insieme Dorothy Gale, una ragazzina di dodici anni che abita con gli zii in una fattoria nel Kansas. Un giorno un terribile tornado la trasporta in una mondo fantastico abitato da streghe, piccoli esseri chiamati Munchinks e scimmie volanti. Desiderosa di tornare a casa, Dorothy si avvia verso un lungo viaggio per andare dal meraviglioso Mago di Oz, l’unico che forse può farla tornare dai suoi zii. Durante il tragitto incontra uno Spaventapasseri, un Uomo di Latta e un Leone Codardo che condividono con lei il desiderio di farsi aiutare dal Mago. Il viaggio, che Enrico Ruggeri racconta alle 15.30 su Radio 24, si trasformerà in un percorso d’iniziazione, una sorta di passaggio dall’infanzia all’età adulta che con l’aiuto di buoni amici e con un po’ di fortuna può far arrivare fino a sopra l’arcobaleno.
Giovedì 11 maggio, a Il Falco e il Gabbiano in onda alle 15.30 su Radio 24, Enrico Ruggeri racconta la storia di uno dei più grandi sassofonisti della storia del jazz. Colui che è stato tra i capisaldi del genere negli anni ’60, chiudendo il periodo del bop e aprendo quello del free jazz. Stiamo parlando di John Coltrane, il ragazzo che a soli dodici anni, dopo aver perso il padre, decide di dedicare tutta la sua vita alla musica. Dall’incontro con Miles Davis al suo storico quartetto, Coltrane affina la sua tecnica musicale e il suo rapporto con Dio e con le filosofie orientali. Si dedica alla meditazione e abusa di eroina, fino a realizzare il suo capolavoro: A Love Supreme, arrivato grazie ad una ispirazione a detta sua “divina” e scritto in isolamento nella casa nella quale si ritirò per buona parte della sua vita.
A chiudere la settimana una delle storie più forti de Il Falco e il Gabbiano: Enrico Ruggeri racconta su Radio 24 la storia fatta da quarantasette anni di matrimonio.Quarantasette anni di umiliazioni e maltrattamenti, in cui Jacqueline Sauvage cresce nascondendo i lividi e le botte, proteggendo i figli dalle attenzioni di un padre travolto dal vizio del bere e da una frustrazione generale che lo ha portato a sfogare la propria rabbia su chi gli è accanto. Quarantasette anni a pregare che un giorno tutto possa finire, senza trovare la forza di scappare. Poi, un fucile, tre spari e la risposta alla violenza con la violenza. E un dibattito pubblico nato su internet sulla legittima difesa.