Aragona (Agrigento)- I tempi sono quelli che sono, la crisi economica è palpabile reale e concreta e le famiglie vanno incontro a parecchie difficoltà per il soddisfacimento dei loro bisogni più urgenti. In un paese come il nostro dove Giulio Tremonti, pochi mesi fa, ebbe a dire che “la gente non mangia cultura” ben si comprende il peso che alla stessa viene attribuito dalle istituzioni preposte a garantire una democratizzazione dell’istruzione.
Succede, quindi, che ad Aragona inizino le attività didattiche del tempo prolungato, senza il relativo servizio mensa. Un servizio che per gli addetti ai lavori farebbe parte integrante della crescita sociale, civica e culturale dei piccoli scolari. La pausa pranzo, con adeguato servizio mensa, rappresenterebbe un momento importante di confronto e aggregazione tra i ragazzi, i docenti e il personale scolastico.
Purtroppo ad oggi, il servizio mensa per le scuole materne ed elementari impegnate col tempo prolungato non è partito, a causa del ritardo nell’approvazione del bilancio di previsione 2011. Le attività didattiche pomeridiane regolarmente iniziate, hanno costretto dirigente scolastico e famiglie, a ricorrere al tradizionale “pranzo a scacco” che ciascun scolaro si porta da casa.
Il bilancio di previsione 2011 – ironia della sorte – approvato l’8 di novembre, a 53 giorni dal termine del corrente anno, tutt’ora non ha prodotto i benefici effetti sperati, visto che il servizio di mensa scolastica a 46 giorni dalla fine dell’esercizio finanziario 2011, non è stato ancora attivato.
Il D.S.G.A. Rosario Graceffa dell’ Istituto Comprensivo “Capuana” di Aragona (scuole materne ed elementari), da noi contattato, fa sapere che a breve il servizio di mensa scolastica dovrebbe partire ponendo fine ai disagi.
Relativamente al costo giornaliero per ciascun buono/ticket mensa, dal Municipio fanno sapere che sino a dicembre 2011 il costo per ciascun buono mensa sarà di 1,95euro e non si è in grado di dire se dal gennaio 2012 il costo aumenterà, gli uffici sono in fase di pianificazione e stanno predisponendo gli atti, nulla si può dare per scontato.
D. – Qualora il prezzo del ticket fosse superiore ai 3,00€, i genitori degli alunni, potrebbero prelevare il figlio per farlo pranzare a casa e quindi riaccompagnarlo in classe?
D.S.G.A.: “Penso di no, qua è mattina e pomeriggio. La mensa credo sia obbligatoria perché è anche un momento educativo”.
D. – Però per chi ha più figli che frequentano, i costi lieviterebbero a dismisura e non tutti possono permetterselo…
D.S.G.A.: E’ vero, ma credo che in presenza di più figli ci sia un’ulteriore sconto queste informazioni, però, potrà con precisione fornirle l’ufficio assistenza del comune.
Il responsabile dell’ufficio assistenza del comune di Aragona, dott.ssa Rosa Calleia, precisa invece che il costo del buono mensa è uguale per tutti e nessuna agevolazione è prevista per le famiglie che hanno più figli che frequentano.
Ma i costi per le famiglie non sembrano finire qui, poiché, alcuni genitori hanno segnalato alla nostra redazione che all’inizio dell’anno scolastico, per ciascun alunno delle materne, le famiglie si fanno carico di acquistare quanto segue:
– 1 confezione di un litro di sapone liquido;
– 1 confezione di carta igienica;
– 1 confezione (di 2?) rotoloni per asciugare mani e superfici.
Inoltre – stando a quanto affermato da alcuni genitori -, altri 5,00euro per scolaro vengono depositati in un fondo cassa di classe per l’acquisto di materiale didattico, mentre ulteriori 10,00euro verrebbero consegnati ai rappresentanti di classe per far fronte a eventuali spese.
Abbiamo girato la domanda al D.S.G.A. Graceffa il quale, sgomberando il campo da qualsiasi equivoco, fa sapere che “qualche volta le maestre lo hanno chiesto” ma, adesso, si sono fatte adeguate scorte per evitare di chiedere alle famiglie di farsi carico dell’acquisto di prodotti. Relativamente al materiale didattico, Rosario Graceffa ha tenuto a sottolineare che finora è stato acquistato non con i fondi del comune, bensì con quelli della scuola, e distribuito regolarmente.
Per correttezza d’informazione riportiamo quanto asserito da una mamma, che chiameremo Maria per motivi di privacy:
“Mio figlio attualmente frequenta le (…) elementari al Capuana. Per la scuola materna ricordo che ogni inizio di anno scolastico si compravano saponi e carta. Soldi di fondo cassa, le insegnanti di mio figlio non ne hanno mai chiesto a nessuno, tranne che per l’assicurazione. Altro discorso è per la rappresentante di classe. Io stessa per un anno fui eletta rappresentante dei genitori e mai mi sono fatta dare dei soldi dagli altri genitori, eccetto qualche euro per l’acquisto di fiori o altre cosucce. Allora però c’era l’altra direttrice, la Maddalena Lattuca, persona molto seria che abolì le festicciole. Con la nuova direttrice non so se varranno le stesse regole. Poi, negli altri anni, le varie rappresentanti si sono fatte dare 5euro per tutto l’anno per le spese (patatine e dolciumi per i bambini) ma non si sono mai fatti dei regali alle maestre. Questo è ciò che succede/va nelle classi frequentate da mio figlio per le altre classi e sezioni non saprei.
Approfitto dell’occasione – con la speranza che quanto scritto venga pubblicato – per far presente quanto sono poco seri i genitori. Il 28 ottobre ci sono state le votazioni per eleggere i rappresentanti dei genitori. Ebbene, in ogni classe se eravamo due o tre si doveva dire grazie. Questo è vergognoso!!! Poi, però, quando affiorano i problemi, son tutti buoni a lamentarsi. So bene che l’andazzo della scuola potrebbe lasciare a desiderare, ma il comportamento di noi genitori non è da meno”.
Totò Castellana