IN OCCASIONE DEL 29° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DELL’ASSOCIAZIONE
8 GIUGNO 2016
Diritti violati e una grave mancanza di applicazione dei principi della Convenzione Onu siglata nel 1989: uno scenario preoccupante quello che riguarda i bambini e gli adolescenti del nostro Paese, nel quale storie di maltrattamenti e abusi sono all’ordine del giorno fra le pagine di cronaca nera di stampa, radio e televisione.
Sebbene dal 1987 ad oggi nel nostro Paese siano cresciute la sensibilità e l’attenzione alle problematiche dell’infanzia, molti bambini e adolescenti ancora oggi sono soli e inascoltati. Per questo motivo Telefono Azzurro fa squillare il suo campanello d’allarme, in occasione del 29° anniversario della nascita dell’Associazione. E si rivolge alla società e alle istituzioni, a nome dei bambini e degli adolescenti, con un appello accorato.
«I dati raccolti da Telefono Azzurro», sottolinea Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro e ordinario di Neuropsichiatria infantile presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, «evidenziano come nel nostro Paese i diritti dei bambini e degli adolescenti non siano ancora pienamente rispettati. Molti bambini in Italia vivono in contesti familiari e sociali nei quali la mancanza di cure e di attenzioni, l’abuso e il maltrattamento, la conflittualità e la violenza costituiscono la normalità. Per questo motivo, Telefono Azzurro rinnova il suo appello alle istituzioni con una serie di richieste di azioni urgenti, invitando tutte le istituzioni ad impegnarsi formalmente per realizzarle. Troppi bambini e bambine sono coinvolti in situazioni di pericolo, in famiglia, a scuola e anche online. Mentre i rischi aumentano le possibilità di cura e di aiuto si riducono drammaticamente: è quindi prioritario supportare le famiglie e tutte quelle figure capaci di intercettare i segnali di bisogno».
Per queste ragioni, Telefono Azzurro chiede alle Istituzioni di impegnarsi formalmente a realizzare le seguenti misure di intervento a tutela dei diritti di bambini e adolescenti e rivolge loro un appello affinché:
- siano promosse misure efficaci di sostegno alle famiglie, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo genitoriale e prevenire situazioni di maltrattamento. Ciò dovrebbe avvenire anche attraverso l’incremento delle strutture e dei servizi socio educativi per l’infanzia e il potenziamento dei servizi di prevenzione e cura offerti dal sistema sanitario;
- rispetto al fenomeno del bullismo e delle difficoltà che possono vivere i ragazzi a scuola e negli altri contesti educativi, siano supportate e maggiormente coordinate le iniziative di prevenzione e di formazione delle figure educative (dagli insegnanti agli allenatori agli educatori). La scuola è una priorità che va supportata e adeguatamente formata per rispondere alle nuove sfide didattiche, educative e culturali, poste anche dalle nuove tecnologie;
- siano incrementate le iniziative volte a contrastare la violenza sessuale, anche in adolescenza, rilevando tempestivamente le violenze perpetrate in ambito familiare come pure quelle che sempre più frequentemente avvengono fra giovani adolescenti. A tal fine è indispensabile supportare le strutture specializzate nella cura delle conseguenze fisiche e psichiche degli abusi sessuali e dei traumi vissuti nell’età evolutiva;
- siano destinate adeguate risorse per la cura dei disturbi mentali di bambini e adolescenti, consapevoli che la maggior parte dei disturbi mentali ha esordio in questa fase della vita; in particolare, che siano create delle strutture child-friendly nonché favorite le possibilità di accesso ai servizi di sostegno e di cura (anche attraverso le nuove tecnologie); similmente, che sia impedito il ricorso al ricovero in strutture psichiatriche per adulti, pratica ancora in uso in alcune parti del nostro Paese;
- siano attuate al più presto misure di tutela dei bambini figli di genitori detenuti; in particolare siano varate al più presto le disposizioni attuative della legge n. 62 del 2011 sulle detenute madri, in moto tale da evitare che i figli trascorrano i primi anni della loro vita (0-3 anni) in ambiente carcerario;
- sia assicurato un adeguato contrasto al gioco d’azzardo in età evolutiva (anche online), fenomeno che coinvolge sempre più spesso minorenni, anche attraverso il potenziamento di iniziative per la prevenzione e la cura delle dipendenze patologiche da gioco;
- siano adottate adeguate iniziative volte a concedere la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati nati in Italia, perché solo l’applicazione del principio dello jus soli consentirà di sostenere il processo di integrazione socio-culturale;
- sia attivato anche in Italia, come in altri Paesi Europei, il sistema di allerta in caso di scomparsa dei minori;
- sia aperto in sede Parlamentare un confronto trasversale sulle problematiche inerenti i provvedimenti di affido dei minori e sulle questioni concernenti le adozioni nazionali e internazionali;
- sia colmata la carenza di un adeguato sistema di raccolta dati sulla condizione dei bambini e degli adolescenti, non solo promuovendo maggiormente l’azione degli organismi attualmente deputati a questa funzione, ma istituendo un “Osservatorio permanente”, composto anche da bambini e adolescenti, capace di offrire dati puntuali e aggiornati sulla loro condizione;
- siano aumentate le risorse a livello nazionale e regionale da destinare alla piena attuazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti che vivono in Italia; più in particolare, siano incrementate le risorse attualmente assegnate al Fondo per le politiche sociali, al Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, nonché al Fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati;
- siano previsti a livello politico un accentramento e una razionalizzazione delle competenze istituzionali sull’infanzia e l’adolescenza, eccessivamente frammentate, al fine di consentire un’azione realmente efficace delle politiche in materia, istituendo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un Dipartimento responsabile delle scelte strategiche e politiche che incidono sulla vita dei bambini e degli adolescenti nel nostro Paese che operi in pieno coordinamento con il Garante per l’infanzia e l’adolescenza e con la Commissione Bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza recentemente costituita.
Telefono Azzurro: da 29 anni all’ascolto di bambini e adolescenti
Oltre a progetti nelle scuole, nelle carceri, sul web, Telefono Azzurro gestiste tre linee telefoniche gratuite per minori e adulti in difficoltà, tutte attive 24 ore su 34, 365 giorni all’anno e una chat:
- 96.96 – Centro d’Ascolto
- 114 Emergenza Infanzia – Per situazioni di pericolo immediato e grave urgenza
- 000 Bambini Scomparsi
- Ch@t sul sito azzurro.it
SINTESI DATI 1.96.96 E 114 EMERGENZA INFANZIA – (Dati: 2015)
Bambini ascoltati e aiutati nel 2015:
- Centro d’Ascolto 1.96.96: 2680 nuovi casi (3633 consulenze)
- 114 Emergenza Infanzia: 2044 nuovi casi (2555 consulenze)
Quale canale di aiuto?
- 73,7%: tramite linea gratuita 1.96.96
- 26,3%: tramite chat da azzurro.it
Da dove arrivano le segnalazioni?
- 49% dal Nord Italia
- 21,3% dal Centro Italia
- 29,7% dal Sud e Isole
Genere e età dei bambini:
- 27,3% bambini (0-10 anni)
- 34,1% preadolescenti (11-14 anni)
- 37,6% adolescenti (15-18 anni)
Le prime dieci motivazioni:
- Abuso e violenza 34,5%
- Situazioni di rischio familiare 17,4%
- Difficoltà relazionali 13,7%
- Salute mentale 8,6%
- Vita online 2,8%
- Problemi scolastici 2,5%
- Sessualità 2,1%
- Sfruttamento 1,3%
- Comportamenti a rischio 2,1%
- Fughe da casa/scomparse 1,1%
FOCUS PEDOFILIA E ABUSI (Dati: 2015)
RICHIESTE IN AUMENTO: Casi di abuso sessuale e pedofilia gestiti: 241 (circa il 5% sul totale -dei casi gestiti dall’Associazione, percentuale superiore a quella dello scorso anno che era del 3,4%).
LE VITTIME: Come negli scorsi anni, gli abusi sessuali segnalati coinvolgono per lo più vittime di sesso femminile (oltre il 65% per tutti i servizi gestiti dall’Associazione) e di età inferiore agli 11 anni (oltre il 40% per entrambi i servizi).
GLI ABUSANTI: La maggior parte degli abusi sessuali segnalati vengono messi in atto da persone conosciute (oltre il 76% dei casi della linea 19696 e oltre il 54,3% dei casi per la linea 114), per lo più appartenenti al nucleo familiare. In aumento la percentuale di responsabili estranei o amici/conoscenti esterni al nucleo familiare del bambino/adolescente (per quanto riguarda il Servizio 114 sono il 38,3% nel 2015).
FOCUS BAMBINI SCOMPARSI (Dati: 2015)
IL TOTALE DEI CASI: Nel periodo che va da gennaio 2010 ad aprile 201610, i casi di bambini scomparsi, fuggiti da casa/istituto o soggetti a rapimento gestiti da Telefono Azzurro sono stati 904.
NEL 2015: Solo nel 2015 sono stati denunciati 163 casi in totale, che sono stati gestiti da Telefono Azzurro non solo attraverso il 116000 – Linea europea per i bambini scomparsi, ma anche attraverso il Centro Nazionale di Ascolto 19696 e il Servizio 114 Emergenza Infanzia.
TIPOLOGIA DI SCOMPARSA: Nel 2015 diminuiscono le segnalazioni per fughe da casa o da istituto, aumentano le segnalazioni per minori stranieri non accompagnati: se nel 2013 le segnalazioni ricevute per fughe da casa o da istituto rappresentavano il 69% delle segnalazioni, nel 2014 rappresentano il 41% del totale. Nel 2015 i casi gestiti dal 116.000 per segnalazioni relative a minori stranieri non accompagnati rappresentano il 40% delle segnalazioni ricevute dal servizio, con un trend notevolmente in crescita rispetto alle segnalazioni ricevute negli anni precedenti per questa motivazione (nel 2013 le segnalazioni erano il 5,6% del totale).
CHI SONO: Le segnalazioni arrivate hanno riguardato in misura leggermente maggiore bambini e adolescenti di sesso maschile (circa il 54%), di età compresa tra i 15 ed i 17 anni (45,5%), anche se si delinea un trend in crescita rispetto al coinvolgimento di bambini da 0-10 anni (quasi nel 40% dei casi).
MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI: se dal 2009 al 2014 le percentuali italiane si allineano a quelle europee, dal 2015 fino al primo trimestre del 2016, l’esplosione del fenomeno migratorio nel nostro Paese si riflette in un notevole incremento della tendenza: nel 2015 i casi di minori stranieri non accompagnati rappresentano ben il 40% dei casi, e solo nei primi tre mesi del 2016 addirittura il 76%.