Una legge regionale del 1986 stabilisce che il servizio di trasporto dei soggetti portatori di handicap deve essere a carico del Comune. Ad Agrigento sono due i centri riabilitativi che hanno necessità di tale servizio, l’associazione italiana che assiste gli spastici e la Casa della Speranza un centro per il trattamento riabilitativo per disabili psichici. Nella primavera di due anni fa la Cooperativa “Casa della Speranza Don Angelo Ginex” si è aggiudicata l’appalto per tale servizio. Fin dal 31 ottobre del 2008 sono state impegnate dal Comune le somme per garantire tale diritto e se pur con qualche lentezza sono arrivate a destinazione le somme previste dal capitolato che ammontano a 300 mila euro annui. Ma con il Comune che versa in condizioni finanziere che peggiorano di mese in mese, i pagamenti tardano sempre più ad arrivare. Nei primi mesi di quest’anno, finalmente è stato versato a beneficio di Casa della Speranza un primo acconto di 126 mila euro, relativo all’anno 2009. Mancano all’appello attualmente il saldo per il 2009 e il contributo di 300 mila euro per il 2010, collocato in bilancio ma non ancora assegnato alla Cooperativa. “Purtroppo da un paio di anni il sostegno economico che dovrebbe fornirci il Comune per il trasporto dei disabili, che garantiamo con la nostra cooperativa non arriva con puntualità. Così noi dobbiamo affrontare una spesa non indifferente. Abbiamo quattro autisti, quattro accompagnatori, i costi complessivi del trasporto sono pertanto notevoli, in considerazione anche dei continui aumenti del costo della benzina, dei contributi che dobbiamo al personale e per la manutenzione del parco macchine. Attualmente siamo costretti ad indebitarci per pagare questo servizio. Ci auguriamo comunque che negli uffici della solidarietà social si superino tutte le difficoltà perché queste somme ci sono davvero necessarie”, dice Vittoria Grenci direttrice di Casa della Speranza. I fondi per questo servizio vengo assicurati al Comune da un contributo annuo regionale.
Elio Di Bella
Anche la vergogna non abita al Comune, sia chiaro. Un’istituzione come casa della speranza e la sua co-fondatrice Vittoria Grenci meritebbero rispetto per quel che fanno per soggetti portatori di gravi handicap e le loro famiglie, ma evidentemente il sindaco, la giunta e il consiglio hanno altro a cui pensare. Vergogna!!! VERGOGNA!!! VERGOOOOOGNAAA!!!!