Egregi Presidenti,
Il giorno giovedì 25 ottobre, alle 12.00, presso il Ministero dell’Ambiente, si è tenuto un sit –in di protesta dei lavoratori dei Parchi e delle Aree protette Italiane. Penso siate a conoscenza del fatto che decine e decine di persone, tra giovani operatori, guide, ricercatori, funzionari, rischiano, a seguito delle ultime norme emanate dal governo, di perdere il proprio posto di lavoro.
Ho partecipato alla manifestazione e, con grande sorpresa, ho notato non solo l’assenza dei Presidenti dei Parchi, ma anche la totale mancanza delle bandiere e dei simboli di Legambiente- Federparchi e del WWF. Niente cigno verde per Legambiente-Federparchi niente panda per il WWF. Ho pensato che comunque non potesse mancare una qualche forma di rappresentanza di queste importanti organizzazioni., invece niente, non c’era neanche un dirigente. Per fortuna dell’ambientalismo italiano a Roma oltre alle associazioni di categoria dei lavoratori dei parchi erano presenti anche i rappresentanti ed i giovani di Italia Nostra e della Lipu.
Forse con eccessiva malizia, ho pensato che la concomitante inaugurazione del Salone del Gusto a Torino, con l’irresistibile magnetismo dei vari buffet di degustazione vi ha tenuto giustamente impegnati.
Nonostante la vostra defezione, la manifestazione è riuscita ed una delegazione è stata ricevuta ed ascoltata dal capo gabinetto del ministro. Certo, se qualcuno di voi fosse stato presente, la cosa sarebbe stata più semplice, visto che al Ministero siete di casa e ci andate spessissimo per chiedere contributi e presentare progetti, oltre che per esprimere i vostri dotti e utilissimi pareri. Sarebbe stato più semplice, visto anche il consolidato rapporto di confidenza e fiducia che intercorre tra voi e i direttori generali e tra voi ed il Ministro Clini. (già direttore generale….)
Tornato a casa ho verificato come la vostra assenza non fosse assolutamente casuale, ma che Legambiente- Federparchi ed il WWF non avevano proprio aderito alla manifestazione di protesta.
Ritengo a questo punto doverose alcune brevi considerazioni e qualche quesito:
- Negli ultimi anni, le vostre associazioni sono diventate ricche, e anche abbastanza potenti, conseguendo enorme consenso con la “Green Economy”, un nuovo modo di fare economia, un modello di sviluppo sostenibile basato sulla tutela ambientale, sulla competenza scientifica degli operatori, sulla capacità e qualità dei portatori d’interesse e dei prodotti. Potete chiedere cortesemente al Direttore di Symbola, sig. Fabio Renzi, se i parchi e le aree protette sono parte fondamentale della “Green Economy”? Chiedete anche se è vero che gli operatori ed i lavoratori dei parchi rappresentano un grande esempio della qualità italiana nel mondo. Se Renzi dovesse rispondere affermativamente, vi renderete conto che la vostra presenza sarebbe stata d’obbligo.
- Come mai, quando si tratta delle nomine dei Presidenti dei Parchi e di alcuni Direttori (spesso gente che contemporaneamente è vostro dirigente), vi complimentate con altisonanti comunicati e invece tacete quando scendono in piazza i lavoratori dei Parchi?
- Come mai protestate vivamente se il governo propone l’eliminazione dell’indennità di Presidenza nei Parchi e invece tacete quando scendono in piazza i lavoratori che sicuramente non hanno redditi paragonabili a quelli di molti presidenti di Parchi Nazionali e di qualche “famoso” direttore?
- Come mai, quando il governo decide di ridurre gli incentivi alle rinnovabili, andate a protestare con tutte le vostre forze davanti al ministero dell’Economia (ricordo che WWF e Legambiente organizzarono un pranzo su di un pannello solare) e fate scendere in campo i vostri dirigenti parlamentari (Realacci, Ferrante e Della Seta) per la tutela dei posti di lavoro degli operatori delle rinnovabili e invece non vi muovete per la gente dei Parchi?
La cosa per me più incomprensibile, ma anche la più avvilente, è sapere che ogni giorno le associazioni da voi rappresentate usufruiscono del lavoro del personale e dei lavoratori dei Parchi e delle Aree protette per la realizzazione dei progetti che lautamente e costantemente vi finanziano il Ministero, gli enti pubblici e privati (parchi compresi),la ComunitàEuropea. Come fate ad abbandonare queste persone quando hanno bisogno del vostro aiuto, nel momento in cui rischiano di perdere il proprio qualificato posto di lavoro.
Nel passato, sono stato con orgoglio Presidente di Circolo e consigliere nazionale di Legambiente, Vicepresidente di Federparchi. Sono stato anche premiato dal WWF per la mia attività in campo ambientale. Non avrei mai pensato che le stesse cose che ieri consideravo motivo di orgoglio, potessero diventare quel piccolo senso di vergogna che provo oggi.
Non credo sia necessario aggiungere altro. Potreste, forse, ancora recuperare, chiedendo scusa alla gente dei Parchi, ma conoscendo la vostra spropositata auto-referenzialità, credo sarà difficile.
Un’ondata di rinnovamento sta interessando il nostro Paese. Io credo che anche le vostre associazioni debbano rinnovarsi, tornando ad essere a misura d’uomo e non di multinazionale confindustriale. Se non lo farete, rischiate anche voi l’estinzione. Sarebbe un grosso danno per quello di buono che avete fatto nel passato e per quanto ancora potreste fare nel futuro.
Elio Lanzillotti
Gentile sig. Federico.
Non vi è dubbio che i parchi siano lottizzati, basta vedere i nomi di alcuni Presidenti e di alcuni direttori (specie dei direttori che guadagnano fino a 150.000 euro annui). Ma cosa c’entrano i lavoratori dei parchi? cosa c’entrano le guide professioniste o le cooperative giovanili, o gli operai con la lottizzazione politica e diciamolo pure delle associazioni ambientaliste…… Io accuso alcune grandi associazioni di aver abbandonato queste persone e per certi aspetti anche la loro missione statutaria.
Per quanto Lei sia uomo di parte (leggo sul suo curriculum: Tra i fondatori e socio vitalizio di Mountain Wilderness, è socio onorario della stazione ornitologica del WWF Abruzzo e past president di Legambiente di Abbateggio) mi dica se è giusto WWF e Legambiente siano oramai delle vere e proprie aziende che operano anche nel campo industriale con bilanci di milioni di euro. Mi dica se è giusto che decine di dirigenti nazionali siano da venti anni sempre gli stessi poichè fanno i dirigenti per mestiere (nessuno vieta loro di lavorare per le associazioni, si chiamano funzionari o impiegati non dirigenti eletti). Forse un ritorno alle origini ed un ricambio generazionale non sarebbe male….trattandosi di volontariato.
Condivido la sua analisi sulla deriva delle associazioni, che personalmente quando ci devono essere non ci sono mai. A questo proposito ecco una mia ultima lettera, che invece dimostra che “sanno quando esserci”.
http://pollinokombat.asklepios.it/2012/11/lettera-ad-ermete-realacci-politico-ex.html
Ma una domanda le vorrei fare… I tagli in che modo possono danneggiare i lavoratori dei Parchi? Personalmente non ho proprio idea di chi siano questi lavoratori che verranno danneggiati, perché personalmente per tutto quello che faccio nel mio parco e dintorni non ha mai ricevuto neanche un grazie.
Che sia veramente conveniente ai cittadini e all’ambiente la “Green Economy”?
LE LOBBY RINNOVABILI
Ormai tutti ne parlano, tutti li pubblicizzano, tutti li installano.
Sono i fenomenali, gli eccezionali, i miracolosi:
PANNELLI FOTOVOLTAICI!
La scoperta del millennio! La fonte rinnovabile che ci farà uscire dalla crisi mondiale! La panacea di tutti i mali!
O no?
Cerchiamo di analizzare questo miracolo tecnologico, questo prodigio della Scienza.
Supponiamo di voler risparmiare un quantitativo di energia di 2.500 kWh/anno (che corrisponde al consumo medio annuo di un’unità immobiliare) con due ipotetiche soluzioni:
la posa di uno strepitoso impianto FOTOVOLTAICO;
la semplice e triste sostituzione di lampadine da 60W ad incandescenza con altrettante a basso consumo energetico da 11W.
ANALISI ENERGETICA
Nel caso di utilizzo dei mirabolanti PANNELLI FOTOVOLTAICI, nelle condizioni ottimali di esposizione a SUD ed inclinazione, sarà necessario installare circa 18 m2 di pannelli con un risparmio annuo di 2.500 kWh.
FORMIDABILE!
Analizziamo adesso la modesta sostituzione delle lampadine.
Il consumo annuo di 15 lampadine ad incandescenza da 60 W è pari a:
15 lampadine x 60 W x 10 ore di funzionamento giornaliero x 356 giorni = 3.285 kWh/anno.
Nel caso in cui le sostituissimo con altrettante lampadine a basso consumo da 11 W avremmo:
(15 x 11 W x 10 ore di funzionamento giornaliero x 356 giorni) = 603 kWh/anno.
Il risparmio di energia sarebbe:
3.285 – 603 = 2.682 kWh/anno
Ma per alimentare le lampadine dobbiamo utilizzare l’elettricità prodotta da gas metano o dal petrolio, ossia una energia non rinnovabile e in quanto tale: PRIMARIA. Una energia che non torna più.
Il vecchio rendimento del sistema elettrico nazionale era del 36%, l’attuale rendimento medio del parco termoelettrico secondo la delibera EEN 3/08 del 1/4/08 è del 46%.
Il risparmio di energia primaria dei pannelli fotovoltaici risulta 2.500 kWh/0,46 = 5.435 kWh/anno.
Il risparmio di energia primaria delle lampadine risulta 2.682 kWh/0,46 = 5.830 kWh/anno.
Dal punto di vista energetico e, pertanto, di emissione in atmosfera di CO2, i due interventi si equivalgono, anche se quelle squallide lampadine ci fanno risparmiare, rispetto ai meravigliosi PANNELLI FOTOVOLTAICI qualcosa in più; circa 395 kWh/anno.
Ma lampadine derelitte: non vi illudete!
Avete vinto solo in primo confronto! Adesso vi vogliamo vedere sul piano dei costi!
ANALISI dei COSTI
Il costo dei divini PANNELLI FOTOVOLTAICI è circa di 16.000 € comprensivo di progettazione, direzione dei lavori, coordinamento in fase di progettazione, esecuzione ed installazione.
Il costo di sostituzione delle miserabili lampadine è:
15 lampadine x (8 €/lampadina) = 120 €
Ipotizzando una durata delle lampadine di circa 6.000 h in vent’anni saranno necessari:
(10 ore x 365 giorni x 20 anni)/6.000 ore) = 12,2 cambi di lampadine in 20 anni.
Pertanto la spesa nei 20 anni sarà:
(costo della prima sostituzione = 120 € x 12,2 sostituzione nei 20 anni successivi) = € 1.464
Ohibò! I magnifici pannelli fotovoltaici costano (16.000-1.464) = 14.536 € in più delle NOIOSE LAMPADINE ed inquinano di più!
Ma se qualcuno si accorgesse che i pannelli fotovoltaici sono una bufala; a chi facciamo le nostre s carissime consulenze?
Come la prendono le banche che non possono più guadagnare sui convenientissimi mutui che stipulano per la loro realizzazione? E i produttori di pannelli? E i cinesi?
Ma si!
Diciamo che sono fonti rinnovabili …e poi, in fin dei conti, i tetti neri sono più alla moda.
CONCLUSIONI
Il breve esempio mostra come non funzioni l’equazione: ENERGIA RINNOVABILE uguale risparmio energetico.
Una corretta politica ambientale DOVREBBE in primo luogo essere orientata alla riduzione degli spechi energetici che, nel presente esempio, sono stati realizzati con la sostituzione di lampadine che consumano tanto con altre che consumano poco.
E dal punto di vista sociale?
La politica energetica del FOTOVOLTAICO farebbe arricchire sia i produttori dei carissimi pannelli, sia le banche che erogano i mutui per eseguire gli interventi, e ciò con i soldi che la collettività pagherà come TASSA nella bolletta energetica.
La riduzione degli sprechi, invece, CREEREBBE lavoro in ITALIA, porterebbe a maggiori abbattimenti dell’inquinamento atmosferico e ridurrebbe significativamente i costi energetici degli utenti.
Per esempio: la sostituzione, in un edificio di 130 m2, della caldaietta esistente con una a condensazone costa circa 3.630 € e riduce la spesa energetica di 10.903 kWh/anno!
Lascio a voi il calcolo del risparmio ottenibile con l’utilizzo di lampadine a LED.
mi piacciono le idee ragionevoli che sono state espresse, speriamo che portino a qualcosa