L’On. Cateno De Luca Leader del movimento Sicilia Vera e capogruppo all’Ars di Forza del Sud oggi da Agrigento ha contestato apertamente il Governo regionale presieduto da Raffaele Lombardo ormai a motrice tecnica.
Con la finanziaria esitata il 15 ottobre dalla Giunta regionale si vogliono di fatto cancellare gli enti locali siciliani con l’aggravante che l’immobilismo di governo e di una burocrazia incapace di fatto stanno affossando il sistema Sicilia che giornalmente si trova a dover superare emergenze continue.
Ridurre i trasferimenti finanziari ai Comuni siciliani del 60% significa commissariare le comunità locali, non poter garantire i servizi essenziali ai cittadini e portare all’implosione delle amministrazioni.
La sostituzione del fondo delle autonomie con il criterio della compartecipazione porteranno quisquilie ai comuni, questo è inaccettabile e sarà oggetto non solo di discussione, ma di una manifestazione aperta a tutti i sindaci e i presidenti della provincia isolani per il 24 novembre per
dire no a questa sconcezza.
I piccoli comuni sono sull’orlo della crisi, ergo o Lombardo invece di perdere la bisonda con proclami sterili e mai attuati, vedi la dismissione delle partecipate regionali e la riduzione di tanti posti di sottogoverno che alla fine sono lì a dar mangiatoie agli amici catanesi di un Governatore
ormai preso solo da nomine di consulenti che non conosce fine.
O provvedimenti di decadenza del Sindaco di Licata con effetto retroattivo di dubbia legittimità, quando lui ha un macigno sulla testa e cerca di assurgere a vittima, ma pretende rigore massimo nei confronti degli avversari politici.
Quindi il garantismo ad orologeria lo respingiamo, continua De Luca, noi siamo garantisti sempre non a fasi alternate.
Ma Lombardo deve andare a casa per evidenti incapacità politiche, frutto di continui balletti e ribaltoni che portano la regione al baratro.
Piano dei rifiuti che gira e rigira si trova al punto di partenza, rischio di perdere finanziamenti dal Por 2007/2013 con somme che saranno restituite a Bruxelles e un’instabilità politica degna di un paese sudamericano.
Per questi motivi invochiamo Lombardo e i suoi super-tecnici che costeranno ai contribuenti 3 milioni di euro in più l’anno di fare un passo indietro per liberare la Regione dal malgoverno e dal commissariamento della democrazia.
Inoltre annuncio che tornerò ad Agrigento per rilanciare il concetto di democrazia partecipativa e di sbocchi occupazionali per i giovani con il mio amico Giuseppe Arnone vicesindaco di Licata e creare un’aria nuova all’interno dei territori provinciali sempre più abbandonati.