Prot. 29/SPIR/12 Roma, 31 ottobre 2012
OGGETTO:richiesta informazioni soppressione province e connesse Questure e Prefetture
Ministero dellInterno
Ufficio Per lAmministrazione Generale del
Dipartimento della Pubblica Sicurezza
Al Signor Direttore lUfficio per le Relazioni Sindacali
Dr. Castrese DE ROSA
R O M A
Pregiatissimo Direttore, come Le è noto in data odierna il consiglio dei Ministri (nr° 52 bis del 31.10.2012) ha ribadito una volontà più ampia del Governo di porre in atto delle riforme che prevede la riorganizzazione degli uffici territoriali di governo (prefetture, questure, motorizzazione civile etc etc) in base al nuovo assetto anche gli altri uffici su base provinciale saranno di fatto dimezzati o soppressi.
Tale provvedimento riformatore prevede che il numero delle Province delle Regioni a statuto ordinario si ridurranno da 86 a 51 (ivi comprese le città metropolitane).
Ci chiediamo e Le chiediamo, qual saranno i provvedimenti di soppressione che interesseranno le Questure e quale sia il piano previsto dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza per gli Uomini le Donne della Polizia di Stato che vedranno i propri uffici soppressi già dal 1° Gennaio 2012 e di cui ad oggi non hanno avuto alcuna cognizione di ciò che potrebbe accadere loro.
Per le ragioni sopra esposte, sottolineando il nostro vivo disappunto, chiediamo, con cortese urgenza, di avere nel merito della vicenda una risposta concreta che ci consenta di avere piena cognizione delle eventuali determinazioni che il nostro Dipartimento vorrà adottare nel merito.
Cordiali saluti.
IL SEGRETARIO GENERALE NAZIONALE
Antonino ALLETTO
CONSIGLIO DEI MINISTRI N. 52 BIS DEL 31/10/2012 RIORDINO DELLE PROVINCE
SOPPRESSIONE QUESTURE PREFETTURE
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge che completa il percorso avviato nel mese di luglio, finalizzato al riordino delle province e allistituzione delle città metropolitane. La riforma si ispira ai modelli di governo europei. In tutti i principali Paesi Ue, infatti, ci sono tre livelli di governo. Il provvedimento consente inoltre una razionalizzazione delle competenze, in particolare nelle materie precipuamente provinciali come la gestione delle strade o delle scuole. Con il decreto approvato le province sono state ampiamente ridotte. Dal 1° gennaio prossimo le giunte delle province italiane saranno soppresse e il Presidente potrà delegare lesercizio di funzioni a non più di 3 Consiglieri provinciali. Il numero delle province delle Regioni a statuto ordinario si ridurrà da n.86 a n.51 (ivi comprese le città metropolitane)Il riordino delle province è stata loccasione che ha spinto numerosi Comuni a chiedere lo spostamento in unaltra provincia, confinante con quella di appartenenza, per ragioni di maggiore affinità territoriale e socio-economica.Dal 1° gennaio 2014 diventeranno operative le città metropolitane, che sostituiscono le province nei maggiori poli urbani del Paese realizzando, finalmente, il disegno riformatore voluto fin dal 1990, successivamente fatto proprio dal testo costituzionale e, tuttavia, finora incompiuto.Per assicurare leffettività del riordino posto in essere, senza necessità di ulteriori interventi legislativi, il Governo ha delineato una procedura con tempi cadenzati ed adempimenti preparatori, garantiti dalleventuale intervento sostitutivo di commissari ad acta.Resta fermo il divieto di cumulo di emolumenti per le cariche presso gli organi comunali e provinciali. Resta altresì ferma labolizione degli Assessorati. Infine gli organi politici devono avere sede esclusivamente nelle città capoluogo. Il riordino delle Province è il primo tassello di una riforma più ampia che prevede la riorganizzazione degli uffici territoriali di governo (prefetture, questure, motorizzazione civile etc etc) in base al nuovo assetto. Dunque anche gli altri uffici su base provinciale saranno di fatto dimezzati. Al termine di questo processo sarà possibile calcolare gli effettivi risparmi che comporterà lintera riforma.Infine, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri il Consiglio ha nominato a componenti del Consiglio di giustizia amministrativa per la REGIONE SICILIANA lavvocato Giuseppe BARONE (Sezione giurisdizionale) e lavvocato Antonino LO PRESTI (Sezione consultiva).